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Virtual fitness: è boom. Grazie anche agli avatar

Cari lettori di Tech Princess, abbiamo perso il conto del numero di articoli in cui vi abbiamo raccontato – da diverse angolazioni – quanto i mesi di più stringente lockdown abbiano modificato le nostre abitudini.

In estrema sintesi e per rimanere sul generico, la pandemia almeno una ricaduta virtuosa l’ha avuta. Quella di aver fatto scoprire a molti di noi l’universo virtuale, come alternativa pratica e spesso non meno appagante della realtà.

Per quanto riguarda l’attività fisica, poi, i benefici sono duplici. Perché la possibilità di allenarsi all’interno delle proprie mura domestiche assomma i pregi del virtuale a quelli del… reale, contribuendo a migliorare le condizioni di forma psicofisica dei fruitori.

Perciò stiamo assistendo a un boom del virtual fitness, come già vi avevamo segnalato lo scorso anno.

Il boom del virtual fitness

Che il virtual fitness sia un universo in continua espansione ce lo dicono diverse ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore.

Prima, però, ricordiamo che il virtual fitness si differenzia dalla semplice attività fisica svolta col supporto dell’online. Perché, in questo caso specifico, gli allenamenti prevedono l’utilizzo della VR reality.

Research Dive, portale d’informazione, ci dice ad esempio che il comparto sfiorerà quota 60 miliardi di dollari entro il 2027 con un tasso di crescita annuo del 33,5% nei prossimi 5 anni.

Dal mercato ai social il passo è breve, con l’hashtag #virtualfitness che su Instagram conta ben 204mila contenuti dedicati.

virtual fitness

Non solo numeri

Al di là dell’importanza dei numeri, la realtà virtuale emerge all’interno di uno scenario in cui, secondo uno studio dell’agenzia South West News Service riportato dal magazine The List, più di 7 americani su 10 (il 72%) vedono nella palestra un concetto antiquato. E il 50% del campione è sempre più propenso a effettuare attività fisica all’interno delle mura domestiche.

Ma sotto quali forme e device la realtà virtuale supporta gli appassionati che vogliono mantenersi in salute attraverso vie alternative alla classica palestra? La risposta arriva da Hollywood Reporter. Si parla di una piattaforma unica nel suo genere grazie a partnership strategiche con coreografi e sceneggiatori del mondo del cinema. In occasione del lancio di un film o di una serie tv, infatti, vengono organizzate delle sessioni di virtual training adattate in base alla tematica o al topic di riferimento delle riprese in corso d’opera.

E ancora, GlobeNewswire mette in risalto un ulteriore programma pensato per i soggetti più anziani. Che possono allenarsi, sia dal punto di vista fisico che mentale. E, allo stesso tempo, interagire con gli altri tramite l’esperienza di training condivisa.

L’importanza degli avatar

Gli avatar ricoprono un ruolo sempre più centrale e significativo nel virtual fitness.

A questo proposito Popular Science parla di un esperimento effettuato da una serie di esperti in occasione dell’ultima edizione del CHI-Conference on Human Factors in Computing Systems. Ovvero la serie di conferenze accademiche più prestigiosa nel campo dell’interazione uomo-computer. Per l’occasione, i partecipanti hanno pedalato su cyclette in tre sedute differenti. Durante le quali, grazie a delle cuffie per la realtà virtuale, si sono trasformati in avatar all’interno di una fitness room immersiva. I ricercatori hanno realizzato avatar di tre muscolature differenti in modo tale che ogni persona potesse effettuare lo sforzo atletico, indossando un corpo digitale diverso tra una sessione e l’altra.

Dall’esperimento è emerso che i risultati migliori sono stati ottenuti dai partecipanti che hanno utilizzato avatar con una muscolatura più definita. Questi soggetti, infatti, hanno completato più facilmente l’intenso virtual workout a cui sono stati sottoposti rispetto a quando l’attività sportiva è stata svolta con le copie digitali meno sviluppate.

Gli avatar di IgoodI

Sempre in tema avatar, spiccano i tratti innovativi dei digital twins generati da IgoodI, la prima avatar factory italiana e una delle poche company al mondo specializzata nella creazione di avatar 3D fotorealistici.

Dice Billy Berlusconi, founder di IgoodI: “In quanto realtà di riferimento del settore, investiamo e continueremo a investire nello sviluppo della nostra tecnologia per metterla a disposizione di amatori e professionisti che desiderano curare la propria forma e il proprio benessere da remoto in modo completo ed efficace. Il mondo del fitness, come buona parte dei settori operativi, si sta evolvendo. E la realtà virtuale può essere il passe-partout per restare al passo coi tempi e soddisfare le richieste dei singoli appassionati, i quali richiedono dati e feedback di natura fisica sempre più precisi e dettagliati.

I nostri avatar, infatti, vengono progettati con l’obiettivo di garantire agli appassionati tutte le specifiche fisiche di cui hanno bisogno. In seguito alla scansione e alla successiva realizzazione dell’avatar, i nostri clienti hanno a loro disposizione una copia esatta del proprio corpo in formato 3D digitale integrata da un dataset completo delle proprie misure antropometriche, indici di Massa (BMI) e analisi della Body Shape. Si tratta, quindi, di un vero e proprio smart body utile per accedere a teleconsulenze con virtual trainer per programmi personalizzati di sport e benessere. Verificare i progressi fatti nei mesi successivi è possibile sempre grazie a delle scansioni programmate”.

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Le parole di un allenatore professionista

Conferma l’efficacia degli avatar Riccardo Gaetti, personal trainer professionista, con esperienza di oltre vent’anni del settore. “La pandemia ha accelerato in modo sostanziale la confidenza che gli operatori del settore fitness e i clienti hanno nei confronti della tecnologia.

I servizi virtuali, con il passare degli anni, possono diventare addirittura un’opportunità per i centri fitness sia in termini economici sia a supporto dei singoli appassionati. L’introduzione degli avatar, insieme all’esplosione degli ambienti virtuali, porterà certamente a dei benefici, sicuramente, dal punto di vista delle anamnesi e misurazioni da remoto. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di inviare, prima di una sessione di allenamento da casa, il proprio avatar a un importante personal trainer o nutrizionista che si trova in una città o in un paese diverso da quello in cui ci troviamo. Ciò conferisce l’opportunità al professionista di effettuare rilevazioni antropometriche direttamente su di esso, riducendo le tempistiche e anche gli spostamenti del cliente. In secondo luogo, potrebbero nascere dei veri e propri centri fitness virtuali, all’interno dei quali, indossando un visore 3D, sarà possibile svolgere attività fisica senza abbandonare il salotto di casa”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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