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SpaceX prende al volo il razzo che ha mandato in orbita Starship

SpaceX ha raggiunto un traguardo ingegneristico senza precedenti con il quinto volo di prova del suo razzo Starship: ha recuperato al volo il booster Super Heavy direttamente sulla piattaforma di lancio in Texas, utilizzando dei bracci meccanici, soli sette minuti dopo il decollo.

SpaceX riprende al volo il booster del razzo Starship

Il lancio è avvenuto domenica 13 ottobre alle 7:25 ora locale dal sito Starbase di SpaceX in Texas. Il razzo Starship, alto 121 metri, ha generato una spinta di quasi 17 milioni di libbre grazie ai suoi 33 motori Raptor. In orbita, tuttavia, i razzi non hanno bisogno di tutta quella potenza — e quindi separano la “navicella” vera e propria dai “booster”, che spingono il razzo nelle prime fasi.

Dopo la separazione degli stadi, mentre la navetta Starship proseguiva verso lo spazio, il booster Super Heavy ha invertito la rotta per tornare verso la costa texana. A circa 96 km di altitudine, ha iniziato una discesa supersonica prima di riaccendere i motori per la frenata finale.

La torre di lancio, soprannominata Mechazilla, ha quindi afferrato il booster con due bracci meccanici chiamati “chopsticks” (il nome delle bacchette per mangiare cibo asiatico). I motori si sono spenti lasciando il booster sospeso a circa 60 metri da terra.È il primo recupero di un booster in assoluto, un passo importante verso il riutilizzo rapido”, ha commentato Dan Huot di SpaceX.

Dopo lo spegnimento dei motori, la navetta Starship ha iniziato una crociera di 40 minuti intorno al mondo. Al rientro nell’atmosfera, ha resistito a temperature esterne di oltre 1400°C grazie a uno scudo termico migliorato. Infine, la navetta ha eseguito con successo la manovra di atterraggio nell’Oceano Indiano, disintegrandosi come previsto al contatto con l’acqua.

Prospettive future

Questo test rappresenta un passo cruciale verso la visione di SpaceX di riutilizzare rapidamente i razzi Starship per le future missioni lunari, marziane e non solo. L’azienda punta a ridurre i tempi di riutilizzo a poche ore, cosa che dovrebbe abbassare il costo di volare verso lo spazio.

I prossimi obiettivi includono il recupero anche della navetta Starship e la dimostrazione della riaccensione dei motori nello spazio. SpaceX sta inoltre costruendo nuove piattaforme di lancio in Texas e Florida per aumentare la frequenza dei lanci. Insomma: vuole rendere l’andare in orbita un’operazione meno costosa e più “normale”, qualcosa che potrebbe avere un enorme impatto sul futuro dell’esplorazione spaziale e anche dell’economia satellitare.

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Source
Ars Technica

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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