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Le webcam hackerate da Anonymous ci portano “Behind Enemy Lines”

Il collettivo hacker crea un repository con i feed video russi

La cyber war portata avanti dal collettivo Anonymous continua con diversi colpi messi a segno nelle ultime ore. Ma forse il risultato più eclatante è quello di “Behind Enemy Lines”, il sito che trasmette live i feed delle webcam russe hackerate proprio da Anonymous.

Anonymous, le webcam hackerate ci portano “Behind Enemy Lines”

Già qualche giorno avevamo riportato come Anonymous aveva dichiarato di aver avuto accesso a oltre 400 webcam russe. Telecamera posizionate all’esterno di istituti e luoghi di interesse, ma anche all’interno di uffici governativi e aziende vicine al Cremlino. Gli hacker hanno poi aggiunto delle scritte ai feed video (visti da polizia e agenti di sicurezza privata russi) per condannare apertamente Putin e invitare alla ribellione contro il dittatore.

Il collettivo di hacktivisti aveva detto l’8 marzo che avrebbe continuato ad hackerare nuove webcam e così è stato. Infatti ha continuato a entrare nei feed video russi e ha creato una repository: una lunga serie di link che permettono di accedere ai video live. Con il nome Behind Enemy Lines, Anonymous continua a sbeffeggiare il Cremlino e al tempo stesso provare a superare il muro della propaganda russa.

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Consapevole del fatto che, come più volte rimarcato, l’obiettivo è Putin e il governo russo e non la popolazione, nessuna webcam privata è in questo elenco. Invece ci sono diversi funzionari del Cremlino, come il militare in mimetica che trovate in questo tweet del collettivo. Se il valore a livello di spionaggio dell’operazione è difficile da valutare, questa azione contribuisce a far sentire vulnerabile il governo di Mosca. Con gli hacker che hanno varcato il confine digitale che il Cremlino prova a ergere con la sua censura.

Nuovi obiettivi colpiti nel governo russo

Ma l’attacco alle webcam non è stato l’unico colpo portato a segno nelle ultime ventiquattro ore da parte del collettivo di hacker. Infatti sembra che quelli di Anonymous abbiano rilasciato ben 79GB di email da Omega, la divisione di ricerca e sviluppo di Transneft. Si tratta della compagnia statale russa che si occupa degli oleodotti e gasdotti, una delle principali fonti di reddito per la Russia. Che

L’attacco a Transneft segue quelli all’agenzia nucleare russa Rosatom di ieri e alla filiale tedesca della compagnia di estrazione petrolifera Rosneft del 15 marzo.

L’offensiva di Anonymous continua imperterrita. Dopo aver fatto cadere siti di importanti enti russi (come quello del FSB e quello del governo) e aver inviato oltre 20 milioni di messaggi ai cittadini russi, per scalfire il muro della propaganda di Mosca, la cyber war procede.

Vi terremo aggiornati sui prossimi colpi di questa battaglia informatica, iniziata dal giorno dell’invasione russa dell’Ucraina. Invitandovi come sempre a prendere tutte queste rivendicazioni con le pinze: fra il silenzio della propaganda russa e l’anonimato degli hacker, diventa molto difficile verificare in maniera indipendente le informazioni rilasciate da Anonyomus. Ma sembrano comunque colpi tanto eclatanti da meritare spazio.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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