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G Data: ecco come proteggere dati sensibili dal Doxing

L'azienda fornisce alcuni utili consigli per tenere al sicuro i dati

L’azienda impegnata nel campo della sicurezza informatica G Data ha voluto fornire alcuni consigli, rivolti sia ad utenti singoli sia ad aziende, per proteggere dati sensibili dal Doxing.

Cosa significa Doxing

Il 2018 è stato caratterizzato da molti attacchi informatici, tra cui molti appartenenti alla categoria del Doxing. Quest’ultimo è un termine che esprime la raccolta e divulgazione in rete, contro la volontà dei soggetti coinvolti, di dati privati, tra cui l’indirizzo di casa, recapiti telefonici personali, numeri di carte di credito e molto altro ancora.

Come proteggersi da attacchi di questo tipo? A fornire alcuni consigli è la società impegnata nel campo della sicurezza informatica G Data.

Autenticazione a due fattori

Login basato su una sola password? Antiquato e non efficiente, oltre che rischioso: chiavi d’accesso presumibilmente sicure possono essere facilmente smarrite!

G Data suggerisce quindi di adottare un metodo di autenticazione a due fattori che, oltre alla singola password, richiede l’inserimento di un codice apparso temporaneamente su smartphone o altri dispositivi collegati.

L’integrità della password

Il web offre moltissimi strumenti per capire quanto le proprie informazioni siano sicure. G Data offre alcuni esempi, come HaveIBeenPwned o Identity Leak Checker.

Questi ultimi sono infatti i più gettonati per verificare se un account sia tato soggetto ad attacchi e divulgazione di dati.

Il proprio nome su Google

Volete capire quali vostre informazioni sono disponibili in rete? Uno dei modi migliori per farlo, secondo G Data, è quello di Googlare regolarmente il proprio nome!

Semplice e immediato, un metodo simile permette di vedere se sul web siano disponibili dettagli non desiderati.

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G Data consiglia di approfittare del GDPR

Uno degli strumenti potenzialmente più utili per gli utenti online, stando a quanto annunciato da G Data, è proprio la GDPR, ovvero il provvedimento incentrato sulla protezione della privacy!

Il regolamento fornisce infatti il diritto di richiedere la cancellazione dei dati o di predisporre correzioni, qualora fornitori di servizi online pubblicassero informazioni false o obsolete sulla propria persona.

No ai cookies

Su alcuni siti web i cookies possono rivelarsi utili, ad esempio per salvare le impostazioni più in linea con le proprie esigenze.

Dannosi possono invece essere i cookies di terzi (es. reti pubblicitarie), che risultano spesso capaci di ottenere numerose informazioni sull’utente in merito a siti consultati o precisi interessi.

L’azienda suggerisce quindi di controllare le impostazioni riguardo a questi strumenti, e leggere sempre bene l’informativa.

Le autorizzazioni alle app

Moltissime app richiedono l’autorizzazione per accedere ai contenuti presenti nei dispositivi. In alcuni casi, ad esempio con applicazioni simili a Whatsapp, questo dettaglio può essere utile, mentre in altre occasioni può rappresentare un enorme rischio.

Per proteggersi occorre allora dotarsi di soluzioni per la sicurezza mobile, come G DATA Internet Security per Android.

Attenzione alle mail

La posta elettronica presenta una vasta gamma di rischi: i cybercriminali possono infatti nascondere software dannosi o pixel di monitoraggio, anche nelle immagini integrate nei messaggi e recapitate in formato HTML.

Per questo G Data consiglia di inviare e ricevere mail solo in formato testo, e di disattivare il caricamento automatico delle immagini!

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Maria Elena Sirio

Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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