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Volkswagen T-Cross: l’abbiamo provata a Maiorca

MAIORCA – T-Cross è l’ultima arrivata nella T-Family di casa Volkswagen, un SUV compatto diretto parente di Tiguan, Tiguan Allspace, Touareg e naturalmente della “sorella” più vicina: T-Roc (recentemente provata in The Driving Fjona).

Volkswagen sembra aver puntato molto su T-Cross, introducendo novità importanti per il segmento dei B-SUV (con il quale si identificano i crossover compatti). Intenzione ampiamente giustificata dai numeri: basti sapere che il segmento B rappresenta quasi la metà del mercato italiano (46%) e che circa la metà di tale segmento è composto da SUV (44,8%). Praticamente 1 vettura su 5 oggi è un SUV di segmento B. Non stupisce quindi se le aspettative intorno a T-Cross sono molto alte.

Volkswagen T-Cross provata sul campo

Noi siamo stati invitati da Volkswagen a provare T-Cross direttamente sul campo e così, visto che rifiutare sembrava brutto, ci siamo rassegnati a partire per Maiorca (invidia eh!)

Da che mondo è mondo: lo stile prima di tutto! Quindi, per ovvi motivi di bandiera, abbiamo scelto di provare quella con carrozzeria Reef Blue metalizzato, in tinta perfetta con i colori TechPrincess. Solo in seconda battuta abbiamo verificato essere una motorizzazione 1.0 TSI 115 CV.

Niente male però anche il colore di lancio, il Turchese Makena metalizzato (qui sotto in foto). La scelta si estende fino a 12 colori senza la possibilità del bicolore disponibile invece per T-Roc. 

Location

Come risaputo Maiorca è il paradiso dei ciclisti, il che fa dell’isola l’incubo” dei guidatori! Ma bando agli scherzi, la strada va vissuta nel rispetto reciproco e delle regole; anche se dietro l’ironia esiste comunque un fondo di verità e le tortuose strade dell’entroterra, disseminate di ulivi centenari, muretti di pietra, sciami di ciclisti, trattori e mandrie di pecore all’attraversamento, sono effettivamente uno stress test migliore del Nürburgring per auto di questo segmento.

Il nostro itinerario è stato quindi un gradevole misto, partendo direttamente dall’aeroporto di Maiorca all’estremità ovest dell’isola, abbiamo raggiunto la punta più a est, affrontando lungo un centinaio di Km una buona varietà delle casistiche che si possono incontrare: dal traffico di Palma di Maiorca, a brevi tratti di superstrada, passando per paeselli rurali e assolate strade di campagna.

T-Cross non si è mai fatta trovare scomoda o inadeguata, anzi. La guida alta, come vedremo, permette un’ottima visuale e un piacevole controllo in ogni situazione.

Guida alta e design

T-Cross è realizzata su base MQB e a oggi è il modello più piccolo allestito su questa piattaforma. MQB è per intenderci la medesima base di Polo, il passo ruote per esempio è lo stesso, con la differenza però che T-Cross garantisce un’altezza di guida molto più alta (appena 2 cm meno rispetto a Tiguan).

Per questo motivo T-Cross a una prima occhiata appare possente e voluminosa ma riesce a ingannarvi solo per poco, fintanto che non vi mettete alla guida. Una volta al volante ci si accorge immediatamente di quanto la combinazione di una guida alta e di un telaio dalle proporzioni azzeccate (4,11 metri di lunghezza) possano rendere T-Cross agile e snella. 

Dal punto di vista estetico a colpire sono certamente i gruppi ottici, estremamente caratterizzanti e riconoscibili, raccolti nel posteriore in un’unica fascia riflettente, soluzione nuova per un modello VW.

Nel complesso un aspetto aggressivo e grintoso, enfatizzato da un’ampia scelta di cerchi e combinazioni di colore e interni. Il risultato è un veicolo giovanile e molto personalizzabile.

A bordo

A bordo troviamo un Sound System realizzato su misura, un’insonorizzazione di buona qualità e il comfort di guida tipico di un crossover, che permette lunghe e panoramiche navigazioni senza affaticare schiena e spalle. 

Il segreto è nei pacchetti

Volkswagen T-Cross è pensata per essere una soluzione ideale per quanti cercano una macchina “già pronta”. I tre allestimenti proposti sono infatti particolarmente ricchi di soluzioni che se richieste singolarmente aumenterebbero di molto il costo finale (è calcolata una convenienza di circa il 20% sull’acquisto dei pacchetti rispetto agli optional).

Lo schermo touch ad esempio è disponibile su tutti i modelli in un apprezzabilissimo formato 8” e a bordo troviamo già quattro porte USB, due davanti e due per i passeggeri posteriori.

Gli allestimenti sono identificati in tre pacchetti: Urban, Style e Advanced e tutti e tre sono disponibili con cambio manuale o DSG.

Sicurezza

Front Assist, Monitoraggio pedoni, Lane Assist e Blind Spot Alert sono di serie e rendono Volkswagen T-Cross una delle auto più intelligenti e sicure del segmento. VW ha scelto però di non fornire il navigatore di serie, dando invece la possibilità di utilizzare sistemi esterni. Il pro di questa scelta è ovviamente la possibilità di viaggiare con l’interfaccia e il sistema che si preferisce, evitando un costo in questo caso superfluo. Il contro è che solo il navigatore integrato permette di visualizzare le informazioni di svolta direttamente nel cruscotto digitale.

Più che soddisfacente la capacità di carico che parte dal minimo di 385 litri del bagagliaio fino a 1.281 litri con l’abbattimento dei sedili (o la possibilità di far scorrere semplicemente in avanti la panca posteriore per guadagnare utili centimetri evitando quindi l’abbattimento).

Difetti

Si ha l’impressione che la pedaliera sia leggermente troppo a destra rispetto alla linea di seduta, sopratutto la gamba destra, troppo vicina al gruppo centrale, potrebbe sentirsi un po’ costretta nello spazio.

Non è inoltre possibile richiedere il tettuccio apribile. Scelta questa di Volkswagen che delude un po’, ma comprensibilmente comandata dal contenimento dei costi finali.

In conclusione

T-Cross è una macchina ideale per chi ama una guida alta, comoda e sicura senza disdegnare qualche tocco di stile e carattere. Si guida con piacere e confrontando il modello con i pari-segmento dei competitor è evidente come Volkswagen abbia lavorato alla ricerca di un equilibrio qualità/prezzo che potesse essere realmente interessante.

Qui da Maiorca è tutto!

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Jacopo Peretti Cucchi

Il suo compito è occuparsi di tutti i “progetti speciali”, meglio ancora se sono segreti. Amante della buona cucina e grande appassionato di rugby e motori.

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