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La recensione di Rainbow Six Extraction: gli Operatori contro una forza aliena

Rainbow Six rappresenta un franchise che negli anni si è saputo rinnovare costantemente, offrendo ai giocatori contenuti sempre nuovi, un eccellente sistema di sfide competitive a livello mondiale e una grande attenzione ai dettagli e all’equilibrio di gioco. Questi elementi gli hanno fatto guadagnare il podio tra i videogiochi multiplayer più quotati da moltissimi anni. Ora, il mondo di Rainbow Six si espande ulteriormente con un nuovo capitolo a se stante che porta sì alcuni elementi del già citato Siege, ma in una salsa tutta nuova. Gli ingredienti di base sono quelli che ci hanno fatto innamorare di questa serie, arricchiti però da interessanti novità tra cui lo stravolgimento delle battaglie contro nemici neutrali (o PvE). Scopriamo dunque tutti i dettagli di Rainbow Six Extraction in questa recensione.

La nostra recensione di Rainbow Six Extraction

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction ci propone una storia nuova, semplice e intrigante che vede alla base un misterioso schianto di un missile russo nella città americana di Truth or Consequences. Il missile conteneva un pericoloso virus alieno che, una volta raggiunta la superficie della Terra, ha iniziato a diffondersi generando un esercito di creature aliene dotate di poteri particolari. L’invasione e la sua corruzione ha colpito le maggiori città americane che hanno già organizzato una difesa eccezionale.

Per fermare la minaccia è stato infatti creato il Rainbow Exogenous Analysis and Containment Team, ovvero il REACT, un team di agenti specializzati che mettono a disposizione le loro abilità e le più innovative tecnologia militari per fermare la minaccia. I membri del REACT sono ovviamente alcuni degli Operatori che abbiamo imparato ad amare in Rainbow Six Siege e che mettono ora a disposizione le proprie abilità non per scontrarsi a vicenda ma per abbattere un nemico comune.

Nelle diverse città americane, la squadra, formata in genere da tre operatori, dovrà raggiungere degli obiettivi particolari per salvare i dispersi, eliminare la minaccia e scoprire di più su questa pericolosa razza.

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Benvenuto PVE

 Rainbow Six Extraction recensione

Attorno alla trama si svolgono i diversi match che, come anticipato, vedono la partecipazione di un team di tre giocatori (è possibile anche giocare in solitaria). Il team si batterà contro l’esercito nemico in diverse mappe ben circoscritte e divise in tre aree principali. Ad ogni area corrisponde una missione, via via sempre più difficile, che dovremo svolgere per passare a quella successiva.

Le missioni affidate al team sono moltissime e variano da partita a partita. Si passa dall’uccidere determinati nemici, ad analizzare i nidi alieni (SENZA DISTRUGGERLI!), a salvare un operatore rimasto intrappolato dalle spore nemiche, al difendere determinate zone per un periodo di tempo. Ogni partita comprende un numero massimo di tre missioni che possono andare perdute, nel caso non si raggiunga in tempo l’obiettivo (in genere in 15 minuti) o nel caso si compiano azioni sbagliate. Ogni area comprende anche un punto di estrazione, da qui il titolo del gioco, che potrà essere attivato in qualsiasi momento della partita così da “completarla” anche senza aver raggiunto tutti gli obiettivi. Il motivo di questa possibilità è ben spiegato.

Se un operatore muore in battaglia e non viene salvato dal resto del team, non potrà essere giocato nella prossima partita. Dovremo utilizzare un altro operatore e un altro team fino a che non ritorneremo nella stessa mappa e non lo avremo salvato. Si tratta di una scelta piuttosto originale che vi spingerà a comprendere, insieme al vostro team, quando andare avanti e quando fermarvi in vista della tutela di un operatore o di una partita fin troppo difficile. Inoltre, perdere una partita o un operatore, causerà una fastidiosa perdita di punti esperienza che potrebbe rallentare molto il vostro progresso.

Cari vecchi Operatori

 Rainbow Six Extraction recensione

Anche il sistema del level up presenta infatti meccaniche interessanti. Ogni operatore, infatti, possiede un livello di esperienza individuale che aumenta in base alle missioni fatte, agli obiettivi raggiunti nelle missioni e al suo comportamento in game (con quanta salute ha completato la partita, quanti nemici ha ucciso, ecc). L’aumento del suo livello, garantirà ad ogni operatore particolari buff e potenziamenti delle abilità, nonché la possibilità di utilizzare nuove armi.

Gli operatori sono in tutto 18 e portano con se tutte le caratteristiche che ce li fanno amare in Siege. Ogni operatore presente un set di armi selezionabili, un’abilità unica e due gadget utili validi per tutti che possono essere selezionati a inizio partita. Le abilità rispecchiano quelle possedute in Rainbow Six Siege e alcune di essere si rivelano estremamente utili anche qui. Specifichiamo “alcune” perché tante altre possono offrire dei vantaggi solo marginali e molto spesso riuscirete ad arrivare a fine match senza nemmeno adoperarle nemmeno una volta. Allo stesso modo la varietà di armi a disposizione e la possibilità di personalizzarle, ci è sembrata abbastanza carente.

C’è da dire però che il gameplay risulta semplice ma mai noioso ed è stato in grado di intrattenerci per moltissime ore. Siamo di fronte ad un classico sparatutto PVE (Player Vs Environment) dove le meccaniche stealth avranno una grande importanza. Alcuni dei minacciosi alieni sono infatti in grado di allertare con un furente urlo i loro nidi che genereranno così altri nemici con rapidità. Eliminarli in silenzio, eliminerà questo problema. Il corpo a corpo assume dunque grande importanza ma la potenza di fuoco delle armi resta padrona, con il gunplay tipico di Siege e la fisica degli oggetti distruttibili che lo caratterizza.

Stile d’estrazione

 Rainbow Six Extraction recensione

Anche dal punto di vista tecnico Rainbow Six Exctraction mantiene gli standard della controparte competitiva. La grafica è sempre al top (noi lo abbiamo giocato su PC al massimo delle sue potenzialità) e la stabilità è eccellente. I modelli degli operatori sono ancora una volta ben strutturati e farà molto piacere ai fan della serie ritrovarmi belli e forti come sempre anche in questa nuova veste. Molto più debole invece è il design delle creature dell’infezione, fin troppo banali e troppo simili tra loro per ricevere un commento degno di nota.

In perfetto stile Rainbow Six anche le ambientazioni, le città e le aree di gioco: ben delimitate ma ricche di dettagli e di quella grigia nostalgia che solo questa serie riesce a regalare. Dello stesso stampo sono anche le musiche e gli effetti sonori. Sebbene nessuna traccia ci abbia fatto emozionare, nel complesso riescono tutte a incastrarsi bene con lo stile di gioco.

La recensione di Rainbow Six Extraction in pillole

Rainbow Six Extraction rappresenta una ventata di aria (aliena) fresca nel franchise, una prospettiva diversa a tutti gli appassionati della serie e agli amanti degli FPS non competitivi. Salvo qualche problema di bilanciamento che siamo certi che Ubisoft sistemerà in futuro, siamo di fronte a un titolo che saprà intrattenervi.

Nonostante non ci troviamo di fronte ad un prodotto rivoluzionario, il sistema di gameplay e di progressione del personaggio scorrono bene con il ritmo di gioco. Le prospettive per il futuro sono buone e la possibilità di giocare in single player farà felice quei giocatori che non vogliono affidarsi alle cure di un team. Un’estrazione vincente, adatta a un vasto pubblico e in grado di sfoggiare il carisma e la potenza dei nostri cari Operatori.

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Daniele Cicarelli

Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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