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Signal nega di essere stato hackerato

La piattaforma di messaggistica assicura che nessuno può leggere i messaggi, anche in Ucraina

L’app di messaggistica Signal assicura che non ha subito alcun attacco hacker: i messaggi crittografati restano sicuri. E pensa che la fake news sia stata propagandata per convincere gli utenti, specie quelli che contattano parenti e amici in Ucraina e nei dintorni, a usare alternative meno sicure.

Signal nega: nessun attacco hacker alla piattaforma

La guerra scoppiata in Ucraina si sta combattendo anche online, come testimoniano anche le richieste di tutte le parti in gioco alle aziende tecnologiche. La diffusione delle notizie false può mettere a rischio le persone sul campo di battaglia. Per questo motivo Signal ha voluto esplicitare in maniera chiaro che non c’è stato alcun attacco hacker.

L’app di messaggistica, costruita con alti livelli di crittografia e privacy, non ha subito attacchi. E twitta: “Abbiamo avuto un aumento di utilizzo nell’Europa dell’Est e stanno circolando voci di corridoio che Singal sia stato hackerato e compromesso. Questo è falso. Signal non è stato hackerato. Crediamo queste dicerie siano parte di un campagna di disinformazione coordinata per incoraggiare l’uso di alternative meno sicure“.

Signal chiamate di gruppo

Un altro tweet spiega: “Abbiamo visto queste dicerie comparire in messaggi inoltrati più volte su diverse altre applicazioni. Queste voci di corridoio sono spesso attribuite a fonti ufficiali di governo e leggono ‘attacchi sulla piattaforma Signal’. Questo è falso e Signal non è sotto attacco”.

Signal ha visto il numero di utenti che lo utilizzano specialmente in Ucraina e nelle nazioni limitrofe crescere, per via della paura di essere intercettati dallo spionaggio russo. L’app è disponibile per Windows, macOS, Linux (basate du Debian), Android e iOS. E utilizza il protocollo Signal per comunicare, con una crittografia end-to-end e la possibilità di distruggere i messaggi dopo un certo periodo di tempo.

I tweet di Signal sottintendono che l’apparato delle fake news russo voglia convincere a utilizzare alternative meno solide per attacchi hacker o per intercettare informazioni che possano avere un vantaggio strategico.

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Source
Tech Radar

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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