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La recensione di OnePlus Open: ci ha sorpresi ma…

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Il nome è forse la cosa meno convincente di questo smartphone.
OnePlus Open.
Open perché si… “open”, si apre.
È il primo pieghevole di OnePlus ma è un prodotto incredibilmente maturo, cosa che però non ci ha particolarmente sorpresi. In fondo è figlio del matrimonio con Oppo, un’azienda che ha già una notevole esperienze in questo settore.
Il risultato è un prodotto che è fatto bene, è rifinito bene ed è studiato bene.
Non è perfetto, questo ve lo anticipiamo, ma prova a dire la sua, e lo fa con un certo successo.

I display sono il vero punto forte

OnePlus Open è un foldable, ossia uno smartphone che da chiuso è come un telefono tradizionale, da aperto raddoppia lo spazio a disposizione diventando più simile ad un tablet. Seguendo la strada tracciata dalla concorrenza, ritroviamo quindi due display: uno dentro, più grande, e uno fuori, dalle dimensioni più contenute.

OnePlus Open piega

Partiamo con quello interno.
Anzi, partiamo da una delle caratteristiche che più interessano all’utente finale quando si parla di questa specifica categoria di prodotti: la piega.
Il fatto che il pannello si fletta fa sì che rimanga un leggero solco nel mezzo, normalmente visibile a occhio nudo e percepibile al tatto.
Il pieghevole di OnePlus non fa eccezione ma qui la piega si sente e si vede pochissimo. Dovete inclinarlo nel modo giusto e con la luce giusta per vederla. Senza contare che, in corrispondenza della piega, il touchscreen funziona comunque perfettamente, elemento meno scontato di quanto possiate immaginare.

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Il display interno e l’ottimizzazione software

OnePlus Open recensione display esterno

L’azienda cinese però ci ha sorpreso anche per la tipologia e la qualità dei display proposti.
Dentro abbiamo un AMOLED LTPO 3.0, che passa da 1 a 120 Hz in modo dinamico, in base al contenuto visualizzato. Questo regala a voi un’esperienza d’uso più fluido e alla batteria un’esperienza meno “traumatizzante”. Sì, perché a refresh rate più bassi i consumi si riducono, aiutandovi ad arrivare a fine giornata.
Tanto poi lo spazio a disposizione su questi 7,82 pollici, accompagnati da una luminosità di picco che arriva a 2.800 nits. Un valore davvero altissima che garantisce un’eccellente visibilità e un’ottima resa in qualsiasi situazione.
Nella vita di tutti i giorni usarlo è un vero piacere, ovunque e per qualsiasi cosa: giocare, guardare video, leggere, utilizzare i social. Funziona bene e avete la miglior esperienza visiva possibile.

OnePlus Open recensione multitasking

Ovviamente conta anche il software perché un pieghevole – che sia OnePlus Open o qualsiasi altro – viene spesso acquistato per la produttività, per soddisfare le esigenze avanzate di un utente avanzato.
Qui OnePlus ha fatto una cosa molto scaltra.
Potete usare una sola finestra, potete affiancarne due – e fin qui non stupisce – oppure possiamo averne, verticali.
Non abbiamo quindi due app più sacrificate dell’altra, ridotte ad un quadrato, ma tre finestre uguali, di cui due totalmente visibili, l’altra invece rimane a margine ma toccandola fate scorrere la schermata per visualizzarla nella sua interezza.

OnePlus Open recensione multitasking verticale

Potete anche invertire l’ordine oppure visualizzare tutte e tre con un piccolo gesto, uno zoom out che ne riduce la grandezza.
In alternativa potete averne una fullscreen e due pronte all’uso sopra, anche in questo caso a margine ma facilmente richiamabili con un tap.
È inoltre presente la barra delle applicazioni che vi permette di trascinare al volo le app per affiancarle ma anche di aprire documenti e foto recenti.

OnePlus Open multitasking

C’è forse un’unica cosa dal punto di vista software che non ci ha entusiasmato: non possiamo cambiare la griglia della homepage.
Normalmente infatti teniamo 5 icone per pagina in orizzontale, qui siamo limitati a 4. Non è un dramma ovviamente però avremmo preferito poterlo fare.

C’è infine un altro aspetto che potrebbe entusiasmarvi o scontentarvi, a seconda delle vostre abitudini: la homepage dello schermo interno è replicata su quello esterno, quindi se modificate da un lato, modificate anche dall’altro. A noi non è affatto dispiaciuto, anche perché ci aiuta a ritrovare tutto molto rapidamente sia da chiuso che da aperto.

Il display esterno e l’estetica generale

OnePlus Open recensione display esterno2

Il display esterno di OnePlus Open è sempre un AMOLED, sempre LTPO 3.0, sempre a 120 Hz, sempre con una luminosità di picco di 2.800 nits. Quello che però colpisce di più è il rapporto d’aspetto: le dimensioni sono infatti quelle giuste, per tutto. Questo significa che potete usarlo chiuso per qualsiasi attività, senza sacrifici e senza fatica.

Certo, lo spessore rimane ancora impegnativo. Sia in generale sia nella parte in alto, che ospita un modulo fotocamera particolarmente ingombrante. In compenso proprio il balzello del cerchio posteriore risulta comodo per appoggiarci il dito e reggere meglio lo smartphone, persino quando è aperto.

OnePlus Open design

Per il resto il design non è troppo sorprendente.
Abbiamo apprezzato i bordi piatti, che gli consentono di rimanere in piedi da solo, lo slider per la suoneria, che è sempre un marchio di fabbrica OnePlus, e la cerniera, che vi permette di angolarlo piuttosto bene. Chiaro, intorno ai 120 gradi il peso della fotocamera lo tira verso il basso ma comunque offre una buona versatilità.
Sulla durabilità del tempo ovviamente non possiamo esprimerci perché è stato con noi una settimana ed è presto per sbilanciarci.

OnePlus Open recensione: e tutto il resto?

OnePlus Open recensione fotocamera

Il modulo fotocamera, come anticipato, è davvero imponente ma lo spazio occupato è giustificato da quello che contiene:

  • fotocamera principale da 48 megapixel con stabilizzazione ottica;
  • teleobiettivo da 64 megapixel con zoom ottico 3x;
  • ultragrandangolare da 48 megapixel.

C’è di tutto, anche la collaborazione con Hasselblad.
Gli scatti sono molto buoni, anche se abbiamo avuto l’impressione che il software intervenga un po’ troppo in qualche occasione e che la messa a fuoco ogni tanto sia un po’ imprecisa. Pare sempre che il fuoco sia sempre un pochino più avanti o un pochino più indietro rispetto a quello che vorremmo.

Nel complesso però ci regala scatti interessanti e superiori alla media anche se è difficile che si scelga un pieghevole per il suo comparto fotografico.

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Le prestazioni sono eccellenti e non ci aspettavamo niente di meno: processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, 16 GB di RAM e 512 GB di memoria interna sono lì per soddisfare ogni necessità, rapidamente e in modo preciso.
Anche l’autonomia non è male, con un uso medio la batteria da 4805 mAh vi permette di coprire una giornata senza difficoltà. Poi è chiaro che dipende dall’uso che ne fate e da quante volte usate il display interno o quello esterno.
Ad aiutarvi poi c’è la ricarica rapida, a 67 watt.

Cos’è invece che manca?

OnePlus Open spessore

Non c’è la ricarica wireless che, ad esempio, ci offre Galaxy Z Fold 5.
E, sempre paragonandolo a Samsung, non c’è una penna che benefici dello schermo interno e non mancano una serie di funzionalità software che rendono il Galaxy Z Fold molto comodo per la produttività.

Peso e dimensioni poi non lo vanno a differenziare troppo dal diretto concorrente. Anzi, c’è il modulo fotocamera che lo rende sicuramente un po’ scomodo da tenere in tasca.

OnePlus Open recensione: conclusioni

OnePlus Open recensione estetica

OnePlus Open è il pieghevole del debutto. E, nel complesso, è un gran bel debutto ma gli manca quel quid che possa dare fastidio alla concorrenza. Perché è vero che è forte da un punto di vista fotografico ma, ribadiamo, non ci sono molte persone disposte a spendere 1.849 euro per un pieghevole che punta ad essere un cameraphone, anche solo per l’ingombro generale rispetto ad altri cameraphone.

Di fatto però resta un gran bel dispositivo che butta OnePlus in mercato ancora tutto da esplorare come quello dei pieghevoli.

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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