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Dentro la canzone: il significato di Taro degli Alt-J, un omaggio a Gerda

Do not spray into eyes: I have sprayed you into my eyes

Con il loro album di esordio (An Awesome Wave, 2012) i britannici Alt-J ci hanno consegnato, ormai 10 anni fa, un disco pieno zeppo di piccole perle. Tra queste, nascosta tra singoli di successo come Matilda (un omaggio al personaggio di Lèon di Luc Besson) e Breezblocks, c’è anche una canzone che racconta la drammatica storia di Gerda Taro e Robert Capa. Il brano in questione si chiama proprio Taro e chiude il primo disco degli Alt-J: scopriamone il significato e la storia.

Il significato di Taro: la drammatica storia di Gerda Taro e Robert Capa

Do not spray into eyes
I have sprayed you into my eyes

Nata in Germania da una famiglia di ebrei polacchi, la fotografa Gerta Pohorylle fugge a Parigi nel 1934 (a 24 anni) a causa dell’ascesa del nazismo. In Francia assume lo pseudonimo Gerda Taro e si innamora perdutamente di Endre Ernő Friedmann, un fotografo ungherese anch’egli di origine ebree che, dopo aver vissuto a Berlino, decide per gli stessi motivi di fuggire a Parigi. Friedmann, su suggerimento della stessa Taro, assume lo pseudonimo di Robert Capa, spacciandosi per un fotografo americano in cerca di fortuna in Europa.

Nel 1936 la coppia decide di documentare in prima persona la guerra civile spagnola, realizzando alcuni degli scatti più celebri del conflitto (firmati a nome Capa-Taro). Gerda, in particolare, aveva una personalità molto coraggiosa. Si dice addirittura che incitasse i soldati rivoluzionari alla lotta contro i franchisti, mossa anche da uno spirito profondamente antifascista. I suoi scatti erano spesso vicini all’azione, il che metteva la stessa fotografa a grave rischio per la sua incolumità.

Durante un viaggio di ritorno dal fronte, alcuni aereoplani tedeschi mitragliarono i convogli sul quale Taro stava viaggiando. La ragazza, all’epoca 26enne, era aggrappata al predellino esterno della vettura. Nel trambusto del conflitto un carro armato amico che scortava i veicoli travolse la vettura, schiacciando Gerda dalla vita in giù. La ragazza venne travolta dai cingoli, ma non perse conoscenza, neanche durante il lunghissimo e lento trasporto all’ospedale militare di Madrid. Con le proprie mani fece pressione sulle ferite per fermare il sangue, e in ospedale i medici tentarono di operarla nonostante la mancanza di anestetici e antibiotici. I suoi organi erano però irreparabilmente danneggiati, e alle infermiere venne dato ordine di somministrarle tutta la morfina possibile, per evitare sofferenze in attesa di una morte oramai inevitabile.

La ragazza, nel frattempo sempre vigile, continuava a preoccuparsi solo degli scatti, chiedendo se le macchine fotografiche si fossero rotte. La morte sopraggiunse all’alba del giorno seguente. Secondo le cronache, Gerda “semplicemente chiuse gli occhi”.

Dopo la morte di Taro, Robert Capa continuò il suo lavoro di reporter di guerra, documentando molti degli eventi cruciali della storia contemporanea (su tutti lo sbarco delle truppe americane in Normandia). Dal tragico evento Capa adottò uno stile ancor più coraggioso, spingendosi ben oltre i limiti di sicurezza consigliati ai reporter di guerra: la morte della compagna lo aveva fortemente scosso. Morirà nel 1954, in Vietnam, durante la Guerra d’Indocina, calpestando una mina.

Alcuni degli scatti più importanti che ancora oggi ritroviamo sui libri di storia sono firmati Capa-Taro.

Il significato di Taro degli Alt-J: il testo canzone

Indochina: Capa jumps Jeep
Two feet creep up the road
To photo, to record, meat lumps and war

Taro degli Alt-J si presenta con un testo quasi impressionista, che racchiude nel suo significato l’immenso amore dei due in un contesto di orrore e guerra. Il brano ci descrive gli ultimi momenti della vita di Capa, prima di ricongiungersi con la sua amata. Non a caso la prima parola del testo è “Indocina”, con il brano che ci racconta di Capa che scende da una Jeep per “fotografare e documentare i brandelli di carne e la guerra”. Immediatamente dopo avviene l’incidente, che ci viene narrato con una serie di frasi convulse che restituiscono con incredibile empatia la scena: “Un flash bianco e giallo. Una violenta forza che strappa le membra come fossero stracci. Dopo essere schizzato in aria finalmente Capa atterra agonizzante, lontano da tutti: medici, colleghi, amici e nemici. A cinque metri di distanza dalla sua gamba e da Taro”.

Painless with immense distance
From medic, from colleague, friend, enemy, foe
Him five yards from his leg and from you, Taro

Nel ritornello Capa parla in prima persona, e il testo riprende la dicitura “Do not spray into eyes”, la stessa scritta presente a caratteri cubitali sulle armi chimiche largamente utilizzate durante quel conflitto. Frase però che viene riletta in chiave romantica. “Non spruzzare negli occhi” cita il testo “ma io ti ho spruzzato nei miei occhi”. Una frase, questa, quasi sussurrata da Joe Newman, prima di dare spazio ad un intenso “riff” di chitarra di cui parleremo tra poco.

3:10 pm: Capa pends death
Le photographe est mort

Nella seconda strofa Capa è ancora a terra agonizzante. Il testo ci fornisce anche l’orario: sono le 3:10 pm. In quell’ora “tutti i colori diventano della scala del grigio”, che si riferisce alle lenti fotografiche di Capa per simboleggiare la progressiva perdita di sensi del fotografo. “La mano sinistra afferra ciò che il corpo non afferra” ci ribadisce invece che il suo corpo è stato letteralmente dilaniato dall’esplosione. E poi la frase in francese: “Le photographe est mort”. Alle 3:15 (riferimento alla circolarità della vita simboleggiata dal Pi Greco) Capa muore. Immediatamente dopo egli si trova riunito con la sua gamba, ma soprattutto con Taro.

To Capa, to Capa Capa dark after nothing
Reunited with his leg and with you, Taro

Come gli Alt-J hanno composto e realizzato il brano

Intervistato dal Guardian in merito al testo e al significato di Taro, il frontman degli Alt-J Joe Newman ha dichiarato: “Ero molto affascinato dalla storia di loro due. Mi ha davvero catturato e ho cercato il più possibile per tirarne fuori una buona canzone”. Parlando a NME del brano, Newman ha aggiunto: “La canzone parla dei momenti antecedenti e successivi a quando Capa calpesta quella mina. I due secondi prima e i due secondi dopo. È una canzone di quattro minuti che racconta circa quattro secondi“. Lo stile vocale di Newman, decisamente non convenzionale e personalissimo, contribuisce non poco nel fornire forza espressiva al brano.

Simbolico è il fatto che la batteria entri nella canzone proprio quando avviene l’esplosione, quando Capa calpesta la mina. Dopo ogni ritornello il brano ci porta in un’atmosfera musicale caratterizzata da un climax sonoro. Quello che ad un primo ascolto potrebbe sembrare un sitar è in realtà una chitarra elettrica suonata picchiettando un rotolo di nastro adesivo sui tasti (come se si utilizzasse la tecnica del tapping). Anche dal vivo la band utilizza questo espediente anomalo, come potete vedere dal video della loro esibizione a KEXP qui sotto.

Gli immensi cori del finale sono invece stati realizzati con l’ausilio dei ragazzi della St. Ronan’s School Choir, nel Kent inglese. Gli stessi studenti hanno contribuito ai cori anche di Bloodflood (altro brano di An Awesome Wave).

Sul disco la canzone è seguita da una ghost-track chiamata Hand-Made.

L’eredità artistica di Gerda Taro e Robert Capa

Nel 1938, un anno dopo la tragica morte di Gerda Taro, Robert Capa pubblicò Death in the Making, una raccolta di foto realizzate dalla coppia. Durante la Seconda Guerra Mondiale la tomba di Gerda Taro, a Parigi, è stata più volte vandalizzata da parte di militanti del partito fascista. Nel 1942 il regime collaborazionista fascista francese arrivò a censurarne l’epitaffio che elogiava lo spirito rivoluzionario e coraggioso di Taro.

Awesome Wave
  • Spedito in confezione certificata apertura facile

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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