fbpx
HotMobileTech

L’evoluzione di Oppo Find: dall’X903 alla serie Find X3

Ripercorriamo insieme la storia dei "Find" di Oppo, nati ben dieci anni fa

Oppo Find X ha lasciato un impronta indelebile nelle nostre menti. Con la sua fotocamera motorizzata, il display privo di interruzioni e dell’odiato notch, le colorazioni sgargianti e la presentazione nella città più romantica del mondo, Find X ha catturato l’attenzione della stampa e del pubblico, dando un nuovo impulso al mercato degli smartphone.

Questo ci ha spinto in qualche modo a considerarlo il primo della serie, ma in realtà non è così. I “Find” di Oppo sono nati dieci anni fa. Abbiamo quindi deciso di celebrare questo importante compleanno ripercorrendo insieme il percorso fatto dal colosso cinese, a partire dal primo Oppo Find X903.

Da Oppo Find X903 alla nuova serie Find X3

La serie “Find” nasce nel 2011, frutto della volontà di Oppo di proporre un prodotto che rispecchiasse gli utenti e che, allo stesso tempo, fosse in grado di espandere i loro orizzonti. Come? Con la ricerca. “Find” racchiude in sé la volontà di esplorare, osare e riconcorrere la perfezione rigettando la mediocrità.

Oppo Find X903

Da questa filosofia nasce Oppo Find X903, uno smartphone che proponeva una tastiera QWERTY unita al sistema operativo Android. Per l’epoca era un prodotto decisamente innovativo ma forse un po’ troppo ingombrante. Gli ingegneri quindi si misero all’opera per lanciare Oppo Finder. Era il 2012 e il colosso cinese portava sul mercato un telefono con uno spessore super contenuto: solo 6,65 mm. Una svolta non solo per l’azienda asiatica ma per tutto il settore: da quel momento in poi infatti tutti i prodotturi iniziarono a lavorare sulle dimensioni dei propri smartphone.

Questa però non fu l’unica novità introdotta con Finder. Il device fu anche il primo smartphone dell’azienda dotato di uno schermo Super AMOLED Plus.

Oppo Finder

L’evoluzione in ambito display continua l’anno successivo con Oppo Find 5, il primo con risoluzione Full HD. Oggi la diamo quasi per scontata ma all’epoca fu paragonato ad un TV da 50″ racchiuso nel corpo di uno smartphone.

Il 2014 è l’anno di Oppo Find 7, un phablet con 3 GB di RAM e un processore quad-core da 2,5 GHz. Qui l’innovazione si sposta dallo schermo alla batteria: Find 7 fu il primo ad essere equipaggiato con il VOOC, dando così un deciso impulso allo sviluppo delle tecnologie di ricarica rapida di tutta l’industria.

Oppo Find 7

La nostra passeggiata nel viale dei ricordi ci catapulta ora nel 2018 con Oppo Find X.
Lo smartphone giusto al momento giusto.
Perché è difficile descriverlo diversamente. Oppo Find X è stato una ventata di aria fresca in un momento in cui di fresco non c’era più nulla. Il mercato ci stava abituando ad avere dispositivi tutti uguali e soprattutto tutti dotati dell’odiato notch. La tacca. Quella che oggi troviamo ormai solo su iPhone perché tutti gli altri produttori hanno scelto un’altra strada, la strada indicata da Oppo.
Find X è stato il primo smartphone ad eliminare notch e bordi per offrire agli utenti un’esperienza d’uso completamente immersiva e priva di ogni distrazione.

Gli “occhi digitali” dello smartphone sono diventati a scomparsa grazie ad un meccanismo motorizzato che si attiva solo quando ne avete bisogno. E no, l’attesa non è affatto interminabile. In meno di un secondo la fotocamera frontale, quelle posteriori e tutti i sensori necessari allo sblocco del telefono sono pronti e operativi.

Per vedere un altro flagship della serie Find non abbiamo dovuto attendere altri quattro anni. Nel 2020 è arrivato Oppo Find X2. O meglio, la serie Find X2. Il flagship dell’azienda cinese si è diviso in 3, con le versioni Pro, Lite e Neo. Quest’ultimo è riuscito a fare breccia nel cuore di critici e appassionati grazie ad un rapporto qualità/prezzo davvero entusiasmante: design, prestazioni, software, fotocamera e batteria sono stati curati come nei super top di gamma ma il costo era solo di 699 euro.

La medesima strategia è stata adottata anche con la serie Find X3, sbarcata sul mercato quest’anno. Questa volta però è stato il modello Pro a conquistare gli utenti e la stampa grazie ad un mix di novità che ha permesso a questo smartphone di distinguersi dalla concorrenza.

Oppo Find X3 Pro: la punta dell’iceberg

Oppo Find X3 Pro è la punta dell’iceberg. Sotto, sommerso nell’oceano, c’è tutto quello che l’azienda cinese ha fatto negli ultimi dieci anni e che vi abbiamo raccontato fino ad ora.

Il nuovo top di gamma non è quindi un colpo di genio, o di fortuna. Find X3 Pro nasce dalla ricerca costante, dalla voglia di innovare e rinnovare il settore, dal desiderio di proporre qualcosa di unico. Tutti questi elementi hanno portato allo “smartphone da 1 miliardo di colori“. Per la prima volta infatti gli utenti possono catturare e visualizzare immagini a 10 bit, con una resa del colore più realistica e dettagliata di quanto visto fino ad ora. A renderlo possiible è stato il team Find di Oppo che ha lavorato giorno e notte per sviluppare un sistema di codifica e archiviazione di queste immagini, per aggiornare gli algoritmi e per fare in modo che tutto, dalla modalità notte al sistema di stabilizzazione, potesse convivere con questa piccola grande rivoluzione.

Ma c’è di più. Nessuna rivoluzione è davvero tale se non è inclusiva e accessibile. E così gli ingegneri e i programmatori di Oppo si sono messi all’opera per trovare una soluzione che rendesse eccelsa anche l’esperienza d’uso di coloro che soffrono di daltonismo o che hanno qualche carenza legata alla visione dei colori. E’ nato così un sistema di compensazione che consente, attraverso un semplice test, di calibrare lo schermo con oltre 700 modalità che possono sposare le esigenze di qualsiasi tipo di utente.

La linea retta è la linea degli uomini, quella curva la linea di Dio

Lo diceva Antonio Gaudì, l’architetto spagnolo che ha dato vita, tra le altre cose, alla Sagrada Familia.

Oppo ha preso questa sua citazione e l’ha applicata agli smartphone.
Find X3 Pro si presenta così con un design insolito: la scocca posteriore, in vetro, prevede una bombatura che nasconde lo spessore del modulo fotocamera. Il processo ha richiesto lo sviluppo di una tecnica di produzione specifica basata su una griglia con oltre 2000 punti controllo e sulla creazione di 200 differenti stampi. Alla fine, dopo un centinaio di tentativi, è arrivato Oppo Find X3 Pro con la sua estetica controcorrente nata dalla caparbietà del team di progettazione.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🌍 Giornata della Terra: ciascuno può dare il suo piccolo contributo per salvaguardarla
 
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
 
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button