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Gli Editoriali di Tech PrincessRubriche

Riconoscimento facciale in UK per pagare la mensa scolastica

Lo strumento è sempre più controverso. Ban dell’Unione Europea

Sono svariati i nostri articoli in cui abbiamo illustrato da un lato le enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale e le sue molteplici possibilità di utilizzo. Dal campo medico a quello del controllo dell’evasione fiscale.

D’altro canto l’AI, a mano a mano che si sviluppa e affina, pone questioni sempre più urgenti dal punto di vista etico. E il riconoscimento facciale è una delle sue declinazioni più discusse. Eppure, sono in continuo aumento le realtà che nel mondo sfruttano i suoi vantaggi.

Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di Clearview Ai, software di riconoscimento facciale utilizzato dalle forze dell’ordine di diversi Paesi, ma anche da aziende private, a quanto pare non sempre in modo del tutto trasparente.

È evidente come l’argomento tocchi temi sensibili, tra i quali la privacy dei cittadini e l’uso in qualche modo perverso della tecnologia, per un controllo della popolazione che può ricordare da vicino i romanzi più cupi di George Orwell.

In questi ultimi giorni ci sono state nuove iniziative contrastanti riguardo il riconoscimento facciale. Se c’è chi ha iniziato ad adoperarlo per diversi scopi, dalle mense scolastiche alla metropolitana, spicca una nuova condanna da parte dell’Unione europea. Facciamo il punto della situazione.

riconoscimento facciale

Riconoscimento facciale per pagare la mensa scolastica

La notizia, recentissima, proviene dal Regno Unito.

Da lunedì 18 ottobre nove istituti scolastici del North Ayrshire, in Scozia, hanno introdotto la scansione dei volti degli studenti per ricevere i pagamenti della mensa scolastica.

Secondo gli istituti che hanno adottato il riconoscimento facciale degli alunni, si otterrebbe un doppio vantaggio: snellire le code e avere una maggiore sicurezza contro il Covid-19.

La tecnologia alla base dello strumento è stata fornita dall’azienda Crb Cunninghams. Il cui Ceo, David Swanston, ha dichiarato al Financial Times che in questo modo si potranno servire 1000 alunni in circa 25 minuti. Ovvero, ogni singolo pagamento non richiederà più di cinque secondi.

Swanston ha inoltre detto che ci sono altre 65 scuole nel Regno Unito sono in attesa di introdurre questo sistema di riconoscimento facciale.

E la privacy?

Il 97% dei genitori dei nove istituti coinvolti ha accettato serenamente l’introduzione di questo strumento.

Crb Cunninghams ha fatto sapere che i dati biometrici dei bambini sono archiviati in forma crittografata, e vengono cancellati quando uno studente lascia la scuola.

Nonostante una rassicurante brochure rilasciata ai genitori, sono molte le associazioni sul piede di guerra. Si contesta che, in questo modo, un sistema invasivo come il controllo biometrico si va normalizzando. Si abitua dunque la popolazione a “subirlo” per ogni pratica banale. La richiesta è quindi quella di utilizzare uno strumento meno invadente, soprattutto perché i soggetti coinvolti sono minorenni.

Nel frattempo, in tutt’altra parte del mondo, l’introduzione del riconoscimento facciale ha sollevato polemiche ben più aspre.

riconoscimento facciale

Mosca: riconoscimento facciale in metropolitana

A Mosca c’è la metropolitana più affollata d’Europa, con oltre 6 milioni di passeggeri al giorno.

Anche in questo caso, per snellire le code all’ingresso, in 240 stazioni è stata introdotta la tecnologia Face Pay, che si basa sul riconoscimento facciale. In questo caso il pagamento del biglietto avviene avvicinandosi alla videocamera installata nei tornelli. L’uso, va detto, è facoltativo, e chi lo desidera può ancora utilizzare i metodi di pagamento tradizionali.

Face Pay si attiva creando un profilo nell’app del servizio e attivando poi un collegamento con la propria carta di credito. Occorre caricare anche un’immagine del proprio volto.

Questo strumento di riconoscimento facciale funziona anche se il volto dell’utente è parzialmente coperto (per esempio dalla mascherina). È sufficiente che sia visibile il 40% del viso.

Anche qui, la privacy sarebbe garantita dalla crittografia. Ma il timore è che le videocamere installate nella metropolitana servano a individuare persone ricercate dalle forze dell’ordine, ma anche manifestanti, attivisti politici o quant’altro.

Come se non bastassero le oltre 175.000 videocamere di sorveglianza con riconoscimento facciale recentemente piazzate in tutta la capitale russa.

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Il Parlamento europeo contro il riconoscimento facciale

Intanto, come abbiamo riportato in un recente articolo, il Parlamento europeo ha preso per la prima volta una decisione ufficiale contro la sorveglianza biometrica.

È stata approvata una risoluzione per chiedere alla Commissione europea di istituire un divieto permanente sull’uso del riconoscimento facciale in pubblico e sull’uso di banche dati private. Tra cui quella, già citata, di Clearview Ai, che ha adottato pratiche già riconosciute come illegali dal Garante della privacy canadese.

Sotto accusa il fatto che questa tecnologia “possa portare a una sorveglianza di massa negli spazi pubblici”. E possa inoltre acuire le discriminazioni nei confronti di gruppi etnici minoritari, e di tutte le altre categorie già vessate per motivi politici, religiosi, sessuali e sociali.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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