Secondo alcune indiscrezioni, Sonos è a lavoro su un proprio servizio di assistente vocale, che permetterà agli utenti di riprodurre e gestire comodamente la musica. La funzione sarà parte di un aggiornamento software che arriverà negli Stati Uniti il prossimo 1 Giugno, per poi essere distribuito capillarmente su scala globale. Così Sonos Voice diventerà l’alternativa ad Amazon Alexa e Google Assistant, entrambi supportati dai dispositivi della compagnia. Al tempo stesso, tutti i prodotti che eseguono il software S2 supporteranno anche Sonos Voice Control. Ma andiamo a scoprire qualcosa di più sul progetto.
Sonos Voice, il nuovo assistente vocale di Sonos
Di recente Sonos ha pubblicato una serie di annunci di lavoro relativi al progetto “Sonos Voice Experience”, nato con l’obiettivo di “rendere le interazioni vocali completamente private, più personali e più naturali“. In quest’ottica, quindi, il lancio di un assistente vocale di proprietà segnerà un passaggio importante per l’espansione della compagnia. Chiaramente, la nuova funzione fornirà agli utenti comfort simili a quelli dei servizi proposti dai competitor, consentendo loro di riprodurre brani e /o playlist utilizzando soltanto i comandi vocali.
In una fase di lancio, infatti, Sonos Voice supporterà Apple Music, Amazon Music, Pandora e Deezer. Oltre alla Sonos Radio di proprietà della compagnia. Spotify e YouTube Music, invece, non sembrano ancora essere integrati nella funzione. Al di là di questo, quello che è certo è che l’assistente vocale non registrerà i comandi audio dell’utente né li trasmetterà al cloud per l’elaborazione. E, come potete immaginare, vi basterà pronunciare “Hey Sonos” per accedere alle funzioni di Sonos Voice Control. A questo punto, è evidente che la compagnia abbia grandi progetti per il futuro. L’obiettivo di Sonos, a quanto pare, è quello di affermarsi nel settore dell’intrattenimento in streaming.
“Stiamo assumendo persone nel software per andare verso nuove aree in cui non ci troviamo oggi. Con il senno di poi, è più facile capire che un’azienda ha lavorato su tutte queste grandi cose. Semplicemente non l’abbiamo visto in quel momento“. Così ha commentato Patrick Spence, amministratore delegato di Sonos. L’obiettivo dichiarato di rendere la voce “completamente privata” potrebbe essere un altro modo chiave per differenziarsi da Alexa e Google Assistant, che fanno entrambi molto affidamento sul cloud computing. Nonostante gli assistenti vocali siano pensati per garantire la sicurezza degli utenti, un’ampia fetta di pubblico è ancora molto diffidente al riguardo. Riuscirà Sonos Voice a convincerli?
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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