Nonostante il passaggio sempre più massiccio dei dati verso il cloud, supporti fisici come le pennette USB, i dischi esterni e le schede SD rimangono ancora fondamentali per l’utilizzo di molti dei nostri dispositivi. Queste ultime, in particolare, sono ancora utilizzatissime per macchine fotografiche, smartphone Android, mini-computer e perfino console come la Nintendo Switch. Sceglierne una, però, non è facile, a causa delle innumerevoli sigle, classi e standard che caratterizzano questi dispositivi. Niente paura, però: per spiegarveli ed aiutarvi con il vostro prossimo acquisto ecco la guida di Tech Princess per scegliere una scheda SD.
Guida alla scelta di un scheda SD
In questa guida andremo innanzitutto a vedere quali sono le vari scritte e specifiche che possono caratterizzare una scheda SD. Poi, con queste citate, andremo a vedere con alcuni esempi quale tipo di scheda usare in una specifica situazione.
Dimensione: scheda SD, miniSD e microSD
Prima di ancora di andare a vedere le caratteristiche tecniche, bisogna innanzitutto capire a quale taglio di scheda siamo interessati. Premettiamo subito che il taglio miniSD è ormai decisamente poco comune, per cui, a parte citarlo per completezza, non sarà rilevante all’interno di questo articolo.
I due tagli più popolari sono quello pieno delle semplici schede SD e quello ridotto delle schede microSD. Quest’ultimo, usato in dispositivi come smartphone e action cam, ha il vantaggio di essere compatibile anche con le porte SD piene se si usa un apposito adattore, spesso direttamente incluso della confezione della scheda.
In linea generale, a parità di tutte le altre caratteristiche, consigliamo di preferire sempre una scheda microSD, in quanto appunto più versatile.
Capacità: SD/SDHC/SDXC/SDUC
Dopo la taglia, il primo valore che comunemente tutti andiamo a guarda di una scheda SD è la sua capacità, ovvero quanti gigabyte di memoria sono disponibili al suo interno. Questa capacità è limitata dallo standard della scheda SD in questione, che può essere:
- SDSC (SD Standard Capacity, o anche solo SD): con una capacità massima di 2 GB
- SDHC (SD High Capacity): capacità compresa tra i 2 e i 32 GB
- SDXC (SD eXtended Capacity): capacità compresa tra 32 GB e 2 TB
- SDUC (SD Ultra Capacity): capacità compresa tra 2 e 128 TB
Per la maggior parte delle applicazioni le schede SDXC sono di gran lunga le più comuni, affiancate a volte dalle SDHC per i tagli di memoria da 16 e 32 GB.
Questi standard, oltre a definire la capacità di un scheda, sono importanti anche per valutare la capacità di un lettore di leggere o meno una SD di un certo tipo. I lettori sono infatti retro-compatibili con gli standard con minore capacità, ma non è vero il contrario. In linea di massima la maggior parte dei dispositivi è compatibile con lo standard SDXC, e può quindi leggere anche schede SDHC e SDSC.
Velocità massima teorica: UHS e SD Express
Cominciamo ora ad addentrarci dentro alcuni dei termini e delle sigle presenti sia direttamente sopra la scheda che nelle descrizioni prodotto, ma che spesso possono risultare oscuri all’acquirente. Il primo è, più che un singolo parametro, un insieme di caratteristiche che vanno a definire la velocità massima teorica. Si tratta della più alta velocità di trasferimento dei dati possibile attraverso il bus, ovvero l’interfaccia tra la scheda e il dispositivo a cui questa è collegata. Si tratta comunque in un valore teorico e ideale, il cui peso reale è meno rilevante di, ad esempio, la velocità minima (che vedremo tra poco).
Di base lo standard SD supporta le velocità di bus di 12.5 MB/s e di 25 MB/s. Per gli standard di capienza dall’SDHC in poi è possibile trovare anche lo standard UHS (Ultra High Speed Fase). Quest’ultimo è segnalato sopra la schedina con uno dei loghi mostrati qua sopra, che rappresentano le seguenti categorie:
- UHS-I: massimo 50 MB/s (full duplex) e 104 MB/s (half duplex)
- UHS-II: massimo 156 MB/s (full duplex) e 312 MB/s (half duplex)
- UHS-III: massimo 312 MB/s o 624 MB/s (entrambi full duplex)
Con half duplex e full duplex si intendono le due possibili modalità di scambio dei dati. Se infatti una scheda SD può sia essere letta (dati in uscita) che scritta (dati in entrata), la velocità massima è diversa nel caso si stia facendo solo una di queste operazioni (half duplex) o se entrambe stanno procedendo contemporaneamente (full duplex).
Oltre alle schede UHS esiste un altro tipo di SD, ovvero le Express, segnate dalla sigla EX. Rilasciate per la prima volte nel 2018, queste schede supportano gli standard PCIe e NVME, usati di solito da HDD e SSD, e possono interfacciarsi direttamente con la memoria del computer. Questo garantisce delle velocità di trasferimento in full duplex molto alte, addirittura di migliaia di MB/s. Si tratta però allo stesso tempo di uno standard ancora poco utilizzato, e quindi poco rilevante per la maggior parte delle applicazioni.
Velocità minima: classe C, classe UHS e classe Video
Molto più dell’appena vista velocità massima, il fattore probabilmente più importante per una SD è la sua velocità minima, ovvero la velocità di trasferimento che una scheda è in grado di sostenere anche per un periodo prolungato. Nello specifico, gli standard che andremo a vedere certificano la velocità di scrittura sequenziale minima, che semplicemente indica la velocità con qui è possibile scrivere dati consecutivi all’interno della scheda. Questa velocità tendenzialmente è uguale anche per le operazioni di lettura sequenziale, rendendo questo valore doppiamente importante.
Il primo standard di velocità è chiamato semplicemente classe di velocità, ed è segnato su tutte le schede come standard di default. Le classi coperte da questo standard sono le C2 (2 MB/s), la C4 (4 MB/s), la C6 (6 MB/s) e la C10 (10 MB/s).
Le schede UHS, che abbiamo visto per la loro velocità massima maggiore, hanno, oltre alla classe C, anche una loro classe dedicata di velocità, composta da due categorie: la U1 (10 MB/s) e la U3 (30 MB/s).
Esiste infine un’altra certificazione, dedicata esplicitamente al mondo delle riprese video. Chiamata Classe di velocità video, si divide in V6 ( 6 MB/s), V10 ( 10 MB/s), V30 ( 30 MB/s), V60 ( 60 MB/s) e V90 ( 90 MB/s).
Schede SD per smartphone: Classe A
Chiudiamo questa sezione più tecnica con una classe particolarmente importante per il mondo della telefonia, ovvero la classe di prestazioni dell’applicazione. Le schede certificate in questo modo hanno un velocità di scrittura sequenziale minima di 10MB/s, quindi pari ad una C10 o una U1, ma hanno come punto di forza la certificazione della lettura e della scrittura casuale minima. Quando si vuole usare una scheda SD per installarvi sopra delle applicazioni è infatti necessario garantire che l’accesso a pezzi di memoria non necessariamente consequenziali possa avvenire abbastanza velocemente da non causare rallentamenti al telefono.
Piuttosto che di MB/s, quindi, il parametro utilizzato sono le IOPS, ovvero Input/Output Operations per Second, che indica appunto quante operazioni più o meno grandi di scrittura e lettura sono possibili per ogni secondo. Le classi esistenti sono due, ovvero la A1 (1500 IOPS in lettura e 500 IOPS in scrittura) e la A2 (4000 IOPS in lettura e 2000 IOPS in scrittura)
Dimmi chi sei e ti dirò quale scheda SD ti serve
Come anticipato, andremo ora a vedere alcuni scenari di utilizzo delle schede SD e quale combinazione di caratteristiche risulta essere la migliore per un certo tipo di utilizzo.
In generale rimane sempre valido il consiglio di rispettare le indicazioni del produttore del dispositivo in questione, sia per quanto riguarda le specifiche minime di velocità che per la capacità massima supportata.
Per quanto riguarda i produttori di schede SD, valgono altre due indicazioni: innanzitutto è meglio puntare solo a produttori fidati, come SanDisk, Samsung, Toshiba e Lexar. Sono infatti fin troppo comuni, con altre marche sconosciute, le truffe con schedine false, contraffatte o di qualità inferiore a quanto dichiarato.
Il secondo consiglio è poi quello di prendere con le pinze la velocità di lettura e scrittura dichiarata. Le certificazioni viste fino ad ora sono stabilite dalla SD Association, e sono quindi basate su standard e test condivisi nell’industria. Molti produttori però indicano una velocità ‘tipica’ per il loro prodotto, superiore alla velocità minima garantita e inferiore a quella massima teorica. Questo valore, per quanto utile per confrontare carte diverse con le stesse certificazioni, non è legato ad uno standard, e non è quindi detto che sia stato determinato in maniera molto accurata. Anche qui affidarsi ad un produttore affidabile aiuta, ma comunque fino ad un certo punto.
Fotografia e riprese video
Iniziamo dal vedere che tipo di SD sono più adatte per le fotocamere e le videocamere. Per quanto spesso fatte con lo stesso dispositivo, infatti, le azioni di fotografare e riprendere video sono molto diverse tra loro.
Per le fotografie, anche ad alta risoluzione, tendenzialmente la velocità della scheda SD non è il collo di bottiglia principale, e quindi le prestazioni della scheda sono meno rilevanti. Le cose sono diverse nel caso si voglia fare una raffica di foto. In questo caso, per non trovarsi a dover interrompere prematuramente la serie di scatti, è importante avere una SD con una velocità di scrittura molto alta. Possiamo in questo caso anche orientarci con la velocità dichiarata dal produttore, piuttosto che la più severa velocità di scrittura minima, visto che quando si fanno delle raffiche queste sono limitate comunque a pochi secondi di seguito.
La velocità di scrittura minima è invece fondamentale quando si parla di riprese video. Per girare un filmato, infatti, non serve per forza una velocità di scrittura alta, ma è importante che questa sia sostenuta nel tempo. È qui che entrano in gioco le classi C, U e V, a cui corrisponde riprese video a diverse risoluzioni e diversi frame rate. La velocità minima spesso poi indica anche la velocità di lettura garantita, un fattore importante per il playback dei girati in tempo reale.
- Performance rapide – la tecnologia UHS-II (U3) permette una velocità di lettura fino a 2000x (300MB/s)
- Include il lettore SD UHS-II che permette un’eccezionale velocità di trasferimento dalla scheda al computer,...
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Espandere la memoria di uno smartphone
Quando si vuole comprare una scheda microSD per espandere la memoria di uno smartphone, è importante scegliere una memoria certificata con la classe A1 o A2. Queste memorie, come abbiamo visto prima, garantiscono una buona velocità di lettura e scrittura casuali, fondamentali se si vuole usare la scheda per installarvi sopra applicazioni.
Un altro fattore importante è la capacità. La maggior parte degli smartphone, infatti, hanno un tetto massimo alla memoria che si può aggiungere usando una scheda microSD. Meglio quindi accertarsi di quale sia questo limite prima di comprare inutilmente una scheda troppo grande.
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- Classe A2 per caricamento e prestazioni delle app più veloci
Espandere la memoria della propria Nintendo Switch
Anche la Nintendo Switch, popolare console della casa giapponese di Super Mario e Zelda, può espandere la sua memoria tramite l’uso di una scheda microSD. Le specifiche raccomandate da Nintendo sono all’apparenza abbastanza facili da soddisfare: è richiesta infatti una scheda certificata UHS-I e capace di velocità di trasferimento comprese tra di 60 e i 95 MB/s. Nintendo non lo dice, ma è inoltre più importante la velocità di lettura (fondamentale per lanciare i giochi e per caricare i livelli) di quella di scrittura ( che entra in gioco quando si scaricano giochi e aggiornamenti).
Se la certificazione UHS-I di per sé è abbastanza comune, per la velocità dichiara è necessario affidarsi a quanto dichiarato dal produttore. In generale neanche questo è un problema, se ci si affida ad aziende fidate. Ma nel caso voleste andare sul sicuro esistono, prodotte spesso dalle stesse aziende, versioni certificate da Nintendo per l’utilizzo con la Switch. Ovviamente il loro costo è maggiore di quello di una scheda con le stesse specifiche dichiarate ma non dotata della certificazione. Rimane comunque una valida alternativa per non voglia rischiare o perdere troppo tempo tra confronti e recensioni.
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