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Recensione Philips Momentum: il mega-monitor da 43 pollici con HDR 1000

Abbiamo messo le mani su Philips Momentum 436M6VBPA, il monitor da 43 pollici

Philips Momentum 436M6VBPA non è un monitor come tutti gli altri, uno di quelli che collegate al PC e poi utilizzate per qualsiasi cosa. Il mostro di Philips infatti è palesemente destinato ad un’utenza console, una vocazione dimostrata in primis dalle dimensioni e in secondo luogo da qualche problemino di compatibilità con Windows 10.

Prima però di scoprire nel dettaglio vantaggi e limiti di questo gigantesco display, facciamo un passo indietro.

Ingombrante ma sfavillante

La prima cosa che ho pensato di fronte alla scatola di Philips Momentum è stata: “E ora come faccio?“. Sì, perché questo monitor da 43 pollici si presenta in una confezione enorme, pesa più di 14 kg e non è sicuramente semplice da posizionare. La buona notizia è che il piedistallo è già montato, quella cattiva è che da soli dovrete fare un certo sforzo per posizionarlo.

Una volta completata l’operazione potrete iniziare ad apprezzare il monitor. Il design è piuttosto semplice, ma risulta tutto molto solido e ben costruito. La parte inferiore ospita poi i LED di Ambiglow, una funzione pensata sia per dare un tocco moderno e sorprendente a questo monitor sia per aiutarvi ad affaticare meno la vista nel caso vi trovaste in una stanza buia. Ovviamente non siete obbligati ad utilizzare l’illuminazione di Philips Momentum: potete decidere se spegnere i LED, tenerli sempre accesi, usare la modalità Random o lasciare che il monitor scelga colorazioni perfettamente in tinta con quanto accade sullo schermo.

Ovviamente per fare tutto questo non dovrete impazzire. La parte posteriore di questo 436M6VBPA ospita un piccolo joystick che vi aiuta a raggiungere il menù OSD, ma nella scatola trovate anche un comodo telecomando che vi aiuterà a modificare le impostazioni, scegliere la fonte, regolare il volume e aumentare o abbassare la luminosità del display. Certo, a volte non sarà super-reattivo, ma resterà comunque più semplice da gestire rispetto al sopracitato joystick.

E le porte? Anche quelle le trovate sul retro. A disposizione avete un HDMI, un DisplayPort, un Mini Display Port, un USB-C, due USB 3.0, il jack da 3,5 mm per le cuffie e un entrata Audio-In. Insomma, tutto quello di cui avete bisogno per connettere PC, notebook e televisori.

Un mare di impostazioni

Il già citato OSD diventerà ben presto il vostro migliore amico, un amico un po’ vecchiotto ed introverso. Il menù infatti risulta poco moderno, complesso e talvolta poco intuitivo. Il mio consiglio è quello di munirvi di una buona dose di pazienza per poi iniziare a modificare i vari parametri. A disposizione ne avete tantissimi: si passa da quelli più classici, come Luminosità, Contrasto e Nitidezza, a funzioni più avanzate. Tra queste la possibilità di scegliere il tipo di HDR (Normal, UHDA o VESA HDR 1000), Risposta Smart per ridurre l’input lag e lo Smart Frame, che migliora i toni più scuri dell’immagine.

Per coloro che non vogliono limitarsi a giocare c’è il tab PIP/PBP. Il monitor infatti può essere collegato a due fonti contemporaneamente e questa scheda vi consente di definire il comportamento del display in questi casi. Possiamo infatti affiancare due immagini uguali oppure occupare solo 1/4 della superficie per una delle due sorgenti. Ovviamente la scelta spetta a voi in base alle vostre esigenze.

Votato al gaming

Philips Momentum 436M6VBPA è un monitor LCD W-LED da 42,5 pollici, con retroilluminazione Edge LED, 1,07 miliardi di colari, supporto al già citato HDR 1000, una risoluzione pari a 3840 x 2160 pixel e una frequenza di aggiornamento di 60 Hz. Il tutto con un tempo di risposta di 4ms. Insomma, sulla carta è sicuramente un gran bel monitor, ma solo per giocare.

Il formato 16:9 e la dimensione importante lo rendono piuttosto ostico nella vita quotidiana. Sì, è vero, montare i video con questo gigante da scrivania è stato assolutamente piacevole vista la quantità di informazioni che potete tenere a schermo ma scrivere, consultare le email o banalmente navigare su Internet è davvero difficoltoso su un normale piano da lavoro. Per godervelo dovreste stare ad almeno un metro e mezzo di distanza.

Non è poi mancato qualche problema e litigio con il mio PC Desktop. Tra queste il mancato riconoscimento della fonte durante l’avvio del computer, cosa che mi ha obbligata a collegare il tutto ad un altro monitor per poi accedere e riconnettere l’HDMI a Philips Momentum.

Con una console è tutto diverso. Potete stare anche a 2 metri dal monitor e avere comunque un’ottima visuale di gioco. La resa poi è davvero buona con immagini fluide, colori brillanti ed un buon contrasto. Attenzione però ai giochi con schermate molto scure. Il motivo? Semplice: l’Edge LED. Questa tecnologia, che illumina il pannello grazie alle fonti presenti lungo i bordi, contrasta un po’ con l’altissima luminosità (1.000 cd/m²) generale facendo comparire qualche spiacevole macchia. Un fenomeno che ovviamente non riguarda solo i videogiochi: ho notato le stesse macchie anche aprendo Photoshop o Adobe Premiere, entrambi programmi con interfacce scure. Niente panico comunque: abbassando la luminosità potrete contenere il problema.

Philips Momentum 436M6VBPA: comprarlo oppure no?

Philips Momentum 436M6VBPA non è un monitor per tutti. La sua somiglianza con una Smart TV e i suoi generosi 43 pollici lo rendono infatti adatto principalmente ai videogiocatori, a coloro che vogliono le performance di un monitor e le dimensioni di un televisore per ottenere il meglio dalle proprie console.

Coloro che invece puntano ad una soluzione pensata anche o principalmente per lavorare, dovrebbero volgersi verso altri lidi, magari puntando agli ormai diffusi monitor da 21:9.

Vi ricordo infine che Philips Momentum 436M6VBPA è già disponibile sul mercato al costo di 799 euro.

Philips Momentum 436M6VBPA

Pro Pros Icon
  • Design semplice e moderno
  • Dimensioni perfette per il gaming
  • Funzione Ambiglow affascinante
Contro Cons Icon
  • Menù OSD macchinoso
  • L'Edge LED contrasta con la luminosità
  • Audio migliorabile

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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