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Donald Trump riammesso su Facebook e Instagram dopo due anni

Stop alla sospensione degli account dell’ex presidente

Donald Trump è stato riammesso su Twitter da Elon Musk, e non se n’è accorto nessuno.

Soprattutto non se n’è accorto, o ha fatto finta di non accorgersene, l’ex presidente degli Stati Uniti. Che da quando, lo scorso novembre, è tornato in possesso del proprio account sul social dei cinguettii, non ha ancora vergato un rigo (provare per credere).

Ora cadono altri due importanti veti, che come quello di Twitter sono stati originati dall’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio del 2021. Quando lo stesso Trump aveva in qualche modo incoraggiato la rivolta.

Ma dicevamo che altri due social di primissimo piano hanno deciso di concludere qui l’esperienza purgatoriale dell’ex presidente USA. E così Donald Trump è stato riammesso su Facebook e Instagram.

Vediamo più nel dettaglio cosa è accaduto, e le conseguenze che questo ritorno potrebbe avere.

Trump di nuovo su Facebook e Instagram

La notizia è apparsa nella giornata di mercoledì 25 gennaio in una nota sul blog ufficiale di Meta, e porta la firma di Nick Clegg, Presidente degli affari globali dell’azienda.

Viene dunque reso noto che “nelle prossime settimane” gli account di Donald Trump saranno riattivati.

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La sospensione cesserà quanto prima perché “il pubblico dovrebbe essere in grado di ascoltare ciò che dicono i politici in modo che possano fare scelte informate.”

Tuttavia Meta fa anche sapere di aver inserito nuovi strumenti per “scoraggiare” violazioni simili a quelle che sono costati due anni di stop a Trump.

trump

Il difficile equilibrio tra libertà di informazione e verità

La nota di Meta prosegue entrando subito nel vivo di un argomento delicatissimo.

L’azienda spiega ai propri utenti che da una parte è certamente necessario che i social diventino piazze in cui informarsi e ascoltare ogni punto di vista. D’altro canto ci deve ben essere un limite a ciò che i personaggi pubblici possono dire.

“I social media sono radicati nella convinzione che il dibattito aperto e il libero flusso di idee siano valori importanti, soprattutto in un momento in cui sono minacciati in molti luoghi del mondo. Come regola generale, non vogliamo intralciare il dibattito aperto, pubblico e democratico sulle piattaforme di Meta, specialmente nel contesto delle elezioni in società democratiche come gli Stati Uniti. [….] Ma ciò non significa che non ci siano limiti a ciò che le persone possono dire sulla nostra piattaforma. Quando c’è un chiaro rischio di danni nel mondo reale – un livello deliberatamente alto per Meta di intervenire nel discorso pubblico – agiamo.”

Meta torna sui propri passi

Meta ricorda poi che la sospensione degli account di Donald Trump su Facebook e Instagram dopo i fatti di Capitol Hill era inizialmente “a tempo indeterminato”.

Ma l’Oversight Board, un pool indipendente di esperti che vigila su simili decisioni dell’azienda, ha criticato come eccessive la “condanna” e anche la mancanza di criteri alla base di un’eventuale riattivazione degli account.

Da lì la scelta di Meta di quantificare in due anni la sospensione dei profili social di Trump. Dopo di che si sarebbe valutato se fossero persistite o meno le “circostanze straordinarie” che hanno portato alla sospensione.

Ed evidentemente, se gli account Facebook e Instagram di Trump saranno presto riattivati, la risposta è no.

Ma, si legge sempre nella nota, se Trump dovesse violare nuovamente gli standard della community, i suoi account verranno sospesi per un periodo che potrà oscillare da un mese a due anni.

La dichiarazione di Trump

Donald Trump usa il proprio social, Truth, per dare la notizia ai suoi elettori e ai suoi follower. Scrive Trump che Facebook, “che ha perso miliardi da quando ha defenestrato il vostro presidente preferito, ha appena annunciato che reintegrerà il mio account”.

Dopo di che passa all’attacco, parlando del ban come di “una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere a un presidente in carica”.

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Trump, i social e le elezioni del 2024

Impossibile non istituire un collegamento tra il fatto che ora Donald Trump è di nuovo presente in tutte le maggiori piattaforme social, e il fatto che l’ex presidente si è ufficialmente ricandidato alla Casa Bianca per il 2024.

Inoltre, per Trump, Facebook e Instagram non sono come Twitter. È stato infatti l’ex presidente, nelle scorse settimane, a chiedere il reintegro dei propri profili sui social di casa Meta.

Altrove abbiamo detto, poi, che l’attuale silenzio di Trump su Twitter potrebbe essere solo una mossa temporanea.

Di certo, ben conoscendo l’aggressività dell’ex presidente nelle sue dichiarazioni, dovremmo attenderci un Donald Trump come sempre sopra le righe. D’altro canto, però, lo stesso Trump sa bene come – dopo il ban di due anni – adesso sarà guardato a vista.

Sarà interessante vedere, tra i due estremi del suo carattere focoso e dei moderatori pronti a (re)intervenire, che posizione deciderà di tenere Donald Trump.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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