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La recensione delle Pixel Buds Pro: quasi perfette

Dalle Pixel Buds Pro ci aspettavamo tanto.
In fondo le Pixel Buds 2, lanciate nel 2020, ci avevano conquistato. Non erano prive di difetti, questo è vero, ma con la loro forma particolare, la mancanza dell’asticella e le funzionalità smart che le caratterizzavano avevano fatto breccia nel nostro cuore. E sì, ancora oggi sono lì, appoggiate sulle nostra scrivania e pronte all’uso.
Le nuove arrivate, sbarcate ufficialmente in Italia lo scorso 28 luglio, avevano (e hanno ancora) l’ingrato compito di superare il modello precedente. Missione compiuta? Ve lo raccontiamo in questa recensione delle Pixel Buds Pro.

Sì, sembrano ancora delle Mentos

Pixel Buds Pro recensione confronto 1

Sembrano delle Mentos“.
L’abbiamo pensato tutti di fronte alle Pixel Buds 2.
E sì, possiamo dire la stessa identica cosa delle ultime arrivate.
Una volta aperta la custodia vi ritroverete nuovamente di fronte a due piccoli cerchi perfetti che ricordano le famose caramelle alla menta. Il colore però è diverso. Questa volta Google ha abbandonato il bianco a favore di quattro tonalità: grigio antracite, grigio fumo, verde cedro e corallo. Le nostre quindi sembrano sì delle Mentos ma al gusto fragola.

Pixel Buds Pro recensione dimensioni

Questo però non significa che il design sia invariato. Le Pixel Buds Pro sono più abbonandati e perdonono la piccola aletta gommata che teneva le Pixel Buds 2 saldamente ancorate all’orecchio. Un male? In realtà non proprio. Durante i giorni di testi ci sono cadute una sola volta, piegandoci. L’assenza dell’aletta inoltre le rende più comode sul lungo periodo, cosa che consente di usarle per parecchie ore di fila senza provare alcun fastidio.
In più l’applicazione Pixel Buds vi aiuta a capire se avete scelto i gommini giusti. Come? Con una funzionalità chiamata Controllo isolamento inserti. In circa 20 secondi il software, sfruttando i sensori delle cuffie, verifica se avete preso la decisione giusta, decisione che non solo incide sulla vestibilità di questi auricolari Bluetooth ma anche sulla cancellazione attiva del rumore.

L’ANC e la modalità trasparenza

Questo ci porta ad una delle altre novità introdotte da Google con queste Pixel Buds Pro: l’ANC.
A bordo quindi troviamo la cancellazione attiva del rumore, che può essere abilitata con un tap prolungato su uno (o entrambi) gli auricolari.
Funziona bene? Decisamente. La soppressione dei rumori esterni è soddisfacente. Siamo riusciti ad escludere senza problemi lo sferragliamento del treno sui binari, la centrifuga della lavatrice a casa e i rumori del traffico. Passano invece le voci, cosa che naturalmente torna utile per comunicare con le persone che vi circondano, dai colleghi al lavoro all’assistente di volo che vi chiede se volete qualcosa da bere.
Sempre con un tap prolungato è possibile passare alla modalità trasparenza, che non eccelle ma svolge comunque un buon lavoro.

Pixel Buds Pro recensione: la qualità audio

Pixel Buds Pro recensione design

Anche qui Google ci è sembrata fare passi in avanti rispetto alle Pixel Buds 2. A bordo troviamo nuovi driver da 11 mm, un nuovo processore e nuovi algoritmi, con l’audio che viene equalizzato in base al volume per mantenere sempre il giusto equilibrio tra le varie tonalità.
Personalmente troviamo la resa ottima. Forse non pari alle Sony WF-1000XM4, che sono ancora oggi un riferimento per il settore, ma sicuramente soddisfacente, con un suono ben bilanciato, un buona presenza dei bassi (che no, non diventano mai ingombranti) e voci cristalline. Il volume poi è molto alto, complice anche l’ottimo isolamento acustico garantito non solo dall’ANC ma dal design generale di questi auricolari.

Cosa manca? Per ora non c’è un equalizzatore – in arrivo in autunno – e nemmeno l’audio spaziale, che dovrebbe però arrivare entro la fine dell’anno grazie ad un aggiornamento software.

Le chiamate

La qualità in chiamata è affidata a tre microfoni beamforming per auricolari, all’accelerometro vocale e alle coperture in retina antivento.
Il risultato? Piuttosto convincente, con la voce che risulta nitida e solo leggermente articiale, persino quando aumentano i rumori di fondo.

Le altre funzionalità

Le funzionalità delle Pixel Buds Pro di Google non finiscono qui. Prima di tutto potete contare sul Bluetooth 5.0, con la connessione che risulta sempre molto stabile e affidabile.
Potete poi richiamare in ogni momento Google Assistant, sia usando la hotword “Hey Google” sia associando la pressione prolungata di una o entrambe le cuffie all’assistente vocale di Big G.

L’applicazione inoltre prevede la funzionalità Trova dispositivo che vi aiuta a localizzare le cuffie in caso di smarrimento. Sempre l’app permette di attivare il multipoint, cosa che vi permette di collegare le cuffie a due device diversi. Questo significa che potete usarle con un tablet o un PC e poi rispondere al volo sullo smartphone in caso arrivi una chiamata.

L’unico limite dei nuovi auricolari americani è iPhone. Potete infatti associarle allo smartphone della Mela ma l’app Pixel Buds non è presente su App Store. Questo significa che potete associarle e usarle con iPhone senza però sfruttare l’app per trovare il device, per gestire l’ANC, per modificare l’associazione dei testi e per attivare il multipoint. Insomma, l’uso è possibile ma con tutta una serie di barriere che rendono i Google Pixel Buds Pro più adatti agli smartphone Android.

L’autonomia

Pixel Buds Pro recensione cuffie bluetooth

Concludiamo con l’autonomia che è più che convincente. Senza cancellazione attiva del rumore arrivate a 11 ore, che scendono a 7 con l’ANC. Potete poi contare sulla custodia che vi regala 31 ore senza ANC e 20 ore con ANC. Davvero niente male.

Il case, uguale a quello delle altre cuffie true wireless di Google, vanta inoltre la certificazione IPX2, con le Buds Pro che invece arrivano al livello IPX4, così potete usarle anche per lo sport senza preoccuparvi del sudore.

Pixel Buds Pro recensione: conclusioni

Le Google Pixel Buds Pro sono in vendita a 219 €. Un prezzo da top di gamma per un paio di auricolari che si presenta con caratteristiche da fascia alta. Insomma, abbiamo un design convincente, un’ottima vestibilità, tanta autonomia, un audio migliorato, un’ottima cancellazione del rumore… Google ha fatto tutto bene. Peccato solo per l’equalizzatore e l’audio spaziale che si stanno facendo attendere.
Ne vale la pena? A nostro avviso sì ma con la consapevolezza che sul mercato ci sono prodotti altrettanto validi ma leggermente meno costosi.

PRO

  • Design caratteristico
  • Ottima vestibilità
  • Buona ANC
  • Qualità audio migliorata
  • Ottima autonomia

CONTRO

  • Uso limitato con iPhone
  • Prezzo impegnativo
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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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