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La recensione di Tormented Souls – un omaggio alla vecchia scuola (con qualche difetto)

Atmosfera e ambientazioni on point: cosa manca però a questo videogioco survival horror?

Pochi giorni fa abbiamo provato Tormented Souls, un survival horror che si ispira ai classici come Resident Evil, e siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo con questa recensione. La nostra prova è avvenuta su PlayStation 4.

Prima di procedere ci teniamo a dirvi che il titolo è un PEGI 18, quindi il contenuto non è adatto a tutti. Il gioco è infatti caratterizzato da immagini piuttosto forti e violente.

La recensione di Tormented Souls – un omaggio alla vecchia scuola

Quando si parla di survival horror è impossibile lasciare nell’oscurità alcuni franchise, coloro che hanno fatto il genere e che, allo stesso tempo, gli hanno permesso di evolversi. Tra quelli più popolari troviamo Resident Evil, che unisce il survival horror a meccaniche più action (a seconda del capitolo) oppure Silent Hill, il capostipite del genere.

Al giorno d’oggi è difficile trovare titoli che portino giustizia a questi famosi videogiochi. Certo, sappiamo che ci sono tanti giochi interessanti e ben fatti; spesso però mancano di quel non so che. Quel qualcosa che permette loro di fare il passo successivo e decisivo.

Se siete alla ricerca di un titolo che possa trasmettervi quelle stesse sensazioni, forse è il caso di rivolgersi a sviluppatori indie come Dual Effect Games. Lo studio ha pubblicato un titolo, quello che andremo a recensire oggi, intitolato Tormented Souls. L’obiettivo del gioco è quello di emulare il gameplay atmosferico e pieno di enigmi delle serie classiche di Resident Evils e Silent Hill, introducendo allo stesso tempo la sua personalità più moderna.

Tormented Souls è un titolo interessante e non sappiamo ancora con certezza se possiede o meno quel non so che; ciò che è certo, però, è che si impegna davvero molto ed è un omaggio ai grandi franchise degli anni ’90, nonostante la presenza di alcuni difetti.

Siete curiosi di approfondire l’argomento? Prima di procedere ci teniamo a ricordarvi che il titolo è un PEGI 18, quindi sia il trailer che il contenuto del gioco possono disturbare gli spettatori più sensibili.

In Tormented Souls vestiamo i panni di Caroline Walker, una giovane ragazza che riceve una misteriosa lettera con una foto di due sorelle gemelle. La lettera viene dal Winterlake Hospital. Per qualche strana ragione, Caroline decide di andare a Winterlake per indagare su queste due ragazzine. Sfortunatamente per lei (e per noi), una volta arrivati a Winterlake, la protagonista viene improvvisamente colpita in testa con un tubo e messa fuori combattimento.

In seguito si risveglia in una vasca da bagno, senza un occhio. Dopo aver esplorato la zona e aver trovato un modo per fuggire, Caroline si rende presto conto di essere intrappolata all’interno dell’ospedale. Come potete immaginare, questo luogo angusto non sarà vuoto. Tra i lunghi corridoi scuri, in cui la tensione si può tagliare con un coltello, si nascondo delle strane creature.

Oltre a fare i conti con un prete inquietante, dovremo affrontare (o fuggire, a voi la scelta) creature contorte, mostruose, quasi impossibili da descrivere. Il nostro obiettivo, invece, è piuttosto chiaro: dobbiamo esplorare l’ospedale alla ricerca delle due sorelle nella foto e capire una volta per tutte cosa sta succedendo.

Da un punto di vista di trama, possiamo dire che quella di Tormented Souls è piuttosto prevedibile ma, pensandoci a fondo, non è poi un grosso problema. Sappiamo a chi si ispira il gioco ed è anche piuttosto evidente. Nonostante l’ispirazione e alcuni elementi presi in prestito, però, il titolo vanta una personalità bella forte. La narrazione dell’intero gioco, invece, si sviluppa attraverso file e diari che troveremo sparsi in ogni angolo dell’ospedale e che ci aiuteranno a comprendere meglio la storia.

Ambientazione e luci

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All’interno del titolo si respira tanta atmosfera alla Resident Evil. L’ispirazione dal famoso franchise Capcom è piuttosto evidente; allo stesso tempo, però, Tormented Souls ci mette anche del suo e rende il tutto “familiare e nuovo”.

Ci teniamo ad aprire un’importante parentesi sulle ambientazioni, impeccabilmente realizzate dagli sviluppatori. Non siamo qui per fare paragoni perché sono comunque due videogiochi differenti, nonostante le similitudini e il genere condiviso, ma ci teniamo a sottolineare quanto le ambientazioni di Tormented Souls riescano a reggere il confronto con quelle di Resident Evil. Anche in questo caso vale il discorso fatto in precedenza: atmosfera già vista ma personalità unica, che solo il titolo di Dual Effect Games può offrire.

Un elemento interessante, anche se a tratti fastidioso, riguarda il gioco di ombre e luci. Rimanere al buio troppo a lungo porterà ad un game over improvviso e tutto ciò che Caroline ha, almeno all’inizio, è un accendino a farle da luce.

Viste le circostanze del titolo, dubitiamo che qualcuno voglia rimanere troppo tempo al buio ma non è sempre semplice avvicinarsi alla luce. Mentre Caroline ha in mano l’accendino non possiamo combattere: questo significa che alcune aree rimarranno bloccate a causa della presenza dei nemici.

Da una parte tiriamo un sospiro di sollievo; dall’altra però ci rimaniamo un po’ male. Sarebbe stato interessante approfondire meglio questo aspetto ma forse è proprio uno di quelli che rendono il gioco unico.

Un altro elemento che abbiamo apprezzato e che ci riporta alla mente i pomeriggi passati davanti alla PlayStation 1, sono gli enigmi. Il titolo vanta enigmi a più fasi che spingono il giocatore a riflettere senza però metterlo troppo in difficoltà. In questo titolo la risposta giusta non è quasi mai una sola e questo rende l’esperienza di gioco ancora più interessante.

Prima di procedere ed analizzare i difetti che questo interessante titolo possiede, vogliamo parlarvi di un ulteriore elemento di gioco che ci è piaciuto molto. Stiamo parlando delle telecamere. Come impongono i giochi della vecchia scuola, in Tormented Souls non abbiamo alcun controllo sulle angolazioni della telecamera. Insomma, è un metodo che serve a rendere l’atmosfera ancora più entusiasmante e piena di colpi di scena. Abbiamo particolarmente apprezzato questo aspetto.

Il punto debole: i nemici e i combattimenti

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Adesso però è arrivato il momento di parlare delle note dolenti.

Combattere contro queste creature e farsi strada negli oscuri corridoi dell’ospedale è uno degli elementi principali del gioco che, però, il team di sviluppo avrebbe potuto rendere più interessante e avvincente. I nemici sono stati realizzati in modo incredibile ma sfortunatamente perdono molto del loro tenebroso fascino a causa del sistema di combattimento misero.

I combattimenti in Tormented Souls sono troppo semplici e nonostante Caroline disponga di un arsenale piuttosto interessante, i nemici sono troppo statici. I loro attacchi mancano di varietà e fantasia, ed alternano un paio di attacchi a distanza ad alcuni a corto raggio. Schivare questi attacchi sarà molto semplice e Caroline, a quel punto, sarà pressoché invincibile.

Un altro elemento che ci ha deluso è la mancanza di un boss in grado di farci mancare il respiro. Chi ha affrontato con coraggio (e forse qualche urlo) Mr. X, il Nemesis oppure Pyramid Head, sa esattamente di cosa stiamo parlando. I nemici sono uno degli aspetti più importanti del gioco e il team di sviluppo avrebbe dovuto prestare più attenzione a questo particolare.

Oltretutto la semplicità dei combattimenti, unita alle loro poche mosse, fa svanire completamente la tensione che si è costruita prima di quel momento. È davvero un peccato.

La recensione di Tormented Souls: quindi, promosso o bocciato?

Tormented Souls è decisamente un bel gioco, in particolare se teniamo conto del fatto che si tratta di un indie e quindi di un titolo con un budget molto ridotto rispetto alla concorrenza. Tenendo conto di questo importante elemento, possiamo dire che Dual Effect Games è riuscita a trovare l’equilibrio perfetto ed è per questo che, per noi, è promosso. Ovviamente non a pieni voti, sia chiaro.

Per quanto si possa passare sopra all’elemento “budget ridotto”, è comunque necessario ricordarci di questi difetti che potrebbero infastidire alcuni giocatori. È importante sottolineare che il team di Dual Effect Games ha offerto al pubblico un titolo che omaggia la vecchia scuola di Silent Hill e Resident Evil e che, allo stesso tempo, mantiene una personalità forte che si fa sentire.

Tuttavia c’è qualcosa che manca, quel qualcosa che non gli permette di fare il passo successivo nell’Olimpo dei survival horror. I combattimenti, come abbiamo detto poco fa, sono fin troppo semplici e i pochi attacchi di cui dispongono i nemici, sfortunatamente, distruggono completamente l’atmosfera angosciante che si costruisce fino a pochi secondi prima di un combattimento.

Ciò che abbiamo notato è che, almeno in questo survival horror, l’esplorazione supera il combattimento e i nemici. Quindi, se preferite un titolo in cui potete esplorare senza però preoccuparvi troppo dei nemici ma che comunque mantenga un’atmosfera tenebrosa, allora Tormented Souls fa al caso vostro. Se invece siete fan accaniti dell’azione di Resident Evil e sentite la mancanza delle atmosfere alla Silent Hill, non siamo certi che questo gioco possa soddisfare le vostre aspettative.

Vi ricordiamo che Tormented Souls è disponibile su PC tramite Steam, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e Xbox Series X|S.

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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