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Musk accusa Twitter di frode

Al centro dell'accusa il numero dei bot sulla piattaforma

Ancora un colpo di scena nella disputa tra Elon Musk e Twitter. Secondo quanto riportato dal New York Times, il CEO di Tesla avrebbe accusato di frode la società per via del numero di account falsi presenti sulla piattaforma. Un gesto forte, che va ad inasprire una situazione già molto difficile di per sè, soprattutto dopo che Twitter ha deciso di portare in tribunale l’imprenditore per via della mancata acquisizione. Cerchiamo allora di capire cosa è successo nello specifico.

Twitter: Musk accusa la società di frode

Tutti conosciamo bene la storia del conflitto tra Twitter ed Elon Musk. Dopo che l’imprenditore non ha mantenuto la parola data sull’acquisizione della piattaforma di social media, c’è stato un botta e risposta alquanto interessante tra le due parti. La società ha accusato Musk di aver abbandonato l’acquisizione a causa delle turbolenze del mercato azionario. E di tutta risposta l’imprenditore ha dichiarato che Twitter aveva nascosto il vero numero di account falsi. Ed ha accusato la società di frode.

A quanto pare, il team di Musk ha affermato che gli account falsi erano almeno il 10% degli utenti attivi giornalieri che vedono annunci pubblicitari. Una preoccupazione che l’imprenditore aveva già sollevato ad Aprile. Anche se Twitter ha sempre contestato questa affermazione, dichiarando che gli account falsi rappresentano meno del 5% degli utenti giornalieri sulla piattaforma. Anzi, gli avvocati di Musk hanno anche affermato che il social ha nascosto il numero di utenti che vedono gli annunci. Secondo il deposito, durante il primo trimestre 2022 65 milioni dei 229 milioni di utenti attivi giornalieri di Twitter non vedevano la pubblicità.

In risposta a queste accuse, Twitter ha dichiarato che l’imprenditore stava cercando di distorcere i dati a suo favore. Eppure, il team di Musk ha utilizzato Botometer, uno strumento progettato dall’Università dell’Indiana, per misurare il numero effettivo di bot sulla piattaforma, e questo si è rivelato superiore a quello dichiarato dalla società. A questo punto, sembrerebbe proprio che l’imprenditore abbia tutti i dati utili per un’accusa rivolta a Twitter. Ma, come potete immaginare, la questione sarà ancora molto lunga e tormentata.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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