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La recensione di The Lord of The Rings: Return to Moria – il Survival della Terra di Mezzo

Il Signore degli Anelli è senza dubbio una di quelle saghe capaci di trascendere il trascorrere del tempo e continuare, dopo quasi 70 anni, a far sognare milioni di appassionati in tutto il mondo. La fortuna della trilogia letteraria ha conosciuto negli anni una straordinaria espansione toccando praticamente tutti i media a nostra disposizione. Non fa eccezione neanche quello dei videogiochi che sebbene si sia assopito negli ultimi anni, se non apriamo la triste parentesi di Gollum, continua a nutrire un forte interesse per la Terra di Mezzo. Oggi infatti, siamo qui per parlarvi in questa recensione di The Lord of The Rings: Return to Moria, il nuovo titolo ambientato nell’affascinante mondo di Arda.

The Lord of The Rings: Return to Moria è un survival game che ha come protagonista il popolo dei nani ed è sviluppato da Free Range Games e North Beach Games. Raccolta di risorse, combattimento e costruzione la fanno da padrona come in ogni titolo appartenente al genere survival, ma riuscirà Return to Moria a differenziarsi?

La nostra recensione di The Lord of The Rings: Return to Moria

Return to Moria è ambientato nella Quarta Era della Terra di Mezzo, dopo la sconfitta di Sauron e la distruzione dell’Unico Anello. Sebbene l’Oscuro Signore sia stato eliminato, i lasciti della sua malvagia influenza sono ancora vivi nel mondo ma questo non fermerà il popolo dei Nani ad intraprendere un’importante campagna: riconquistare le miniere di Moria. Il regno di Khazad-dûm è infatti caduto parecchi anni prima quando i Nani hanno risvegliato un antico Balrog di Morgoth scavando “troppo a fondo e con troppa avidità”. A capo di questa spedizione c’è il Nano Gimli, il portatore della Ciocca, che guiderà una compagnia di Nani per reclamare il regno perduto di Moria.

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La missione, neanche a dirlo, si rivela più complessa del previsto. Alle naturali difficoltà di un luogo così poco pratico e per di più in rovina, si aggiungono manipoli di goblin, orchi e troll che si sono rifugiati qui dopo la sconfitta del loro padrone. Mentre esploreremo le miniere dovremo dunque accumulare risorse per ricostruire ciò che è andato perduto, gestire i nostri accampamenti, sviluppare equipaggiamento per la nostra avventura, mangiare e così via.

Pensate sia troppo? L’Ombra del Reame di Nanosterro nasconde insidie assai più pericolose e una misteriosa maledizione blocca alcuni passaggi, avvelenando chiunque ci si avvicini. Per fortuna, il Balrog di Moria è stato sconfitto tempo fa…Giusto?!

The Lord of the Rings: Return to Moria
  • Vivi la Compagnia dei Nani come mai prima d'ora, con la ricca tradizione dell'iconico mondo fantasy di J.R.R. Tolkien...
  • Per sopravvivere alle insidiose Miniere di Moria i giocatori devono conservare le risorse, cacciare e raccogliere cibo e...
  • Riporta l'antico regno di Khazad-dûm, perduto da tempo, al suo antico splendore, recuperando i punti di riferimento dei...

La rivincita dei nani

Return to Moria recensione

Avviata la nostra campagna, avremo modo di creare e personalizzare il Nano che andrà a contribuire alla ricostruzione di Moria. Il Character Creator, focalizzato solo su elementi estetici, fornisce pochi elementi che riescono però a donare unicità al vostro Nano o alla vostra Nana (sì, anche con la barba) protagonista della storia. Potrete decidere se iniziare a giocare in single-player (offline) o in multi-player online insieme ad altri compagni nani. In entrambi i casi, ci ritroveremo presto separati da Gimli e dalla sua squadra e dovremo affrontare da soli (o con il nostro gruppo di amici) questa grande avventura.

Da buon Survival Game, lo scopo del gioco è quello di raccogliere risorse per costruire i nostri accampamenti, migliorare l’equipaggiamento e proseguire sempre più a fondo nelle miniere. Queste ultime sono infatti sì ricche di pericoli ma anche di risorse. Non solo pietre e minerali, tantissimi minerali, ma anche alberi, animali adattatisi all’ambiente e tutto ciò che è sopravvissuto prima della rovina delle miniere. Ovviamente sarà anche possibile lavorare le risorse per ottenerne di nuove tramite la fucina, la forgia e tutto ciò che la cultura nanica ha da offrire. Nonostante la situazione attuale di Moria, il passato dei Nani è più vivo che mai e le antiche glorie vanno riportate in vita. Questo ci permetterà di apprendere nuove ricette per costruire oggetti ed equipaggiamento più forti e resistenti.

Armi, armature, elmi e zaini saranno gli strumenti principali per affrontare i tantissimi nemici che infestano i dungeon e che periodicamente attaccheranno le nostre basi. Da un semplice piccone, avremo la possibilità di imbracciare asce possenti o rapidi archi per difenderci e attaccare a acquisire nuove risorse e spazi. A proposito di spazi, la mappa di gioco è generata proceduralmente il che vuol dire che ogni nuova partita avrà sempre una mappa e uno sviluppo differente, salvo dei punti centrali che interessano la trama.

Un grande classico ma sempre vincente

Return to Moria recensione1

Arrivati a questo punto, avrete certamente intuito che The Lord of The Rings: Return to Moria porta con se tutte le funzioni basilari di un classico Survival Game con qualche punta originale qua e la, ma senza strafare. La formula “Raccolta-Costruzione-Combattimento” rimane la stessa per tutto il gioco ma rappresenta anche il suo punto di forza. Vedere il nostro accampamento crescere e riportare alla luce la gloria di Moria vi darà un piacevole senso di soddisfazione. A questo si aggiunge una trama principale ben sviluppata (sebbene non rappresenti il centro del gameplay) che vi invoglierà a continuare a giocare.

Il sistema di raccolta e di crafting rispettano le regole del genere. Sia le risorse da raccogliere che gli oggetti da sviluppare sono moltissimi. Dalle armi all’equipaggiamento, dai muri alle strutture della nostra umile dimora nanica, avremo a disposizione decine e decine di ricette alcune delle quali per nulla semplici da sviluppare.

Anche il combattimento presenta delle meccaniche piuttosto standard. A seconda dell’arma a disposizione possiamo effettuare attacchi semplici o caricati per abbattere i nemici, puntarli, parare i colpi o schivarli rotolando via. Per i nemici più impegnativi (no spoiler!) sarà necessario una dose di “strategia” in più che si traduce per lo più nello sfruttare l’impacciatezza delle meccaniche di movimento e di resa dello spazio e dei suoi ostacoli che il genere dei survival non si riesce a scrollarsi di dosso.

Il fascino del mondo di Tolkien

lotr moria

Andando avanti con il gioco, ci siamo resi conto che il vero punto di forza (l’unico?) di questo titolo è il mondo in cui ci troviamo, la storia originale che ci viene riproposta e il mondo in cui viene fatto. Non siamo un banale personaggio X che deve sopravvivere in una terra Y alle difficoltà, siamo un Nano di Moria! Durante tutto il gioco incontreremo elementi e documenti immersi nell’incredibile lore che ci offre la Terra di Mezzo con rimandi a eventi del passato, che conosciamo e eventi del futuro, mai raccontati.

Ci capiterà, per esempio, di trovare vecchi accampamenti della sfortunata compagnia di Balin, oppure lettere di Gandalf e della Compagnia dell’Anello che ha attraversato le stesse sale nella Terza Era. Ogni elemento trasuda “Tolkien” da tutti i pori ed essendo contenuti originali, ovvero mai raccontati dagli scritti di Tolkien, il rischio di snaturare la trama era molto forte (ciao Amazon!) ma ciò non è successo.

Gli sviluppatori hanno infatti interpellato Corey Olsen, T. S: Luikart e David Salo, studiosi ed esperti del mondo Tolkeniano per mantenere una possibile coerenza con gli scritti di Tolkien e persino per creare nuove frasi in Khuzdul, la lingua dei nani. Il risultato è un bellissimo mix tra originalità e rispetto della saga che non possiamo che elogiare. Ed è così che dopo aver raccolto minerali per un po’ potremmo far cantare i nostri nani in una melodiosa ballata da taverna.

La tecnica dei nani

lotr moria

Come nella maggior parte dei Survival Game, la grafica di The Lord of The Rings: Return to Moria non brilla. Sia per far fronte alla proceduralità della mappa che alla vastità della stessa, animazioni e texture risultano piuttosto antiquate. Nonostante la mancanza di dettagli, la resa di Moria è ottima e i vari biomi che la caratterizzano sono rappresentati al meglio e con elementi caratteristici e ben ponderati. La stessa cosa non si può dire per i modelli di animali o nemici, poco originali rispetto alle possibilità. La poca complessità tecnica del gioco lo rende però fluido anche nei sistemi non troppo performanti. A tal proposito, non abbiamo mai riscontrato bug o glitch pesanti che hanno rovinato l’esperienza di gioco.

Dal punto di vista dell’audio alcune elementi non ci hanno particolarmente convinto. Abbiamo avuto più volte come l’impressione che gli SFX dovrebbero essere molti di più, soprattutto durante i combattimenti o le costruzioni, il che ha ridotto di non poco il grado di immersione. Diverso invece il discorso per le musiche, anch’esse ispirate alle opere di Tolkien e particolarmente azzeccato.

Da segnalare l’assenza del doppiaggio in Italiano ma un’ottima localizzazione dei testi che non presentano sbavature. Ovviamente non possiamo non citare e apprezzare il ritorno di John Rhys-Davies che riprende il suo ruolo di Gimli doppiandolo.

La recensione di The Lord of The Rings: Return to Moria in breve

The Lord of The Rings: Return to Moria è la riproposizione in chiave Tolkeniana del genere survival che non si discosta troppo dal genere. Vi ricorderà titoli come Valheim o Rust a più riprese e i pochi elementi originali, come la meccanica della luce e del rumore (che vi lasciamo scoprire), non bastano a farlo distinguere dal mucchio.

Ciò che lo salva e ciò che da grandi fan di Tolkien ci ha incantati, è l’ambientazione e la storia in perfetta linea con La Terra di Mezzo. Ci siamo veramente sentiti dei Nani in missione e non raccoglievamo risorse normali, ma minerali e Mithril delle miniere e non combattevamo bestie random, ma Goblin e Orchi sfuggiti da Mordor.

Tutto si traduce in un ottimo mix dove un gameplay classico incontra una trama originale, il tutto immerso nel sempre piacevolissimo e più vivo che mai mondo di Tolkien.

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Daniele Cicarelli

Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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