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Recensione di Nothing Ear (stick), una magia dal cilindro

I nuovi auricolari sono ottimi per ascoltare musica in movimento

L’estate scorsa Nothing ha lanciato il suo primo prodotto in assoluto: Ear (1), un paio di auricolari che hanno da allora venduto oltre 560 mila unità. Quest’estate, il Phone (1) e i suoi glifi hanno fatto parlare tutti gli appassionati di tecnologia. E ora l’azienda di Carl Pei ha presentato un nuovo prodotto: Nothing Ear (stick), che abbiamo testato per questa recensione.

Il nuovo modello non ha gli eartips in silicone, ma suona alla grande con driver sviluppati dagli ingegneri Nothing e una nuova costudia dal design cilindrico. E sono degli ottimi prodotti. Ma con un prezzo di lancio più alto rispetto all’anno scorso, vale la pena acquistarli? In questa recensione cercheremo di aiutarvi a capire se Nothing Ear (stick) sono gli auricolari per voi.

La recensione di Nothing Ear (stick)

Anche per questo nuovo prodotto Nothing ha pensato a una confezione in cartone completamente riciclabile, come per il suo smartphone lanciato quest’estate. Sembra una scatola di un dentifricio. Ma all’interno trovate decisamente più valore. Da un lato un cilindro in cartone contiene il cavo USB-C/USB-C per ricaricare gli auricolari (dovrete avere voi un trasformatore), con anche garanzia e istruzioni.

Dall’altro, il cilindro magico della custodia di Nothing. Torna anche in questo caso il look trasparente, con un accento rosso dove c’è l’ingresso della porta USB-C e accanto il pulsante argentato per il Fast Pairing. Su un lato trovate un’apertura, con un materiale zigrinato con la scritta Nothing. Facendo girare la custodia come un rossetto o burro di cacao, trovare i nuovi auricolari Nothing Ear (stick).

recensione nothing ear stick min

Il movimento per aprire il case risulta estremamente semplice e naturale sia con una mano che con due. E rispetto ad altre soluzioni, pur essendo la custodia di medie dimensioni risulta più semplice tenerla in tasca. Anche per questo prodotto dobbiamo ammettere che i designer di Nothing hanno dimostrato di saper fare il proprio lavoro: non solo è esteticamente interessante, ma anche comodo e funzionale.

Gli auricolari in sé ricordano molto gli Ear Stick (1), con il contorno trasparente, le finiture interne nere che lasciano intravedere parte delle componenti hardware. Sull’auricolare sinitro trovate un pulsante rosso, che dovrete riporre dal lato rosso della custodia quando volete caricarle: anche in questo caso, stile che si unisce alla comodità.

Non manca inoltre la protezione IP54 per polvere e acqua.

Comodità estrema, per tutto il giorno

Nothing ci ha spiegato che hanno testato questi auricolari su oltre 100 diverse orecchie, per poi modificare fino a 200 volte il design per assicurare la massima comodità. E dobbiamo dire che ci sono riusciti alla grande, sebbene siamo personalmente fan degli eartips negli auricolari. Ma forse è anche perché non abbiamo mai provato auricolari “half in-ear” tanto comodi.

ear fit

Il peso da 4,4 grammi l’uno si sente appena nelle orecchie. Eppure il padiglione piuttosto grande ha una presa davvero solida. Non abbiamo mai temuto potessero cadere e di solito questa non è la nostra esperienza con questo tipo di prodotto. Non le consigliamo per andare a correre, ma anche in palestra si sono dimostrate perfettamente stabili.

Il consiglio è quello di provare qualche diverso posizionamento nell’orecchio fino a quando non trovate quello perfetto per voi. Noi abbiamo le orecchie piuttosto piccole, ma abbiamo fatto provare questi auricolari anche a un paio di altre persone e tutte hanno riportato la stessa estrema comodità.

Anche indossandole tutto il giorno per fare chiamate, per ascoltare un podcast sul treno e un po’ di musica durante gli allenamenti non ci hanno mai dato fastidio. Davvero ottime.

Recensione Nothing Ear (stick), ottima qualità audio

La qualità del suono è la condizione più importante per qualsiasi auricolare. E non vedere gli eartips in silicone ci ha un po’ fatto storcere il naso all’inizio. Riempire al meglio la cavità del vostro orecchio permette al suono di diffondersi al meglio, e senza i ‘gommini’ in silicone o foam è difficile farlo.

Ma i Nothing Ear (stick) ci hanno sorpreso in positivo durante questa recensione. L’ottima sagoma degli auricolari permette al suono di restare nell’orecchio anche senza gli eartips e questo permette di apprezzare molto i dettagli sonori e anche una discreta dose di bassi. Questo anche grazie alla Bass Lock Technology, che equalizza in automatico le tracce per evitare di perdere bassi.

auricolari recensione min

Nothing ci ha spiegato che i driver dinamici da 12,6 pollici sono stati sviluppati dagli ingegneri interni all’azienda, perché sul mercato non c’era un’alternativa valida. I magneti e il rivestimento interno promettono una distorsione minima: promessa mantenuta. Non ci sono tutti i livelli di dettaglio che potreste trovare in auricolari per audiofili (che costano almeno il doppio, di solito) o in buone cuffie over-the-ear. Ma il suono risulta davvero piacevole.

Ascoltando Valerie di Amy Winehouse abbiamo apprezzato il livello di dettaglio nei toni alti e medi, con All These Things That I’ve Done dei Killers ci siamo stupiti dell’ottima spazialità degli auricolari. I bassi in Make Me Feel di Janelle Monàe e in N95 di Kendrick Lamar non sono i più potenti che abbiamo sentito. Ma sono senza dubbio i migliori che abbiamo ascoltato in un auricolare half in-ear.

Non sono auricolari professionali per musicisti e produttori, ma per chi come noi vuole la comodità di ascoltare qualche podcast e un paio di playlist con una buona definizione e ricchezza di dettagli, sono ottimi.

Qualità audio in chiamata e connettività

Nothing ci ha dato gli auricolari Ear (stick) per questa recensione prima dell’annuncio ufficiale, quindi abbiamo avuto parecchio tempo per testarli come soluzione per le chiamate. Sia collegandole al PC per qualche riunione in videochiamata che per le telefonate con lo smartphone, ci hanno fatto un’ottima impressione.

Dall’altro lato ci capivano bene anche se la metropolitana era piuttosto piena, persino quando abbiamo effettuato una chiamata pedalando in bicicletta (con il vento che di solito rende insentibili le chiamate) non hanno perso una parola. I tre microfoni ad alta definizione fanno quanto promesso alla grande.

Inoltre, Nothing ha modificato la disposizione dell’antenna per garantire una migliore connettitività con lo smartphone. E si sente: non solo la connessione ci è sempre parsa perfetta, ma anche allontanandoci da smartphone, tablet o PC di molto il segnale restava ottimo. Fa meglio di moltissimi rivali (anche di categorie di prezzo superiori).

Gestures e Nothing X, la nuova app per i dispositivi connessi

I nuovi auricolari Nothing Ear (stick) hanno il Fast Pairing, che rende una passeggiata collegarli al proprio PC o smartphone. Già dalle impostazioni del Bluetooth potete abilitare l’audio in alta definizione, consentire l’accesso ai contatti per le chiamate e vedere il livello di batteria delle cuffie e della custodia. Abbiamo testato le funzioni sia su Nothing Phone (1) che su un altro smartphone Android e in entrambi i casi funziona alla grande (anche se sul Phone (1) risultano meglio integrate nell’interfaccia delle notifiche).

Ma per portare l’esperienza a un altro livello, potete scaricare la nuova app Nothing X.

recensione nothing ear stick app min

L’app Nothing X è di fatto un aggiornamento dell’app Ear (1), ma ora funzionerà con tutti gli accessori Bluetooth che Nothing produrrà, anche per il futuro. L’app riconosce immediatamente gli auricolari e permette di personalizzare l’equalizzatore. Ci sono quattro profili pre-impostati (Bilanciato, Più Bassi, Più Acuti e Voce), ma potete anche personalizzare bilanciando alti, medi e bassi come preferite.

Inoltre, potete personalizzare i controlli. Invece di avere dei controli touch su tutto l’auricolare, trovate un pulsante su ogni lato ben posizionato sul gambo. Noi preferiamo questo tipo di tasti fisici, perché troviamo che spesso i controlli touch risultato troppo sensibili e si attivano quando state semplicemente sistemando l’auricolare nell’orecchio. Oppure non rispondono quando serve.

Invece i tasti di Nothing Ear (stick) hanno reagito sempre alla grande e la possibilità di personalizzarli (e mettere anche la possibilità di alzare e abbassare il volume) ci è tornata comoda. L’attivazione dell’assistente vocale permette poi di controllare diverse funzionalità senza togliere lo smartphone di tasca, in maniera semplice.

L’unica pecca che segnaliamo è che in un’occasione, togliere un auricolare non ha fermato la musica come ci aspettavano. La funzionalità di rilevamento dell’orrecchio ha però funzionato tutte le altre volte.

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Autonomia e ricarica nel “cilindro” di Nothing

Ogni auricolare ha un’autonomia dichiarata di circa sette ore di ascolto, che sono un ottimo risultato per un prodotto così piccolo e leggero. Per le chiamate, invece, dovrebbe arrivare fino a tre ore. Noi abbiamo sempre fatto un utilizzo promiscuo e riuscivamo a non doverle caricare per più di cinque-sei ore senza problemi.

nothing ear stick recensione autonomia batteria min

La custodia dovrebbe garantire tre ricaricare extra complete, che per un utilizzo medio (ma con qualche giorno di test più intesi) ci ha portato quasi alla settimana intera senza bisogno di connetterci con il cavo USB-C.

La ricarica rapida permette di avere fino a due ore di ascolto in dieci minuti di ricarica. Dall’app o nell’area notifica potete sempre tenere d’occhio il livello di batteria per non farvi trovare impreparati. Ma l’autonomia è molto buona.

Recensione Nothing Ear (stick): vale la pena?

Come avrete di certo capito leggendo questa recensione, i nuovi Nothing Ear (stick) ci sono piaciuti. Pur non essendo fan degli auricolari senza eartips, siamo arrivati ad apprezzare questo design half in-ear. La comodità del design e la velocità e stabilità della connessione le rendono cuffie perfette per i pendolari mentre vanno al lavoro, oppure per chi viaggia spesso.

Oltre a essere comode e funzionali, hanno un audio molto buono, gestiscono alla grande le chiamate. L’unico problema, forse, è che sono state costruite in un anno in cui produrre tecnologia è diventato più costoso. Quindi costano 119 euro, mentre al lancio le Ear (1) costavano 99 euro (anche se da oggi Carl Pei ha annunciato un rincaro per questo prodotto, che arriva a 149 euro).

Se questo prodotto (che potete trovare sul sito ufficiale) fosse costato sotto i 100 euro, lo avremmo consigliato più volentieri. Il prezzo resta competitivo e il prodotto ottimo, ma ci sono alcuni modelli che semplicemente battono i nuovi Nothing sul prezzo.

La comodità dei nuovi Nothing Ear (stick) che abbiamo testato per questa recensione vale i 119 euro e quindi ci sentiamo di consigliarli in ogni caso. Ma se il prezzo dovesse abbassarli (e ve lo faremo sapere), diventerebbero un acquisto da non farsi scappare.

PRO

  • Connessione rapida e stabile
  • Buona qualità audio
  • Design di auricolari e case davvero originale

CONTRO

  • Prezzo più alto rispetto al lancio di Ear (1)
  • Niente cancellazione del rumore
  • Non tutti apprezzeranno la mancanza di eartips

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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