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Questo robot (italiano) vola come Iron Man

Il team di ricercatori italiani pensa che un domani questi robot possano servire per il pronto intervento

Un team di ricerca all’Istituto Italiano di Tecnologia ha sviluppato un robot umanoide capace di volare, con propulsori sulle mani proprio come Iron Man. Il robot ha un jetpack sulla schiena per prendere il volo e, un domani, dimostrarsi d’aiuto in diverse situazioni, fra cui il pronto intervento.

Un robot (italiano) capace di volare

L’industria utilizza robot da diversi anni. Ma sono meccanismi confinanti alle proprie postazioni sulla catena produttiva oppure al laboratorio. Affinché i robot possano svolgere più compiti e diventare sempre più parte della nostra vita economica e non, serve che imparino ad aggirare dei “problemi architetturali”. Come una semplice rampa di scale.

Ci sono stati diversi tentativi per risolvere questo problema, come l’inserimento di rotori in modo che i robot umanoidi possano trasformarsi in elicotteri. Oppure nel caso di Boston Dynamics di eseguire salti mortali su gambe flessibili. Ma forse la soluzione più visionaria arriva proprio dall’Italia.

Il team di lavoro capitanato da Daniele Pucci, a capo del laboratorio per l’Intelligenza Artificiale e Meccanica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha deciso infatti di mettere un jetpack sulle spalle di un robot. IronCub, il soprannome del robot volante che parte da iCub (la versione pedestre dell’IIT), è pensato per aiutare durante situazioni emergenziali, effettuando il pronto intervento in aree che potrebbero essere pericolose per paramedici e vigili del fuoco. Insomma, un supereroe in tutto, non solo perché vola come Iron Man.

daniele pucci ironcub robot che sa volare-min

Pronto intervento robotico

L’obiettivo del team di Pucci è quello di far sì che un giorno iCub possa aiutare nei 300 disastri naturali che avvengono ogni anno, uccidendo fino a 90 mila persone. I robot umanoidi in queste situazioni possono avere il vantaggio rispetto ad altri droni di sfruttare l’ambiente circostante: un edificio, in fiamme o meno, è pensato per l’uso da parte di uomini. L’abilità di volare però permette di raggiungere posti nei quali i volontari e le forze dell’ordine che accorrono sulla scena non possono arrivare.

Già l’anno scorso, Pucci spiegava a Innovation Post:  “Abbiamo immaginato uno scenario post-disastro, come potrebbe essere uno tsunami o un terremoto. Una situazione che si presenta con palazzi distrutti, incendi o inondazioni con ostacoli che si interpongono tra questi edifici e ci sono sopravvissuti da cercare. Per fare questo in sicurezza c’è bisogno di un robot che sia, innanzitutto, capace di arrivare sul posto e poi di camminare e muoversi all’interno di un ambiente antropomorfo.

Un ambiente dove, magari, si devono aprire porte, oppure chiudere valvole per evitare, ad esempio, fuoriuscite di gas. E poi, una volta finite le ispezioni di un edificio, deve essere in grado di continuare il suo lavoro in altre strutture. Scavalcando fiamme provocate dagli incendi, o inondazioni. L’idea di un robot umanoide volante, quindi, si adatta molto bene a questi casi. Per noi che lavoriamo con iCub, che è un progetto nato ormai una quindicina di anni fa, il passo più breve era quello di prendere il robot umanoide e dotarlo di una tecnologia in grado di farlo volare”.

ironcub robot che può volare-min

Pucci pubblicherà il suo più recente studio sulla possibilità dei robot umanoidi di volare a gennaio. Qui potete trovare l’abstrac per approfondire la questione anche a livello scientifico e ingegneristico.

Un robot che sa volare potrebbe essere la strada verso un vero Iron Man

Oltre a poter essere un vigile del fuoco robotico, IronCub può servire a sviluppare anche altri sistemi di volo che, fino a poco tempo fa, erano appannaggio dei fumetti. Se infatti di recente Richard Browning ha mostrato la possibilità di volare con un jetpack con impressionante precisione, la strada verso un vero e proprio vestito da Iron Man è ancora lontana.

“Penso davvero che i robot umanoidi aerei possano essere un punto di partenza per i test per costruire esoscheletri per gli esseri umani” ha spiegato Pucci a Engadget. “La recente storia di successo di Richard Browning mostra la fattibilità ingegneristica di questi esoscheletri futuristici. Tuttavia, il viaggio davanti a noi è ancora lungo. E possiamo utilizzare robot umanoidi per accelerare il nostro viaggio evitando troppi test umani“.

Questo progetto tutto italiano quindi non solo può dare ai robot umanoidi la possibilità di volare. Può anche avere l’ambizione di immaginare un futuro dove robot volanti e vigili del fuoco con un esoscheletro a propulsione possono salvare la vita delle persone durante un disastro naturale. Iron Man e Visione che collaborano per salvare vite umane. Siamo sicuri di non essere entrati anche noi a far parte del Marvel Cinematic Universe?

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Source
Engadget

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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