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OLED vs QLED vs LED vs LCD: cosa cambia e quale scegliere

La guida che illustra i pro e i contro delle tecnologie dominanti

OLED vs QLED vs LED vs LCD: sono ormai tantissime le tecnologie che caratterizzano i moderni televisori. Un anarchia che rende la scelta molto più complessa rispetto a 20 anni fa, quando dovevamo solo decidere se puntare sul vecchio tubo catodico o sul più moderno plasma. Come fare quindi a decidere? Niente panico. Cerchiamo di scoprire cosa distingue le varie tecnologie.

OLED vs QLED vs LED vs LCD: le tecnologie odierne

Premettiamo che, nonostante alcune differenze, tutte queste tecnologie, in maniera coerente con la fascia di prezzo del prodotto che andremo a scegliere, sono in grado di offrire una esperienza multimediale più che soddisfacente. Capire le differenze tecnologiche, però, può aiutarci a fare una scelta consapevole e misurata rispetto alle nostre necessità, esigenze e portafoglio.

LCD

La tecnologia LCD (Liquid Crystal Display; ‘Schemo a Cristalli Liquidi’) è una delle tecnologie più vecchie e mature in circolazione. Basa il suo funzionamento, come suggerisce il nome, su dei cristalli liquidi, in grado di essere polarizzati tramite l’applicazione di un campo elettrico, e su una fonte di luce, chiamata retroilluminazione.

La polarizzazione dei pixel, all’interno dei quali sono posti i cristalli liquidi e i contatti elettrici, permette di far passare più o meno della luce della retroilluminazione. Questo, unito alla presenza di filtri colorati (che vanno a dividere i pixel nei cosiddetti sub-pixel) permette di illuminare il pixel del colore che vogliamo all’intensità che vogliamo. Ripetendo questo processo per tutti i pixel dello schermo, si può così formare l’immagine desiderata.

Negli anni si sono susseguite diverse declinazioni di questa tecnologia, con differenze nel modo in cui i cristalli vengono polarizzati e nel modo in cui il pannello viene retroilluminato. Il primo tipo è l’LCD TN (Twisted Nematic), una tecnologia molto economica e con tempi di risposta molto bassi. Caratteristiche che la rendono ottima per monitor da gaming economici, ma meno per una TV, vista la mediocre resa cromatica e gli angoli di visione ridotti.

Salendo in qualità, troviamo la tecnologia LCD IPS (In-Plane Switching), inventata nel 1995 da Hitachi e capace di offrire un’ottima resa dei colori e degli ottimi angoli di visione. A rendere possibile questo miglioramento è il modo in cui i cristalli cambiano orientamento, parallelamente al piano invece che perpendicolarmente ad esso.

Gli schermi IPS, nonostante attualmente siano tra i più popolari, hanno anche degli aspetti negativi: da una parte non offrono la stessa responsività dei TN, un aspetto però spesso trascurabile in un televisore e ormai risolto da alcuni produttori di schermi per PC. Dall’altra non risolvono uno dei problemi più importanti della tecnologia LCD, ovvero il contrasto. La presenza costante della retroilluminazione, infatti, rende i neri poco profondi a seconda dell’implementazione.

Si concentra più su quest’ultimo aspetto la tecnologia LCD VA (Vertical Alignment). Qui, come suggerisce il nome, i cristalli si allineano in verticale, permettendo di bloccare molto più efficacemente la luce quando si vuole creare un nero profondo. Questo purtroppo avviene a discapito degli angoli di visione, rispetto ad esempio ad un IPS, ma con tempi di risposta migliori rispetto a quest’ultimo.

LED

Durante l’acquisto di un televisore, spesso e volentieri vedremo la dicitura ‘TV LED’. Ma cosa vuol dire? Si tratta sempre di un televisore di tipo LCD, ma di cui viene specificato il tipo di retroilluminazione.

Se infatti un tempo si usava quasi immancabilmente una fonte di luce fluorescente, oggi quasi tutti i pannelli sono orientati verso l’utilizzo dei LED, che oltre ad essere più efficienti permettono anche di rendere lo schermo più sottile. I LED possono essere posizionati soltanto ai lati dello schermo, in maniera economica ma con una bassa resa in termini di uniformità della retroilluminazione e del contrasto, o in una matrice vera e propria dietro al pannello. In quest’ultima implementazione è possibile, accendendo e spegnendo i vari LED, migliorare notevolmente il contrasto dell’immagine, migliorando la resa dei neri più di quanto gli LCD polarizzati non possano fare da soli.

QLED

Un altro tipo di evoluzione della tecnologia LCD è il QLED. Il nome si riferisce ai filtri cromatici di questi schermi, basata appunto sui Quantum dot, particelle in grado, quando illuminate, di assorbire la luce e riemetterla perfettamente bianca. Questo permette di ottenere una fedeltà cromatica di altissimo livello che si mantiene anche ad alti livelli di luminosità. La possibilità di controllare la riemissione dei quantum dot permette inoltre di ottenere un contrasto notevole, con neri molto profondi.

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OLED

A differenza dei pannelli LCD, dove la retroilluminazione e i pixel sono separati, nella tecnologia OLED, basata appunti sui LED Organici, questi due elementi sono tutt’uno. Sono infatti gli stessi LED, che compongono i pixel, ad illuminarsi, creando, grazie a dei filtri, i colori necessari.

Questo, oltre a permettere schermi più sottili (n alcuni casi addirittura flessibili), permette anche di poter spegnere i vari pixel a piacimento, creando neri molto profondi e contrasti di altissimo livello. Come se non bastasse, anche la resa cromatica e i tempi di risposta sono ottimi.

Perfetto, vero? Purtroppo anche gli OLED hanno degli svantaggi. Rispetto agli LCD, infatti, molto più antichi e maturi, sono infatti più costosi da produrre. La luminosità, dipendendo dai singoli pixel piuttosto che da una fonte separata, può non essere uniforme ed è dipendente da quanto del pannello viene impiegato in un dato momento.

Il logo di Dolby impresso nello schermo a causa del burn-in

C’è inoltre l’annoso problema del burn-in: nel caso si utilizzi uno schermo per mostrare per molto tempo un stessa immagine, è possibile che i LED che compongano i pixel in qualche modo mantengano una memoria di quell’immagine, alterando la resa visiva. Questo problema è ormai stato fortemente mitigato da componenti elettroniche e software incluso nelle TV, ma rimane un problema reale per questi pannelli, sopratutto sul lungo termine.

Guida all’acquisto

Quindi, come orientarsi nella scelta del pannello per la nostra nuova TV? Innanzitutto, non consigliamo di orientarvi per un pannello LCD TN, più adatto ad un monitor da gaming. Non consigliamo neanche di orientarvi verso un pannello LCD VA, nonostante i buoni contrasti.

Per quanto riguarda una pannello LCD IPS LED, questa risulta essere l’opzione migliore (e a volte l’unica) per televisori di fascia bassa. La maturità della tecnologia e le ottime caratteristiche tecniche, fatta eccezione per forse il contrasto, la rendono una delle opzioni migliori.

Rimane l’ultimo confronto, ovvero QLED vs OLED: si tratta di due tecnologie che, per quanto differenti, hanno comunque delle rese dell’immagini in qualche modo paragonabili e a prescindere di altissima qualità. Delle due, però, è per ora sicuramente più performante, anche se più costosa, quella OLED, un must se avete i soldi per permettervi questo tipo di prodotto e desiderate il massimo della qualità.

Un nuovo sfidante all’orizzonte

Se LCD e OLED sono le attuali due tecnologie dominanti, c’è un altro tipo di schermo in arrivo per le TV del futuro, ovvero il MicroLED. Si tratta di una tecnologia, sviluppata di Samsung e presentata in alcune forme veramente spettacolari, come The Wall, in grado di prendere i vantaggi dell’OLED e migliorarli ulteriormente.

Nel MicroLED, invece che LED organici abbiamo dei LED inorganici, resi per la prima volta abbastanza piccoli da poter essere usati per formare singoli pixel. Questo permette di avere tutte i vantaggi in termini di contrasto e resa cromatica visti per l’OLED senza però gli svantaggi della luminosità non ottimale e della degradazione negli anni.

Gli svantaggi, per ora, sono ovviamente l’alto costo di questa tecnologia, per cui dovremmo ancora aspettare anni prima di vederla a disposizione anche delle masse, e la bassa densità dei Pixel, che rende difficile raggiungere alte definizioni senza usare pannelli estremamente grandi.

Molto probabilmente, però, questo tipo di problemi saranno prima o poi risolti, o almeno mitigati, permettendoci di godere di un nuovo livello di resa video. Certo, avremo la sfida QLED vs OLED vs MicroLED, invece che solo tra le prime due, ma ce ne faremo una ragione.

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Autore

  • Giovanni Natalini

    Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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