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La recensione di Sony INZONE M9

il monitor ottimo per il gaming e perfetto per la PlayStation

Il monitor è un dispositivo complicato da apprezzare: se c’è, lo diamo per scontato e se non c’è (o se non è buono) ne sentiamo tremendamente la mancanza. Un monitor, però, riesce a essere speciale se ogni volta che lo accendiamo ci rendiamo conto di avere davanti qualcosa che ci da un valore aggiunto. Non solo un bel pannello, luminoso e ad alta definizione, ma anche una serie di funzionalità al contorno per portare la nostra user experience ad un livello più alto. INZONE M9 di Sony, che vediamo in questa recensione, prova a essere esattamente quel tipo di monitor; progettato per il gaming, compagno ideale per la PlayStation, ma in grado di soddisfare anche gli utenti PC più esigenti.

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La recensione di Sony INZONE M9

Quando pensiamo a un monitor, se non siamo attenti, ci vengono in mente giusto un pannello luminoso che visualizza immagini e una parte di elettronica per collegarlo a un PC o una console. Se questo fosse vero, allora tutti i monitor sarebbero uguali tra loro. Invece, i monitor non sono tutti uguali; e lo sappiamo bene. Spesso, infatti, dimentichiamo tre cose. Innanzitutto, la tecnologia interna del pannello (di cui molti non si rendono conto) fa una grossa differenza che non si misura in pixel o in lumen. Secondo, all’interno di un monitor c’è anche un software estremamente complicato che si deve occupare di mediare tra il contenuto generato da un dispositivo e la qualità percettiva del nostro occhio. Questo software, a parità di hardware, può cambiare davvero molto. Ultimo, deve essere bello anche da spento; perché un monitor è sempre esposto sulla nostra scrivania e deve essere esteticamente gradevole.

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Il monitor Sony INZONE M9, che stiamo vedendo in questa recensione, riesce a staccarsi dalla concorrenza su tutti e tre questi fronti. Non è solo un monitor, ma un amplificatore di user experience in un contenitore che, permetteteci, è anche un bell’oggetto di design.

Caratteristiche tecniche

Pannello27 pollici, 16:9, 4K (3.840 x 2.160)
Angolo di visione178 gradi
TecnologiaLCD IPS, Full Array Local Dimming, LED a illuminazione diretta.
Adaptive-Sync (VESA DP), compatibilità NVIDIA G-SYNC, Variable Refresh Rate (HDMI 2.1), HDR10, HLG
FrequenzaDisplayPort: 24 Hz – 144 Hz, HDMI: 24 Hz – 120 Hz
Luminosità400 cd/m2 (600 cd/m2 di picco)
ContrastoRapporto di contrasto 1.000:1 (statico) e 80.000:1 (dinamico)
CromaGamma cromatica oltre il 95% (copertura DCI-P3) e supporto cromatica 1,07 miliardi di colori
Fonte: sito Sony Italia

Come si può vedere dalle caratteristiche tecniche, siamo di fronte a un hardware che punta alla fascia alta per la tecnologia a livello consumer. Inoltre, si concentra sulle caratteristiche importanti per un’esperienza di gioco ottimale. In particolare, i 144 Hz disponibili attraverso Display Port, la compatibilità NVIDIA G-SYNC e il refresh rate adattivo.

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Un pannello che non ha nulla da invidiare a nessuno

Quello che colpisce immediatamente del pannello, è la sua luminosità. Vi suggeriamo, se siete sensibili alla luce, di mettere un paio di occhiali da sole quando lo accendete la prima volta. Ovviamente, stiamo esagerando, ma in realtà neanche troppo. La verità è che se lo userete in un ambiente poco illuminato terrete sempre un valore di luminosità estremamente basso. La contropartita è che se anche la vostra postazione è di fianco a una finestra dove batte il sole, non avrete grosse difficoltà a vedere ugualmene un’immagine nitida. Sia per la luminosità, sia per la copertura antiriflesso dello schermo.

Altro punto di forza è il tempo di risposta. Sony dichiara un tempo di risposta di solo un millisecondo. Questo permette di vedere in maniera nitida anche oggetti che si spostano molto velocemente. Se siete appassionati di giochi di racing o FPS piuttosto frenetici sapete bene che di cosa ci stiamo parlando. Per verificare, abbiamo visualizzato lo stesso video mettendo a fianco un monitor sempre 4K ma più convenzionale e, credeteci, la differenza si notava proprio. Qui, purtroppo, dobbiamo accontentarci di un’immagine.

recensione inzone m9 response time
Fonte: canale YouTube di Sony Italia

La caratteristica che abbiamo però ritenuto più interessante è l’adozione della tecnologia Local Dimming. Il Local Dimming permette di avere un controllo della luminosità indipendente sul singolo pixel. In molti pannelli, infatti, la luminosità di un pixel può andare a influenzare quella dei suoi vicini rendendo l’immagine più sfuocata. Il Sony INZONE M9 può invece concentrare la luce dove necessario e con molta precisione. Il risultato finale è un contrasto e una nitidezza decisamente migliori della media sia nelle scene buie che in quelle molto illuminate.

recensione inzone m9 local dimming
Fonte: canale YouTube di Sony Italia

Design ed ergonomia

Il video è esteticamente molto bello. È uno di quegli hardware che non ci si vergogna di certo a tenere esposto al pubblico. I colori e la linea sono gli stessi della PlayStation 5, per cui è difficile rimanere delusi. Il monitor, inoltre, sposa una serie di scelte di design che hanno una grande utilità pratica: farci gestire meglio lo spazio sulla scrivania.

Innanzitutto, il supporto con tre gambe e non a pedana ci permette di sfruttare anche lo spazio sotto il monitor. Sony, parlando di questo monitor, dice che può essere utile per mouse e tastiera. Noi, onestamente, siamo un po’ scettici; perché ci pare essere troppo vicini al pannello. Tuttavia, l’abbiamo trovato molto comodo per le periferiche. Potete farci stare comodamente due gamepad, una cassa audio bluetooth, un hard disk esterno e (se ne avete bisogno) anche la custodia degli occhiali).

inzone m9 vista dallalto e laterale

La seconda scelta di design, che abbiamo trovato molto azzeccata, è la sparizione dei cavi. Questo ci è piaciuto non poco, visto anche lo stato generale delle nostre scrivanie. La gamba centrale è cava e i connettori video sono tutti più o meno al centro. Per cui, ache se è un po’ difficile inserirli, i cavi possono essere fatti passare nella cavità del sostegno per sparire con discrezione dietro alla scrivania.

Un altro cavo che tipicamente ci da fastidio, perché grosso e difficile da piegare, è quello dell’alimentazione. I designer di Sony lo hanno risolto adottando un alimentatore esterno. Il cavo che si innesta nella presa a muro se ne sta nascosto sotto la scrivania e quello che esce allo scoperto è un cavo molto più piccolo e flessibile che porta l’alimentazione al pannello. L’alimentatore esterno, a dire il vero, è un po’ voluminoso; ma questo non sarà un problema perché tanto può rimanere sempre nascosto.

Hub KVM

Ultima cosa, c’è il problema dello “stacca e attacca” dei cavi quando si hanno due PC; magari un portatile per lavorare e un fisso per giocare. Per cui, ci sono sempre cavi sciolti con connettori appoggiati sul piano di lavoro. In questo caso, abbiamo la possibilità di usare il monitor come hub USB che ci da la funzionalità di KVM (Keyboard, Video, and Mouse) con selezione automatica. Sul retro sono presenti tre porte USB a cui possiamo attaccare il mouse, la tastiera e il ricevitore delle cuffie wireless. Cambiando la sorgente video i dispositivi vengono dirottati automaticamente verso il PC attivo in quel momento.

Ammettiamo che questa funzionalità è molto interessante, ma anche che ci siamo trovati un po’ in difficoltà a capirne l’effettiva utilità per l’utente medio. A nostra esperienza, solo una frazione piuttosto piccola di utenti lavora e gioca sulla stessa scrivania. Potrebbe comunque essere interessante per i gamer che fanno streaming professionale (visto che di solito con un PC si gioca e con l’altro si trasmette) ma, al di la del fatto che di solito si preferisce avere due monitor, continuiamo a rimanere in una nicchia di utenti.

Al di la di tutto, la presenza di un hub USB nel monitor è oggettivamente utile; infatti, siamo stati contenti di averlo a disposizione durante le prove.

La parte nascosta

In questa recensione, ci sembra però utile parlare anche di tutto quello che non si vede, ma contribuisce lo stesso all’esperienza di gioco.

Quello che spesso dimentichiamo, parlando di un monitor moderno, è che questo interagisce con software. INZONE M9, infatti, è in grado di coordinarsi con il nostro PC tramite l’applicazione INZONE Hub. Attraverso il cavo video (qualunque esso sia) è possibile controllare i parametri del monitor mentre si gioca senza dover passare per il menu con il bottoncino hardware sul retro. In particolare, abbiamo apprezzato il fatto che è possibile definire un profilo video diverso per ogni singolo gioco che INZONE Hub seleziona automaticamente.

Da notare che, se avete anche le cuffie INZONE, il software coordina i profili di entrambe le periferiche per darci una esperienza di gioco ancora più organica.

La KVM, di cui abbiamo già parlato, ricade anch’essa in questa categoria. Si tratta di una funzionalità software del monitor che migliora la nostra esperienza.

Però, sempre trattando di software, non è finita qui. Perché questo monitor da il meglio di se nel momento in cui lo colleghiamo a una PlayStation 5.

Il coordinamento con PlayStation 5

Nel momento in cui INZOME M9 si trova collegato a una PlaysStation 5 ci sono delle funzionalità aggiuntive che si innescano. Attenzione però, non si tratta di capacità del monitor riservate solo alla console di casa Sony. Bensì, la PlayStation, riconosciuto un INZONE M9, è in grado di sfruttare a pieno tutto quello che il monitor può fare. Nessuno vieta che altri hardware, in futuro, saranno in grado di fare la stessa cosa. Per ora però, che noi sappiamo, c’è solo la console di Sony.

Innanzitutto, la PlayStation 5 sarà in grado di sfruttare la modalità HDR automatica, selezionando le impostazioni migliori in base alla scena. Secondariamente, la console adatterà automaticamente lo schermo al tipo di contenuto visualizzato. Ovverosia, godremo sempre della visuale corretta se stiamo giocando piuttosto che se stiamo guardando un film.

Se dobbiamo lamentarci di qualcosa, però, perché bisogna essere onesti e l’hardware perfetto non esiste, siamo rimasti un po’ perplessi per il tempo impiegato a rilevare il segnale in ingresso. Ci è sembrato stranamente lungo. E, in un paio di occasioni, c’è stata anche qualche difficoltà. Dalle prove che abbiamo fatto, pare che la sincronizzazione del segnale risente un po’ della presenza di un hub Thunderbolt. Per cui se avete un PC fisso non c’è da preoccuparsi. Se, invece, usate un portatile da gaming che attaccate attaccare usando solo un connettore thunderbolt, vi consigliamo di fare uso di cavi video corti e schermati.

Una nota stonata

Nota di nome e di fatto, c’è stato solo un aspetto dell’INZONE M9 oggetto di questa recensione che non ci ha lasciati particolarmente soddisfatti: il comparto audio. Gli altoparlanti ci sono e si affacciano sul retro, come è tipico di molti monitor dalla cornice sottile. La qualità dell’audio prodotto, però, non l’abbiamo trovata allo sesso livello di tutto il resto.

Può darsi, ma questa è una nostra ipotesi, che siccome la stragrande maggioranza dei giocatori fa uso di cuffie, Sony abbia deciso di non insistere particolarmente su questo aspetto. Tant’è vero che ci vengono proposte le cuffie INZONE H9 come prodotto separato. Può essere una ragione molto valida, ma l’abbiamo trovata una scelta poco attraente per chi fa un uso misto tra ufficio e svago.

Sony m9

La recensione di Sony INZONE M9 in sintesi

Sony INZONE M9, che abbiamo visto in questa recensione, è un monitor che si discosta dalla concorrenza per molti aspetti. Il pannello, in 4K, è estremamente luminoso e una resa fantastica in termini sia di luminosità che di colori. Il monitor, veste estremamente bene la scrivania e ci permette anche di tenerla più in ordine. Inoltre, si abbina stilisticamente molto bene alla PlayStation 5. Unico aspetto migliorabile è forse il comparto audio; anche se si tratta di una caratteristica che tocca poco la stragrande maggioranza dei gamer.

Difficile non suggerire l’acquisto di Sony INZONE M9 al prezzo corrente. Secondo noi rappresenta un ottimo compromesso tra prezzo e prestazioni. Sicuramente, la vostra esperienza di gaming ne trarrà grande vantaggio.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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