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Telltale Games, Game Over: analisi di un fallimento

Dopo aver ridotto all'osso il suo personale, lo studio di San Rafael si appresta a chiudere i battenti. Scopriamo, in breve, cos'è successo.

Voci sconfortanti circolavano in rete già da diversi mesi, ma la conferma è arrivata solo questa settimana: Telltale Games chiude i battenti. O quasi.

La software house di San Rafael si è fatta conoscere nell’ultimo decennio per aver dato un prezioso contributo al genere delle avventure narrative. Così, tra il pluriacclamato The Walking Dead e il mai troppo lodato The Wolf Among Us, Telltale Games era riuscita a ritagliarsi un ruolo di prestigio all’interno di un’industria sempre più movimentata. Fino a poche ore fa.

Il team originale composto da 250 dipendenti è stato ora ridotto a una squadra di sole 25 persone, rimaste per rispettare unicamente le responsabilità contrattuali – e, magari, portare a termine gli ultimissimi lavori già avviati dalla casa di sviluppo. Una grave perdita che, con ogni probabilità, verrà presto siglata dalla chiusura definitiva della società, salvo qualche miracolo in extremis.

La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno e sono ancora molti i fan, e gli stessi critici, a non aver ancora metabolizzato quanto appena avvenuto. Oggi ripercorriamo le tappe fondamentali che hanno portato a quest’ardua decisione e tenteremo di analizzare le possibili cause di tale fallimento.

Telltale Games chiude: l’annuncio

Il comunicato ufficiale di Telltale Games (Twitter)

Prima che arrivasse l’annuncio ufficiale diffuso su Twitter, lo scorso venerdì Telltale Games ha visto l’abbandono di oltre 200 dipendenti – 225, all’incirca – come parte di una parziale chiusura dello studio di sviluppo. Si è concluso così l’“anno più difficile” di Telltale, quello che ha posto la parola fine a un periodo costellato di fallimenti e delusioni, come presto vedremo.

Intanto, vi riportiamo ancora una volta le parole tradotte di Peter Hawley, CEO di Telltale Games:

“È stato un anno incredibilmente difficile per Telltale mentre cercavamo di portare la compagnia su un nuovo percorso. Sfortunatamente, abbiamo finito il tempo concessoci per raggiungere lo scopo. Abbiamo pubblicato alcuni dei nostri migliori contenuti quest’anno e ricevuto feedback largamente positivi ma alla fine, tutto questo non si è tradotto in vendite.

Con grande dolore, vediamo i nostri amici lasciarci oggi per diffondere la nostra cultura della narrazione in tutta l’industria videoludica”.

LEGGI ANCHE: Telltale Games conferma la chiusura dell’azienda

Come ha specificato successivamente lo stesso Hawley, la software house non chiuderà definitivamente le porte. I 25 ‘superstiti’ continueranno a lavorare a due degli ultimi progetti dello studio: The Walking Dead: The Final Season, che – come approfondiremo tra qualche riga – potrebbe concludersi già con il secondo episodio, e Minecraft: Story Mode, nato in collaborazione con Netflix.

Le cause del fallimento

Parlando di Netflix, sappiamo che gli sviluppatori erano a lavoro su una trasposizione videoludica di Stranger Things, serie TV accolta calorosamente dal grande pubblico e, soprattutto, dai giocatori, che hanno potuto trovare gustosi riferimenti ad alcune pietre miliari della Golden Age videoludica. L’ennesimo tie-in, diremmo, ma dedicato questa volta a un altro prodotto televisivo di successo – insomma, un ambizioso tentativo per replicare il boom delle vendite di The Walking Dead.

Inutile dire che, dopo i più recenti eventi, la produzione Telltale/Netflix non sbarcherà mai sul mercato. Il colosso dello streaming on demand è però pronto ad affidare questo progetto ad un altro studio, come confermato dalla stessa società ai microfoni di Polygon.

Eppure il caso di Stranger Things rappresenta un passaggio fondamentale dell’intero processo che ha portato alla chiusura del sipario. L’acquisto di tale licenza – come per le precedenti – comportava un investimento piuttosto generoso, l’ultimo di una lunga serie che, alla fine, è riuscita a mettere in ginocchio una software house che in cambio riusciva a guadagarne ben poco.

Ci riferiamo dunque ai vari Game of Thrones (2014-2015), Batman (2016) e Guardians of the Galaxy (2017) che, vuoi per una scrittura deludente o per l’ormai antiquata formula narrativa, non hanno neanche sfiorato le minime aspettative di Telltale. Sono anni davvero duri per lo studio e gli apprezzati Tales of Borderlands e The Wolf Among Us, affiancati da un inarrestabile The Walking Dead, non sono bastati a risollevare le sorti di una società destinata ad un inevitabile declino.

Potremmo dedurre che le cause principali del fallimento di Telltale Games debbano essere individuate nelle scommesse perse con i suddetti franchise, ma non sarebbe del tutto vero. A far chiarezza è dunque intervenuto Kevin Bruner, co-founder ed ex CEO di Telltale, che un anno e mezzo fa aveva abbandonato lo studio da lui fondato a causa di alcune divergenze con la nuova amministrazione.

In un post sul suo blog personale, intitolato ‘Telltale Closure’, Bruner ci ricorda che il team ha lavorato duramente su numerosi franchise, spesso simultaneamente, avventurandosi lì dove nessun altro sviluppatore avrebbe mai osato. Una sfida che ha regalato a Telltale qualche soddisfazione, certo, ma che ha anche spinto la squadra ad affrontare ritmi talvolta insostenibili. La società è stata quindi costretta a ridimensionare il suo personale e, nel novembre 2017, a rinunciare a circa 90 dipendenti.

Nonostante le accuse lanciate all’azienda presso cui prestava servizio, Bruner si è dichiarato dispiaciuto per la grave perdita subita da Telltale e per gli oltre 200 dipendenti rimasti senza lavoro.

ULTIMI AGGIORNAMENTI: stando alle dichiarazioni di Dan Connors, altro co-fondatore di Telltale Games, la software house si sarebbe ritrovata improvvisamente senza fondi a causa del ritiro di uno dei suoi più grandi finanziatori. Quest’ultimo potrebbe rispondere al nome di Lionsgate, il quale in passato aveva già avuto modo di investire cospicue somme di denaro nello studio.

Il futuro (?) di Telltale Games

In una situazione che, fino a poche ore fa, poteva essere tranquillamente considerata irrecuperabile, Telltale Games ci ha tenuto ad aggiornare i suoi ‘seguaci’ in merito allo stato dei suoi ultimi progetti. Si è quindi parlato di The Walking Dead: The Final Season e di Minecraft: Story Mode.

Come anticipatovi, sembra che i 25 membri del vecchio team di Telltale siano ancora focalizzati sul completamento dei lavori legati al tie-in televisivo di Minecraft per Netflix, ma ci sarebbero novità anche per quanto concerne l’avventura conclusiva di Clementine.

Stando ad un tweet pubblicato durante la scorsa giornata, lunedì 24 settembre, alcuni ‘partner’ si sarebbero fatti avanti per supportare la software house, nel tentativo di ultimare la Final Season di The Walking Dead. Potendo contare su questo prezioso aiuto, gli sviluppatori starebbero valutando una soluzione per completare gli Episodi 3 e 4 della stagione – l’Episodio 2 è stato lanciato oggi – e di rilasciare i due prossimi capitoli prossimamente, nelle modalità che si riveleranno disponibili.

Non solo per Clementine: ci sarebbe un lieto fine anche per i numerosi dipendenti che hanno dovuto lasciare il loro amato studio. Dopo aver lanciato l’hashtag ‘#TelltaleJobs‘, questi sarebbero riusciti a far sentire la propria voce sui social e ad attirare così le attenzioni di altri studi di sviluppo.

I primi a rispondere alla chiamata sono stati i ragazzi di Ubisoft San Francisco, che si sono offerti di discutere di opportunità di lavoro con gli ex membri di Telltale, in occasione un incontro tenutosi lo scorso 24 settembre. Ci sono state poi le calorose risposte di Blizzard, Santa Monica Studio e Naughty Dog, tutti disposti a reclutare i talentuosi sviluppatori di Telltale.

È sempre un gran dispiacere assistere alla chiusura di una software house, soprattutto se in gioco ci sono numerosi posti di lavoro e progetti a lungo attesi. Tocca infatti ricordare che, oltre al già citato Stranger Things, Telltale stava lavorando anche a The Wolf Among Us: Season Two, sequel di una delle opere più acclamate della casa di San Rafael e che, purtroppo, non vedrà mai la luce.

Resta da vedere cosa ne sarà effettivamente delle 25 persone rimaste a lavorare presso gli ormai desolati uffici di Telltale, quando anche gli ultimi lavori su The Walking Dead e su Minecraft saranno portati a termine. Terremo le dita incrociate e gli occhi puntati sul feed di Twitter, nella speranza di diventare spettatori della miracolosa rinascita dello studio californiano.

“Telltale Games è morta, lunga vita a Telltale Games”.

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Pasquale Fusco

A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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