8 donne denunciano Sony per molestie sul luogo di lavoro

Pessime notizie per Sony Interactive Entertainment, produttore di PlayStation. Otto dipendenti donne – tra ex e attuali – hanno accusato la compagnia di sessismo. Già nel Novembre 2021 l’ex analista della sicurezza Emma Majo ha intentato una causa contro la società per discriminazione di genere e licenziamento illecito. Al momento, la Majo è alla ricerca di altre dipendenti che hanno subito lo stesso trattamento per intentare una class action. Di tutta risposta, invece, Sony ha presentato un’istanza di rigetto, adducendo la mancanza di prove che dimostrino “una diffusa discriminazione intenzionale“. Ma andiamo a scoprire cosa è successo più nel dettaglio.

Sony Interactive Entertainment: arrivano le denunce per molestie e sessismo

Emma Majo sembra riuscita finalmente ad intentare una class action contro la Sony Interactive Entertainment. 8 donne, di cui 7 ex dipendenti ed una collaboratrice attuale, hanno fornito dichiarazioni scritte che testimoniano casi di molestie e sessismo negli uffici della compagnia. Questi documenti trattano episodi di vario genere: dalla discriminazione delle mamme sul luogo di lavoro alle lotte da combattere per ottenere una promozione meritata, e molto altro ancora. E queste sono solo alcune delle donne che hanno accettato di rendere pubbliche le proprie storie. Molte altre, a quanto pare, “erano troppo spaventate per parlare di ciò che era accaduto in azienda“.

Fortunatamente, qualcuna si è unita alle denunce di Majo. Marie Harrington, ex direttrice senior di Sony Interactive, ha raccontato di aver lasciato la compagnia nel 2019 per via del “sessismo sistemico contro le donne“. In particolare, ha sottolineato come le donne siano state spesso sottovalutate nelle “sessioni di calibrazione“. Nell’Aprile 2019, ad esempio, la Harrington ha affermato che su 70 dipendenti sottoposti a queste sessioni, soltanto 4 erano donne, a testimonianza di quanto la selezione fosse poco meritocratica. Inoltre, ha raccontato di come spesso le donne fossero il bersaglio di battute sessiste sul luogo di lavoro. Da quanto dichiarato, un ingegnere le avrebbe chiesto di non indossare gonne a lavoro “perché lo distraeva“. E molti dei suoi colleghi avrebbero trascorso le pause pranzo tra strip club e film porno.

Ma Marie Harrington è solo una delle donne che hanno denunciato la Sony Interactive per questioni “relative alla discriminazione sessuale, alle molestie sessuali e all’impossibilità di ottenere una promozione“. Qualcun’altra ha raccontato di pessimi commenti relativi al fatto che le donne non capiscano nulla di tecnologia, e altre ancora hanno dichiarato di aver ricevuto avances spinte dai Senior Manager. Kara Johnson, che ha lasciato la compagnia nel 2021, ha affermato che ben 10 donne hanno lasciato l’ufficio Sony di Rancho Bernardo in soli 4 mesi. E un’altra donna ha rivelato un’indagine che dimostra un “grande squilibrio in termini di distribuzione dei dipendenti“. Insomma, gli uffici della Sony Interactive non sono un buon luogo per le donne.

D’altronde, negli ultimi mesi anche Riot Games e Activision Blizzard hanno ricevuto denunce per le molestie sul luogo di lavoro. Il mondo dei videogiochi, quindi, non sembra ancora accettare la presenza femminile. E di questo siamo davvero molto dispiaciute.

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