La cassa Bluetooth Polaroid ti aiuta a scoprire musica nuova

Polaroid ha lanciato qualche giorno fa una nuova linea Music, dedicata proprio alle sette note. Quattro casse Bluetooth dotate di caratteristiche uniche, sia dal punto di vista delle feature, sia evidentemente del design. In questi giorni abbiamo potuto testare uno dei prodotti di punta di questa linea e ci siamo divertiti a metterlo alla prova. Vediamo un po’ com’è andata…

Polaroid Music colpisce al primo sguardo

La cosa più ovvia che subito impatta sull’utente (e sugli amici che invita a casa per un party o che raggiunge per un pic-nic sulla spiaggia) alla vista dei prodotti Polaroid Music è indubbiamente il design. Noi abbiamo testato per la nostra prova il modello P3, che da subito richiama queste linee decisamente anni ’80 che non possono non far pensare all’iconico Boombox.

Tuttavia la cura nel design non è solo estetica, con tanti spigoli tondeggianti e soprattutto colori vividi (che sono un po’ un marchio di Polaroid) ma anche nelle funzionalità. Proprio sul nostro modello infatti la distribuzione degli speaker che in un certo senso avvolgono il prodotto, è decisamente utile alla fruizione del lettore, permettendo una migliore trasmissione del suono negli ambienti. Perfetto per una festa.

Così come è perfetta la scelta dei materiali, per renderlo ottimale al trasporto. Il peso è decisamente contenuto, pur essendo un modello piuttosto grosso ed è dotato di una solida maniglia per portarlo con sé all’avventura in giro per il mondo. Pur non essendo concepito per situazioni estreme, siamo sicuri che il Polaroid Music P3 saprà resistere anche alle feste più scatenate senza temere danni gravi.

Altra scelta di design che impatta sulla funzionalità è quella di inserire dei tasti fisici, straordinariamente comodi per monitorare diversi aspetti della cassa, compresi i like alle canzoni (che vedremo più tardi). Tutto avviene anche grazie al display sul fronte che nella sua essenzialità è fruibile senza alcun ostacolo. Chicca poi apprezzatissima è la presenza di un sensore NFC che quando lo sfioriamo con il telefono aprirà direttamente l’app Polaroid Music su di esso.

Cedere l’onore/onere della scelta dei brani

La qualità del suono è esattamente in linea con le nostre aspettative. Non ci sarà la qualità di un hi-fi naturalmente (ma non è qui che dobbiamo cercarla) ma si sente tutto molto bene e con buoni livelli di potenza. Ai volumi massimi il suono inizia a calare di pulizia, ma anche qui è tutto nella norma.

Quello che rende la linea Polaroid Music davvero interessante è l’applicazione, di cui parlavamo più sopra. Grazie a questa infatti potremo non solo tenere sotto controllo ogni aspetto della nostra cassa, compresi eventuali aggiornamenti firmware, ma soprattutto avere accesso alla funzione fondamentale delle radio.

Queste sono sostanzialmente cinque playlist gigantesche, trasmesse in flusso continuo via web. Create da grandi artisti di ambiti e settori differenti, raccolgono una non indifferente varietà di brani, che in qualsiasi momento possiamo attivare. Cediamo quindi in libertà l’impegno nel selezionare la coda di riproduzione, per trovare immediatamente la musica migliore per la situazione in cui ci troviamo.

È particolarmente comoda la possibilità di fare tutto direttamente dalla cassa stessa, oltre che dall’app. Potremo facilmente selezionare la radio che preferiamo, basandoci sul simbolo che compare sul display e scorrere tra i diversi generi a disposizione. Soprattutto poi potremo mettere un cuore a ogni canzone che ci ha particolarmente convinti, per poi recuperarla in qualsiasi momento vorremo. Un modo comodissimo per trovare tanta musica nuova.

La linea Polaroid Music è intrigante, anche se può ancora migliorare

Insomma, se state cercando una cassa Bluetooth per le vostre vacanze o più semplicemente per la vostra casa e le feste che organizzerete, la linea Polaroid Music (e nello specifico il modello P3) è una buona opzione. Se da un punto di vista hardware è piuttosto in linea con quello che si può trovare sul mercato, quello che davvero gli fa fare il salto di qualità è l’applicazione e l’integrazione con essa.

Qui, va detto, si possono fare ancora alcuni passi avanti. Innanzitutto si notano ancora dei piccoli problemi di traduzione (come zone rimaste in inglese o veri e propri errori veniali), che non danno fastidio ma andrebbero corretti.

Più interessante è invece la questione delle Radio. Al momento le proposte sono assolutamente affascinanti, ma ricercate e poco riconducibili a mood specifici. All’interno di ciascuna c’è una grande varietà musicale, che offre tante possibilità di esplorare e scoprire nuovi brani, ma che è poco funzionale in concreto. Sarebbe utile affiancare a queste opzioni più “raffinate”, categorie più nette (i classici Pop, Rock, Country, Jazz…) su cui andare sul sicuro in occasioni meno sperimentali.

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