Musk riammette Trump su Twitter. Ma lui non sembra troppo interessato

Non si può certo dire che l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk sia stata un’operazione silenziosa.

Dal 27 ottobre scorso poi, giorno in cui Musk ha ufficialmente rilevato la piattaforma social, lo stesso imprenditore ha sottoposto l’azienda a un cospicuo assottigliamento.

Ha iniziato dai vertici, lasciando a casa quattro figure apicali. E ha proseguito tagliando metà dell’organico, ovvero circa 7.500 dipendenti. Dopo di che è toccato all’80% dei collaboratori esterni a contratto, molti dei quali si occupavano della moderazione dei contenuti (con ciò che ne potrà conseguire in termini di qualità della piattaforma stessa).

Per non parlare dei tanti che, all’arrivo di Elon Musk alla guida di Twitter, se ne sono andati. E ci stiamo riferendo sia ai dipendenti che agli utenti, più o meno famosi.

Adesso pare che, in mezzo a tale fuga di massa, almeno un account sia stato recuperato. Ed è stato fatto alla maniera di Elon Musk, che dopo un sondaggio ha riabilitato il profilo di Trump su Twitter.

Vediamo come è andata, e qual è stata la reazione dell’ex presidente degli Stati Uniti.

Trump di nuovo su Twitter (dopo l’immancabile sondaggio)

Sembra che Twitter sia l’ambito in cui Elon Musk si esprima più volentieri (oltre che più spesso).

E lo fa in due modi: con i suoi cinguettii spesso assai criptici. O spericolati, come quando ha pensato bene di dettare lui il piano di pace per l’Ucraina. Oppure attraverso i sondaggi, mostrando solo in quel frangente una tendenza alla democraticità che poi si guarda bene dal confermare con i fatti.

Ebbene, per capire se riabilitare o meno Donald Trump su Twitter, Musk ha indetto appunto uno dei suoi sondaggi-lampo della durata di 24 ore.

L’esito del sondaggio

Non che ci sia stato un plebiscito per il ritorno di Donald Trump su Twitter, anzi.

Nel sondaggio “Reinstate former President Trump” (Reintegrare il presidente Trump), l’ex presidente l’ha spuntata per un pelo: il 51,8% degli oltre 15 milioni di votanti ha votato a favore della sua riammissione sulla piattaforma, mentre il 48,2% si è dichiarato contrario.

Dopo di che? Dopo di che, con una certa impudenza, Elon Musk ha pensato bene di commentare così: “Il popolo ha parlato. Trump verrà reintegrato. Vox populi, vox Dei”. E ha riattivato l’account di Donald Trump, che non scrive sul social dall’8 gennaio del 2021.

Ricordiamo infatti che il profilo Twitter di Trump era stato “sospeso in modo permanente” dopo l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio del 2021, perché lo stesso Trump aveva incoraggiato la rivolta.

Trump: “non andrò da nessuna parte”

Abbiamo appena detto che Donald Trump non scrive su Twitter dall’8 gennaio del 2021.

Ciò significa che, nonostante il ripristino del suo account, Trump non ha ancora vergato mezzo cinguettio. Già a sondaggio in corso, in realtà, Donald Trump era intervenuto sul proprio social, Truth, affermando: “Votate con positività ma non preoccupatevi, non andrò da nessuna parte. Truth è speciale!”.

Non pago, ha aggiunto ciò che in fondo ha causato il mancato acquisto di Musk la scorsa primavera: il suo scetticismo verso una piattaforma che ha troppi account falsi. E ha sottolineato che “Truth funziona meglio”.

Cosa accadrà davvero

Tra Elon Musk e Donald Trump è una bella sfida, almeno in due campi. Quello del narcisismo e quello di una inclinazione non proprio spiccata alla comunicazione chiara e coerente.

Musk ha trovato il proprio giocattolo in Twitter, e pare che Trump non voglia abbandonare il suo, Truth. Ma la decisione attuale di Trump sarà quella definitiva?

La netta sensazione è che il gesto di Musk sia squisitamente politico. Il patron di Tesla non ha mai negato le proprie simpatie repubblicane, e nelle scorse ore si è anche prodotto in uno sdolcinato botta e risposta (naturalmente via tweet) col leader della Lega Matteo Salvini.

Ricordiamo poi che dopo la sospensione dell’account trumpiano alla luce dei fatti di Capitol Hill, Musk aveva definito la decisione “moralmente sbagliata e assolutamente stupida”.

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Cosa sarà il Twitter targato Musk-Trump

Di certo, se si pensa a cosa potrebbe essere un Twitter in mano a Musk e con Trump come politico di riferimento, non c’è da stare troppo tranquilli.

Entrambi i personaggi, come dicevamo, fanno un uso piuttosto creativo e personalistico dei canali comunicativi. E hanno una concezione del tutto arbitraria della parola libertà.

Con praticamente metà dell’utenza scontenta del ritorno di Donald Trump sulla piattaforma, ogni suo prossimo cinguettio verrà vivisezionato e analizzato al microscopio. E sarà importante l’accoglienza che lo stesso Musk (noto per un rapporto compulsivo con i tweet) darà ai futuri messaggi dell’ex presidente. Li commenterà? E in che modo?

Insomma: Twitter potrà rimanere una piattaforma equidistante, o diventare il megafono di chi si è da poco ricandidato alla presidenza degli Stati Uniti d’America.

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