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Il concerto di Salmo a Olbia, tra polemiche e un’inchiesta della procura

Dallo scontro con Fedez all’intervento di De Gregori. Cosa è successo da venerdì 13 agosto a oggi

Il concerto (gratuito e senza distanziamento) che Salmo ha tenuto a Olbia venerdì 13 agosto ha suscitato una coda di polemiche destinata a proseguire ancora a lungo.

Il sospetto è che quanto accaduto in Sardegna sia paradigmatico del delicato momento che stiamo attraversando. Lo dimostrano diversi fattori. Intanto, l’iniziativa della procura di Tempio Pausania, che ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto.

Poi c’è il botta e risposta Salmo-Fedez, cui hanno preso parte diversi altri artisti, la maggior parte dei quali critici con l’iniziativa di Salmo a Olbia. Che, a prescindere da quanto possa piacere, è stata indubbiamente fuorilegge.

Infine, la recentissima dichiarazione di un cantautore colto e intelligente (oltre che schivo) come Francesco De Gregori, che inaspettatamente è intervenuto con un post su Instagram parzialmente favorevole all’iniziativa del rapper nato, peraltro, proprio a Olbia.

Non ci resta che ricostruire la vicenda, partendo dalla sera di venerdì 13 agosto.

Il concerto di Salmo a Olbia

Venerdì 13 agosto, Olbia. Salmo aveva preannunciato il concerto, e il concerto c’è stato.

Dopo i terribili incendi nella sua Sardegna, l’artista aveva donato 10.000 ulivi e aveva promesso una performance dal vivo. Avvenuta la sera del 13 agosto sotto la ruota panoramica del Molo Brin di Olbia, dove Salmo si è esibito per una quarantina di minuti.

E qui finisce l’aspetto nobile della faccenda. Perché svariati video mostrano come tra il pubblico non ci sia stato nessun tipo di distanziamento sociale, e minimo era il numero degli spettatori che indossava una mascherina.

Fedez

Salmo prima del concerto e durante

Il concerto di Olbia è stato preannunciato da Salmo su Instagram con queste parole: “La zona di Oristano è stata devastata dalle fiamme e ci sono famiglie in difficoltà, pastori che hanno perso il bestiame e non possono lavorare. Hanno bisogno di noi. Organizziamo un live completamente gratuito e una raccolta fondi su Internet per aiutare queste persone. Non so quando potremmo fare il live e se ce lo permetteranno, ma noi lo faremo ugualmente. Vi avviso quando potrà succedere.”

Durante la breve performance, Salmo ha letto una lettera rivolta al “caro signor Stato”, in cui lo ha accusato di essersi dimenticato del settore dello spettacolo. “La musica la cultura e l’arte in Italia sono importanti tanto quanto lo sport, nel resto del mondo fanno concerti con 100mila persone e qua no”. Non è mancato un appello a favore della campagna vaccinale: “Ma come facciamo a far capire che l’unico modo per tornare alla normalità è vaccinarsi?”

Eppure, vista l’assenza di qualunque controllo all’ingresso, non c’è stata alcuna garanzia che tutti gli spettatori del concerto di Salmo a Olbia fossero vaccinati.

Le polemiche

Superfluo aggiungere che le immagini hanno fatto il giro della Rete, suscitando l’indignazione di alcuni artisti.

Tra i primi e più tenaci a criticare l’iniziativa di Salmo a Olbia c’è Fedez. Che su Instagram ha scritto: “Sfruttare la nostra condizione di privilegio, aggirare le regole per soddisfare capricci personali. Questo non aiuta nessuno. Avete sputato in faccia a migliaia di onesti lavoratori dello spettacolo che quest’anno cercano di tirare avanti con immensi sacrifici rispettando le regole per andare alla pari con i conti (quando va bene)”.

Ma se Fedez è sanguigno, Salmo non è da meno. Ecco infatti la sua pronta risposta: “Potevo andare a farmi la vacanza come Fedez invece sono sceso per strada e ho detto la mia. Se avessi voluto seguire le regole non avrei fatto l’artista!”

Il confronto-scontro tra i due è proseguito, mentre altri artisti si sono dichiarati sgomenti dalle immagini. Ermal Meta ha twittato: “Ho appena scoperto di non essere un artista perché rispetto le regole”.

Anche tra i politici c’è chi ha espresso forti perplessità sull’iniziativa di Salmo a Olbia. Tra questi, il parlamentare Dem Matteo Orfini.

La procura di Tempio Pausania apre un’inchiesta

Nel frattempo la procura di Tempio Pausania ha aperto un’inchiesta “contro ignoti”. Nel fascicolo anche le comunicazioni dell’Autorità portuale e dalla Capitaneria di porto, che riferiscono di non aver mai autorizzato l’evento di venerdì 13.

“Sono in corso le attività per verificare la presenza di eventuali illeciti e le eventuali responsabilità”, hanno detto gli inquirenti.

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L’intervento di Francesco De Gregori

Anche in queste ore continuano le parole (sempre più di fuoco) tra Fedez e Salmo, con quest’ultimo che cerca di giustificarsi parzialmente ma poi rivendica di essersi “battuto per cercare di andare contro delle regole ridicole”.

Più misurato e articolato il punto di vista di un fuoriclasse della musica d’autore, Francesco De Gregori. Vale la pena di riportare interamente il suo post su Instagram. “Su Salmo dobbiamo riflettere e non semplicemente condannare la sua trasgressione alle regole. Io gli sono comunque grato per aver richiamato l’attenzione sul fatto che per una partita di calcio si possa stare in 15mila in uno stadio mentre per i concerti all’aperto c’è un limite di mille persone sedute e distanziate.

A che serve allora il green pass? Tutte le polemiche e tutta la fatica per ottenerlo? Questa limitazione è profondamente ingiusta e mortifica la nostra dignità professionale. Dimostra purtroppo ancora una volta che chi è chiamato a decidere non ha nessun rispetto e nessuna attenzione per la musica leggera e per il nostro pubblico”.

Francesco De Gregori
francesco de gregori

La considerazione è condivisibile, e fotografa un Paese in cui il potere mediatico del calcio ha un ingombro imparagonabile non solo a quello della musica leggera, ma a quello di quasi tutti gli altri sport.

C’è da domandarsi, ad esempio, quanti lettori conoscessero atleti del calibro di Marcell Jacobs e Filippo Tortu prima delle loro straordinarie imprese alle Olimpiadi di Tokyo.

Ma organizzare concerti improvvisati come quello di Salmo a Olbia ci pare rientri semplicemente tra i gesti imprudenti. Migliaia di persone accalcate senza alcun controllo, distanziamento né protezione, creano una situazione speculare a quella della folla che ha salutato il pullman scoperto della Nazionale di calcio all’indomani della vittoria del Campionato europeo.

Sacrosanto, dunque, il motivo della protesta di Salmo. Discutibilissimo il modo in cui l’ha concretizzata.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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