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Twitter, parti del codice sorgente finiscono online

Cosa significa la fuga di codice di Twitter per la sicurezza dei suoi utenti?

Altro momento imbarazzante per Twitter: parte del suo codice sorgente finisce online, un rischio di sicurezza e un danno d’immagine difficile da ignorare. Finito su Github, il codice è rimasto a disposizione di tutti – hacker compresi.

Twitter, il codice sorgente dell’app finisce online

Il New York Times ha riportato venerdì che Twitter ha scoperto la fuga di codice. E subito ha chiesto a Github, una rete di programmazione collaborativa, di rimuovere il codice e di rivelare l’identità di chi lo ha pubblicato e scaricato. Il sito ha rimosso il codice in giornata, ma non prima che diversi commentatori se ne accorgessero. Facendo pensare che anche gli hacker potrebbero averlo fatto.

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Secondo il New York Times, Twitter sospetta che la fuga sia opera di un dipendente scontento che se n’era andato dopo l’acquisizione del sito da parte del nuovo capo Elon Musk, che ha licenziato l’80% del personale.

Twitter codice sviluppatori

La fuga di codice potrebbe avere diverse implicazioni negative per la sicurezza e la privacy degli utenti di Twitter. Alcune delle possibili minacce sono:

  • L’esposizione di vulnerabilità o bug nel codice che potrebbero essere sfruttati da hacker o attori malintenzionati per compromettere il sito o i dati degli utenti.
  • L’accesso a informazioni sensibili o riservate sul funzionamento interno di Twitter, come algoritmi, politiche o strategie, che potrebbero essere usate da concorrenti o nemici per danneggiare la reputazione o il mercato di Twitter.
  • La violazione dei diritti d’autore o della proprietà intellettuale di Twitter sul suo codice sorgente, che potrebbe portare a cause legali o perdite economiche.

Al momento risulta difficile valutare l’entità di questo leak in particolare – le informazioni potrebbero anche essere insufficienti per qualsiasi operazione delle seguenti. Ma il rischio c’è ed è considerato elevato.

Twitter ha anche provato a chiedere alla magistratura americana di obbligare Github a rivelare i dati relativi all’utente che ha pubblicato il codice, oltre che di quelli che l’hanno scaricato. Se nel primo caso ci sono possibilità che la magistratura acconsenta, sembra meno probabile che avvenga per chi ha scaricato i file. Ma vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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Source
Engadget

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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