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Zeiss e vivo spiegano 5 curiosità sui colori nella fotografia mobile

Gli esperti di Zeiss ci hanno spiegato come percepiamo i colori (e come migliorarne la resa)

I colori sono protagonisti della fotografia mobile, gli esperti di imaging di Zeiss e vivo lo sanno bene. Per questo hanno studiato come il nostro cervello percepisce il colore di un cielo azzurro oppure il colore di un frutto sulla tavola, oltre al processo migliore per fotografarlo. Con un evento online, ci hanno raccontato 5 interessanti curiosità sui colori, che Zeiss e vivo sfruttano al massimo per regalare scatti eccellenti.

Zeiss e vivo spiegano 5 curiosità sui colori

L’occhio umano non vede mai solo un colore. Il nostro cervello costruisce un’immagine basandosi anche sui nostri ricordi, sull’ambiente circostante. In questo modo impariamo a bilanciare immediatamente variabili come l’intensità della luce. Zeiss e vivo quindi si sono chieste: cosa possiamo imparare dal modo in cui percepiamo i colori per migliorare la fotografia mobile?

David Abreu, Senior Scientist, Mobile Imaging, ZEISS Consumer Products, ci ha quindi guidato fra illusioni ottiche e dettagli tecnici che studia ogni giorno allo Zeiss Imaging Lab. Dove definisco gli standard di immagine lavorando a fianco degli ingegneri degli smartphone vivo.

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Un processo complesso

La prima cosa che Abreu ci ha spiegato è come la riproduzione del colore sia un processo complesso, sia che sia nei sensori Bayer RGB di una fotocamera digitale che nei nostri occhi. Infatti percepiamo dinamicamente delle diverse lunghezze d’onda, analizzando le diverse variabili.

E alcuni elementi, come l’illuminazione di una scena, cambiano quello che percepiamo. Per esempio ci ha mostrato una banana sotto una lampada blu, facendola risultare effettivamente di quel colore. Ma il nostro cervello riconosce la banana e mostra comunque un frutto giallo.

La percezione umana ha dei limiti

Per quanto i nostri occhi siano un miracolo dell’evoluzione, non sono perfetti. Per esempio guardando una scena vicino a un fuoco vediamo un alone caldo e arancione perché non riusciamo a bilanciare il bianco. Per questo gli scatti durante la “golden hour” hanno quell’alone caldo.

Affinché il processo digitale proponga immagini che risultino ‘vere’ ai nostri occhi, gli algoritmi di vivo e Zeiss devono gestire i colori per riprodurre la percezione umana. Che non sarà perfetta, ma è quella che sentiamo come vera e realistica.

Tra il laboratorio e il campo, vivo e Zeiss lavorano sui colori con test dedicati

Gli studiosi dei colori devono quindi attrezzarsi per lavorare non solo in laboratorio, ma anche nel mondo reale. Perché una volta sviluppato un sensore capace di catturare le immagini nel giusto modo, devono poi testarlo sul verde dell’erba e il blu del mare.

vivo zeiss imaging lab smartphone fotografia mobile min

Il lavoro degli ingegneri vivo quindi continua con una serie di test che danno dei feedback con cui tornare in laboratorio, per ricalibrare il sistema di fotocamere in maniera attenta.

Una questione di gusti

David Adreu ci spiega che sebbene i test permettano di avere valori precisi, la precisione non può arrivare prima del giudizio personale degli utenti. “Il sistema di imaging può puntare a ricreare i colori così come sono, come vengono ricordati o come l’utente vuole che siano. Sappiamo che gli utenti desiderano immagini più vivide e pronte per essere condivise. Queste potrebbero non essere strettamente fedeli alla realtà, ma sembrare più vicine a come le sperimentiamo e ricordiamo“.

Per questo gli smartphone vivo fanno scegliere fra vivo Vivid Colour per chi vuole una resa piacevole oppure la Zeiss Natural Color, per chi vuole una resa più fedele. In questo modo i professionisti e chi vuole lavorare in fase di editing hanno la possibilità di avere le immagini più precise. Mentre chi vuole pubblicare subito sui social trova una fotografia dai colori accesi e vibranti.

vivo e Zeiss calibrano i colori su più sistemi fotografici

Gli smartphone della serie X di vivo e gli altri top di gamma hanno più moduli fotografici, come grandangolo, ultrawide, teleobiettivo e fotocamera per i selfie. Altri prodotti magari hanno un sensore in meno oppure obiettivi diversi. Ognuno di questi elementi influisce sulla resa dei colori: lenti diverse assorbono diverse lunghezze d’onda.

All’interno dei vivo Imaging Lab quindi bisogna testare ogni componente per trovare la giusta calibrazione per rendere al meglio i colori reali. Trovare una resa cromatica coerente non è facile. Per questo vivo e Zeiss lavorano fianco a fianco per creare il risultato migliore per gli utenti.

Se volete testare tutta questa tecnologia che la collaborazione fra le due aziende produce, potete trovare lo smartphone che fa per voi sul sito vivo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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