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NASA cambia le regole per la preservazione di Luna e Marte

Linee guida rilassate per permettere l'esplorazione umana, senza contaminare il resto del Sistema Solare

NASA cambia le regole per evitare la contaminazione biologica di altri copri celesti nel nostro Sistema Solare, in particolare Luna e Marte. Dopo anni di discussione, le nuove linee guida renderanno più semplice visitare con missioni umane la Luna e Marte, le due frontiere dell’esplorazione spaziale per il prossimo decennio. Pur avendo cura di non contaminare la possibile scoperta di forme di vita extra-terrestre.

Per visitare Luna e Marte la NASA cambia un trattato dei tempi della Guerra Fredda

Negli ultimi 50 anni tutte la NASA ha rispettato delle regole molto strette per l’esplorazione di altri corpi celesti nel nostro Sistema Solare. Questo perché nel 1967, in piena Guerra Fredda, Stati Uniti e URSS avevano firmato insieme al Regno Unito il Trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico.  Quell’accordo prevedeva regole per evitare la mutua distruzione come l’impossibilità di caricare testate nucleari su satelliti orbitanti ma anche linee guida per l’esplorazione spaziale.

Una delle regole più importanti riguarda l’evitare la “pericolosa contaminazione” di altri pianeti. Questo sia per evitare di portare incautamente sulla Terra microorganismi alieni se mai ne trovassimo (o nel caso peggior lo Xenomorfo di Alien), sia per evitare di portare batteri e virus terresti su altri pianeti. Questo è specialmente importante per evitare di rovinare future missioni su quel pianeta: in questo modo, se trovassimo vita su Marte o sulla Luna saremmo certi che non ce l’ha messa lì la NASA per sbaglio nella missione precedente. Infatti un batterio rimasto sulla tuta di un astronauta e caduto sulla superficie lunare potrebbe rovinare le future analisi.

Per questo motivo quando si lancia un Lander su un altro pianeta lo si sterilizza ad altissime temperature, in modo da evitare di trovare vita extraterrestre per poi scoprire che è tutta colpa di Steve, l’ingegnere aerospaziale che non stava a casa pur avendo il raffreddore.

Il problema vero si pone quando le missioni diventano umane. Tutto il disinfettante del mondo non potrebbe liberarci delle migliaia di batteri che vivono nel nostro corpo, alcuni con funzioni fondamentali per la nostra vita. NASA ha quindi voluto modificare queste regole per permettere le missioni lunari Artemis e una futura (anche se non ancora programmata) missione umana su Marte.

Le nuove linee guida NASA

La prima direttiva NASA emanata punta a riclassificare parti della Luna. Al momento tutta la superficie del nostro satellite viene considerata corpo celeste di Categoria II, che avrebbe quindi una rara possibilità di ospitare forme di vita. Questo perché gli scienziati hanno scoperto ghiaccio sulla superficie, specie al polo sud lunare ed alcuni crateri. E dove c’è acqua, in qualsiasi forma, c’è il sospetto che la vita sia possibile. NASA vuole mantenere la classificazione solo per le zone in cui il ghiaccio effettivamente c’è, mentre il resto passerebbe alla Categoria I (quindi senza possibilità di vita). In questo modo potrebbero usare come base delle missioni una zona senza rischio contaminazione, per poi prendere precauzioni maggiori quando andranno ad esplorare i ghiacci.

Per Marte la situazione è un po’ più complessa. Il Pianeta Rosso è un corpo celeste di Categoria IV, dove quindi c’è un elevato rischio di contaminazione: crediamo sia possibile trovarci segni di vita extra-terrestre. Le zone del pianeta dove si pensa di poter trovare acqua liquida sono ancora più ristrette. La seconda direttiva NASA non punta a riclassificare Marte ma piuttosto spinge perché l’agenzia trovi nuove linee guida per permettere l’esplorazione umana. La situazione è complessa ma NASA punta di trovare una soluzione entro i prossimi dieci anni, in vista di una missione su Marte negli anni ’30.

Le nuove linee guida vogliono quindi limitare le restrizioni per le missioni umane. Ma senza dimenticare di preservare gli altri pianeti: trovare segni di vita extra-terrestre è una missione troppo importante per essere presa alla leggera.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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