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5 tecnologie fantascientifiche per aiutarci ad esplorare l’universo

Sono passati 50 anni dallo sbarco dell’uomo sulla luna e da allora le innovazioni tecnologiche che interessano l’esplorazione spaziale sono state moltissime. Sfortunatamente quest’ultime non vanno di pari passo rispetto al desiderio e la curiosità che ha l’uomo nei confronti dell’universo. Dove non arriva (per ora) la tecnologia, si utilizzano la creatività e la fantasia umana che negli anni sono riuscite ad immaginare delle tecnologie incredibili per viaggiare nello spazio. Ecco quindi 5 tecnologie fantascientifiche che potrebbero aiutarci ad esplorare l’universo

Portale Galattico – Mass Effect

I portali galattici sono dei dispositivi di trasporto tecnologicamente avanzati sparsi in tutta la galassia in Mass Effect. Essi formano un’immensa rete che permette ai viaggiatori di intraprendere viaggi interstellari in poche frazioni di tempo. La tecnologia dei portali risale alla razza Prothean scomparsa misteriosamente 50 mila anni fa. Essi sono costituiti da due lunghe braccia curve che circondano una serie di anelli giroscopici rotanti. All’interno degli anelli è custodita una sostanza blu incandescente chiamata elemento zero.

I portali galattici funzionano creando un “corridoio” virtualmente privo di qualsiasi massa nello spazio-tempo. Ciò permette di far attraversare ad una nave spaziale distanze inimmaginabili a gran velocità che altrimenti richiederebbero secoli per essere percorse.  Pertanto, nessuno sa di che materiale siano fatti ma si sa che sono incredibilmente resistenti e protetti da uno scudo quantico. Lo scudo li rende praticamente impenetrabili bloccando la loro struttura a livello subatomico. Inoltre non emettono calore ne radiazioni rendendoli difficili da individuare.

Alcuni portali sono ancorati a certi pianeti, altri sono dormienti e altri ancora non sono stati scoperti. Chissà in quale misterioso angolo dell’universo potrebbero portarci queste tecnologie fantascientifiche!

Motore a curvatura – Star Trek

Quando si vuole esplorare l’universo alla ricerca di nuovi mondi e civiltà, viaggiare più veloci della luce è un’esigenza indispensabile. Nel mondo di Star Trek questo bisogno è soddisfatto dalla propulsione a curvatura della mitica USS Enterprise. I motori a curvatura dell’Enterprise sono infatti in grado di viaggiare a velocità superluminali grazie al reattore materia/antimateria. La materia usata per alimentare i motori a curvatura è costituita da deuterio mentre l’antimateria è costituita da antideuterio. I due elementi vengono processati all’interno del nucleo di curvatura in grado di produrre quantità di energia superiore a quella che si sviluppa all’interno di una stella.

I motori a curvatura creano infatti una vera e propria distorsione spaziotemporale attorno all’astronave che viene circondata da forze contrapposte in grado di curvare lo spazio-tempo. I motori a curvatura contraggono lo spazio davanti all’astronave e lo dilatano dietro di essa permettendo così di coprire un tragitto di molto inferiore rispetto alla distanza effettiva da coprire. La velocità di curvatura non è costante ma dipende dal cosiddetto fattore di curvatura o Warp factor. A Warp 5, per esempio, l’Enterprise è in grado spostarsi 200 volte più veloce della luce mentre a Warp 10, l’astronave potrebbe occupare contemporaneamente tutti i punti dell’universo.

Iperguida – Star Wars

L’iperguida è uno degli elementi fondamentali della società galattica in Star Wars. I sistemi di propulsione Iperguida sono dei componenti indispensabili all’interno di qualsiasi astronave. Essi permettono infatti di viaggiare nell’iperspazio per coprire in poco tempo grandissime distanze. Le tecnologie usate dai motori d’iperguida sono moltissime: alcuni motori utilizzano come fonte di energia l’antimateria, altri con le radiazioni gamma.

In generale però, l’iperguida si basa su un composto di titanio-cromo creato appositamente per questo tipo di motori per permettere di resistere ai continui salti tra le dimensioni dello spazio e dell’iperspazio. Un altro composto indispensabile al suo funzionamento è il gas tibanna estratto dai pianeti gassosi che, una volta trasformato allo stato liquido, viene utilizzato come refrigerante per i motori. I viaggi spaziali non sarebbero possibili senza l’iperguida che permette ai viaggiatori di attraversare la galassia coprendo oltre 120mila anni luce in poche ore.

Acceleratore di materia oscura – Futurama

Nessun veicolo sfrutta una tecnologia tanto folle quanto efficace come il Planet Express di Futurama. Questo particolare velivolo, creato da  Hubert J. Farnsworth, viene usato dai protagonisti della serie per fare consegne nell’universo nonostante il suo enorme potenziale. La navetta, infatti, è alimentata dalla materia oscura, un combustibile estremamente raro nell’universo ma largamente diffuso sul pianeta Vergon 6 oltre che materiale di scarto degli adorabili “mordicchiani“.

Il Planet Express, grazie ai suoi avanzatissimi reattori di materia oscura, è in grado di sfruttare l’energia della materia oscura per spostarsi nell’universo. Per la precisione, la densità della materia oscura è talmente alta da mantenere immobile l’astronave e spostare invece l’universo attorno ad essa a velocità incredibili. È stato infatti calcolato, dopo un suo viaggio nella galassia di Andromeda,che il Planet Express si sposterebbe 16,000,000,000,000,000 volte più veloce della velocità della luce.

Occhio dell’armonia – Doctor Who

Il TARDIS è senza ombra di dubbio una delle tecnologie fantascientifiche più interessanti. Capace non solo di spostarsi in qualsiasi punto dell’universo (salvo rari casi) ma anche di viaggiare nel tempo. Il numero di tecnologie interessanti all’interno del TARDIS è elevatissimo ma in questa sede non possiamo non citare la principale fonte di energia dell’astronave del Dottore: l’occhio dell’armonia.

Si tratta di una gigantesca stella in esplosione che sta per diventare un buco nero. Il processo è però sospeso nel tempo in un perenne stato di decadimento in modo da utilizzare l’infinita energia che produce per alimentare il TARDIS. Il processo libera enormi quantità di energia Artron, la stessa che si trova nel vortice del tempo. In questo processo Il Dottore stesso è parte integrante del sistema. L’occhio dell’armonia funziona infatti solo dopo aver creato un collegamento con della materia organica vivente morfologicamente instabile. Alla morte del Dottore seguirà la morte del TARDIS.

Nonostante esistano già degli studi sulla possibile creazione di un motore a curvatura, non sappiamo se queste tecnologie fantascientifiche diventeranno mai realtà. Ma se c’è una cosa che l’universo ci ha insegnato è che tutto è possibile. E chi lo sa che dopo i tablet o le intelligenze artificiali di Star Trek, immaginate già 25 anni fa, non sia arrivato il momento dei viaggi intergalattici…

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