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Scuole italiane e tecnologia, necessaria una strategia “agile”

Secondo dynabook, si stanno affermando tre trend in grado di portare le scuole italiane al passo coi tempi, integrando la tecnologia

Quest’anno più che mai, la situazione ha evidenziato come le scuole italiane necessitino di dispositivi mobili, capaci e leggeri, in grado di supportare in modo flessibile gli studenti sia in aula che a casa. Si tratta di una sfida, poiché i budget per le scuole sono sempre più ridotti, ma secondo dynabook si stanno affermando tre tendenze in grado di cambiare in meglio la situazione realizzando oggi la scuola del futuro.

Prima tendenza: l’adozione del BYOD nelle scuole italiane

Il BYOD (Bring Your Own Device), vale a dire la politica di lasciare che gli studenti utilizzino i propri dispositivi personali risulta sempre più popolare nelle scuole italiane. Consente agli studenti di accedere alla tecnologia più avanzata, senza che gli istituti debbano sostenerne la spesa. Di solito, i genitori degli studenti si occupano dell’acquisto di un dispositivo nel momento in cui i figli iniziano la scuola secondaria. Data la situazione attuale, tuttavia il governo si è attivato per fornire computer portatili e tablet per sostenere i bambini e le famiglie nell‘accesso alla didattica a distanza.

Quando si parla di BYOD, è importante considerare le conseguenze per la cybersecurity che l’accesso a dispositivi al di fuori della rete scolastica può comportare. In particolar modo nelle case, dove la sicurezza può non essere sufficientemente robusta. Una soluzione a questa potenziale sfida si traduce nel consentire l’accesso solo a quei dispositivi dotati di antivirus e funzioni di sicurezza incorporate. Che consentono quindi agli amministratori IT di monitorare la situazione anche al di fuori del firewall scolastico.

Investimento su dispositivi di qualità

In passato, le scuole aggiornavano la propria dotazione informatica ogni 2-3 anni, acquistando i dispositivi più economici per contenere l’investimento iniziale. Spesso può portare a un aumento del costo totale di proprietà (TCO) perché i dispositivi non sono affidabili e comportano costi di gestione eccessivi.

Per questo motivo, un numero sempre maggiore di scuole sta adottando progressivamente una strategia di acquisto di dispositivi di migliore qualità, più affidabili e capaci. Che possono quindi essere sostituiti ogni 4-5 anni. Il minore tasso di rotazione dei device e la loro maggiore affidabilità determinano anche vantaggi dal punto di vista dell’ecosostenibilità. Scegliere la tecnologia migliore per offrire valore e supporto a insegnanti e studenti, garantisce anche un maggiore ROI.

L’affidamento al cloud

Si prevede che il cloud computing rivoluzionerà lo scenario. Entro i prossimi 18 mesi è molto probabile che la strategia cloud-first già ampiamente adottata dalle aziende, inizierà a essere sfruttata anche nel campo dell’istruzione. E un numero sempre maggiore di carichi di lavoro sarà delegato ai provider di servizi cloud.

Con la riduzione della domanda di hardware locale, anche la richiesta di dispositivi costosi e specializzati diminuirà. I display e la tecnologia di rete saranno considerati prioritari e i processori di fascia bassa saranno sufficienti per rispondere alle esigenze delle scuole. Nel frattempo, gli istituti scolastici si orienteranno verso servizi di abbonamento basati sul cloud per ospitare le attività di apprendimento.

Il passaggio da dispositivi entry-level a dispositivi di fascia alta e viceversa dimostra che le scuole hanno bisogno di strategie IT agili se vogliono allocare i loro budget in modo efficace”, ha commentato Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe GmbH. “La scelta di un partner tecnologico in grado di rispondere a esigenze strategiche in continuo cambiamento aiuta la Scuola a rimanere al passo con i tempi e garantisce investimenti intelligenti, sia ora che in previsione del futuro.”

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