La popolazione mondiale ha superato gli otto miliardi di persone

Nelle scorse ore la popolazione mondiale ha raggiunto ufficialmente – secondo le stime delle Nazioni Unite – gli 8 miliardi di persone. Un traguardo che viene definito come una “pietra miliare nello sviluppo umano”, ma che porta con sé nuove sfide.

La popolazione mondiale ha raggiunto il traguardo di 8 miliardi di persone

Le Nazioni Unite hanno affermato che la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di persone, traguardo raggiunto solo circa 12 anni dopo aver superato i sette miliardi. Si tratta di una crescita esponenziale: all’inizio dell’800 c’era meno di un miliardo di persone e solo dopo più di un secolo, nel 1927, sono stati superati i due miliardi.

Ovviamente, come accade ora, sono proiezioni e stime, poiché non esiste un conteggio ufficiale. Ma questo rende sicuramente l’idea di come negli ultimi 100 anni la popolazione mondiale abbia subito un’impennata spinta dagli enormi passi in avanti nella medicina moderna e la sanità. “Questa crescita senza precedenti è dovuta al graduale aumento della durata della vita umana grazie ai miglioramenti della salute pubblica, della nutrizione, dell’igiene personale e della medicina. È anche il risultato di livelli elevati e persistenti di fertilità in alcuni paesi”, si legge nella dichiarazione delle Nazioni Unite.

Il traguardo raggiunto questo martedì, però, è stato spinto in particolare da alcuni paesi. I paesi a reddito medio-basso, soprattutto nell’Africa sub-sahariana, hanno rappresentato la maggior parte della crescita nell’ultimo decennio, guadagnando circa 700 milioni di persone dal 2011. L’India ha aggiunto circa 180 milioni di persone e si prepara a superare la Cina come nazione più popolosa del mondo il prossimo anno. I tassi di natalità aumentati nei paesi più poveri, però, minacciano di mettere a dura prova dei sistemi già in difficoltà.

E, secondo le Nazioni Unite, la tendenza di questi paesi meno ricchi dovrebbe diventare ancora più pronunciata negli anni a venire. “Per il prossimo miliardo, stimato per il 2037, si prevede che questi due gruppi di paesi rappresenteranno oltre il 90% della crescita globale”, ha affermato l’organizzazione.

Le nuove sfide da affrontare

E tra le sfide del nuovo miliardo c’è il sostentamento. Soddisfare i bisogni – tra cui istruzione, sanità pubblica, occupazione, acqua e servizi igienico-sanitari – creati da tale crescita richiederà “un aumento significativo della spesa pubblica”.

Un’altra sfida è l’impatto ambientale. Nonostante i paesi meno poveri abbiano influito solo sul 30% del raggiungimento degli 8 miliardi, la popolazione in crescita avrebbe portato il consumo di carburante a quello che, secondo gli esperti, è un ritmo insostenibile. L’aumento avrebbe contribuito al cambiamento climatico, la deforestazione e la perdita di biodiversità, secondo quanto affermano le Nazioni Unite. “Una crescita demografica più lenta nel corso di molti decenni potrebbe aiutare a mitigare l’ulteriore accumulo di danni ambientali nella seconda metà del secolo in corso”.

Inoltre c’è anche un altro problema. Certo, i paesi a basso reddito, dove si concentra la crescita della popolazione, hanno contribuito molto meno al cambiamento climatico. Ma man mano che le popolazioni più povere crescono, “il loro consumo di energia dovrà aumentare sostanzialmente se vogliono svilupparsi economicamente”, ha affermato l’organizzazione.

In ogni caso sembra che gli esperti prevedano, secondo le loro stime, una crescita via a via più lenta. Mentre ci sono voluti 12 anni perché la popolazione crescesse da sette miliardi a otto miliardi, le Nazioni Unite hanno affermato che dovrebbero passare 15 anni prima di raggiungere i nove miliardi. E altri 22 prima di raggiungere i 10 miliardi, nel 2058.

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Sembra però che un declino della popolazione mondiale non sia previsto per un altro mezzo secolo. “Con la data esatta che dipende in gran parte dal ritmo futuro del declino della fertilità nei paesi ad alta fertilità di oggi”, afferma l’ONU.

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