In occasione della giornata mondiale dell’orgoglio LGBT e dei 50 anni dai Moti di Stonewall anche noi vogliamo collaborare alla costruzione di una coscienza comune che riconosca il diritto alla diversità. Per farlo, abbiamo scelto di puntare i riflettori su alcuni personaggi appartenenti alla comunità LGBT apparsi nei videogiochi più amati e conosciuti.
La scelta di introdurre questi personaggi all’interno dei videogiochi rappresenta un esempio di inclusione di grande impatto sociale considerando soprattutto il bacino di videogiocatori sempre più ampio. Un esempio che abbiamo deciso di onorare raccontandovi di 10 personaggi LGBT del mondo dei videogiochi
Kung Jin – Mortal Kombat X
Kung Jin è il primo personaggio omosessuale apparso in Mortal Kombat dal lontano 1992. Il suo orientamento sessuale viene rivelata durante la storia principale in maniera abbastanza velata. In una sequenza flashback che racconta il suo passato, Kung Jin rivela a Raiden di essere riluttante ad unirsi ai monaci Shaolin per paura di non essere accettato. Raiden gli risponde che i monaci “si preoccupano solo di ciò che si trova nel tuo cuore, non di colui che il tuo cuore desidera.”
La sessualità dei personaggi di Mortal Kombat non ha mai avuto un ruolo centrale, ma la semplice scelta di inserire un personaggio LGBT in questa storica saga rappresenta un messaggio importante per l’intera comunità LGBT e non.
Poison – Final Fight/Street Fighter
La storia di Poison è una delle più controverse nel mondo dei videogiochi. Il personaggio è apparso per la prima volta nel videogioco arcade Final Fight in cui bisogna combattere con svariati nemici per salvare la figlia di Mike, uno dei protagonisti. Tra questi nemici, Poison rappresenta l’unico personaggio femminile. Inutile dire che il mondo occidentale fu ben scioccato nel vedere una donna picchiata da un uomo e per tutta riposta, Yoshiki Okamoto, il creatore di Final Fight, affermò che non c’erano donne all’interno del gioco, Poison è una transessuale.
Che sia stata una scelta provocatoria o per superare un ostacolo sociale non ci è dato sapere, quello che sappiamo è che oggi Poison si è guadagnata un posto ad honorem nel mondo dei videogiochi anche grazie a questa bizzarra storia.
Eleanor “Leo” Kliesen – Tekken
L’identità sessuale di Leo ha fatto discutere i fan di Tekken sin dalla sua prima apparizione in Tekken 6. Sebbene assomigli in tutto e per tutto ad un ragazzo, sia la sua voce che il suo modo di vestirsi e di comportarsi non sono facilmente riconducibili ad un genere ben preciso. A confondere maggiormente le acque nelle personalizzazioni di Tekken 6, è possibile scegliere per Leo sia le acconciature maschili che quelle femminili.
Successivamente è stato confermato da Namco stessa che il suo vero nome è Eleonor Kliesen ed è la figlia di un famoso speleologo. Possiamo quindi affermare che Eleonor “Leo” si identifichi in un genere sessuale non-binario.
Ellie – The last of Us
The Last of Us ha stravolto il mercato dei videogiochi con una nuova IP capace di entrare nel cuore dei giocatori presentando una storia e un gameplay avvincente e ben realizzato. Gran parte del suo successo è dovuto ovviamente ai protagonisti del gioco e in particolar modo, alla piccola Ellie. Gran parte del passato di Ellie viene raccontato nel DLC The Last of Us: Left Behind che rivela, tra le altre cose, l’omosessualità della ragazza.
Inserire un personaggio LGBT di questo spessore in un gioco così di successo è una mossa estremamente efficace in termini di inclusione delle minoranze sociali oltre ad aggiungere grande profondità ad una storia già particolarmente ricca.
Tracer – Overwatch
Blizzard ha saputo distinguersi negli ultimi tempi per dare grande spazio alla comunità LGBT all’interno di Overwatch. Dopo numerosi rumor, la conferma che Tracer, uno degli eroi-immagine del gioco, fosse omosessuale ha avuto un forte impatto all’interno di tutta la community. La sua sessualità è stata confermata in un albo a fumetti che la software house diffonde per arricchire sempre di più la lore dei personaggi.
Con questa scelta, Blizzard ha voluto diversificare il già vario gruppo di eroi per creare così un universo immaginario più profondo e variegato. Questa idea è stata confermata anche dal “Coming Out” di Soldato 76 del quale, in un altro albo, si scopre aver avuto una relazione con un altro uomo.
Birdo – Super Mario
Canonicamente, Birdo rappresenta il primo personaggio transgender mai apparso nel mondo videoludico. La sua identità sessuale è stata confermata nella guida di Super Mario Bros. 2, primo capitolo in cui appare. La biografia recita “pensa di essere una ragazza e sputa uova dalla bocca. Preferisce essere chiamata Birdetta“. La breve descrizione del personaggio ha fatto discutere molto e anche se non è ancora arrivata una conferma ufficiale (ne una smentita) da parte di Nintendo, Birdo è diventato uno dei personaggi queer di spicco nei videogiochi.
Ma Nintendo ama giocare con queste piccole ambiguità! In Mario Kart: Double Dash, infatti, Birdo prende il nome di Catherine nella versione giapponese del gioco (Strutzi in quella europea). Nella sua descrizione troviamo la frase: “Catherine sembra essere la fidanzata di Yoshi…o il fidanzato?!”
Dorian Pavus – Dragon Age 3
Tra tutti i personaggi della saga di Dragon Age, Dorian è sicuramente uno dei più interessanti. Il mago del Tervinter comunica ben presto al giocatore di essere stato ripudiato dalla sua famiglia perché preferisce “la compagnia degli uomini a quella delle donne”. Dietro i suoi modi di fare sarcastici e frivoli si nasconde un personaggio molto più profondo e tormentato. Si rivela durante una missione secondaria in cui, con l’aiuto dell’araldo, tenterà di riallacciare i difficili rapporti con il padre.
Personaggi come Dorian sono il motivo per cui apprezziamo enormemente Bioware e la sua abilità di inserire diversità all’interno delle sue storie.
Liara T’Soni – Mass Effect
Complice il pretesto delle razze aliene, la serie di Mass Effect ci ha abituato sin dal primo capitolo a molti personaggi dalla sessualità varia e fluida. Liara T’Soni è uno di questi e senza dubbio il più famoso. Liara appartiene alla razza aliena delle Asari, una specie apparentemente mono-sesso che conta solo membri femminili.
In realtà si scoprirà nel gioco che “maschio e femmina sono due termini privi di significato” per le Asari. Sono infatti in grado di accoppiarsi e riprodursi con qualsiasi altro sesso o razza aliena.
Neeko – League of Legends
La storia dei personaggi di League of Legends ha poco a che fare con il gameplay del gioco ma arricchisce l’esperienza di quei giocatori che non si accontentano solo di “menar le mani”. Neeko porta una ventata di aria fresca tra i campioni della Landa degli Evocatori essendo il primo eroe dichiaratamente omosessuale. La sessualità della simpatica ragazza-camaleonte mutaforma è stata confermata da Matt Dunn che ha lavorato alla creazione del personaggio.
A dare ulteriore conferma di ciò sono le sue interazioni con gli altri personaggi che mostrano una forte attrazione di Neeko per gli eroi femminili. Da citare la richiesta di una cena che Neeko fa a Shyvana o l’esilarante gioco di parole tra illaoi e Yaoi.
Trevor Philips – Grand Theft Auto
La rappresentazione che Trevor Philips può dare della comunità LGBT non può essere certamente la più positiva ma è proprio questa scelta che lo rende un mirabile esempio di diversità. La bisessualità di Trevor è stata solo lievemente accennata all’interno di Grand Theft Auto V con piccole ma inequivocabili sequenze. Oltre ad una brevissima sequenza che lo mostra abbracciato a letto con il povero Floyd, un dialogo tra Trevor e Franklin toglie ogni dubbio. Quest’ultimo, infatti, con non poco imbarazzo chiede a Trevor se sia gay o meno e la risposta che riceve è: “No…Si…che importa, sono solo etichette, amico!”
La verità è che Trevor spezza un po’ quelli che sono gli stereotipi legati al mondo LGBT e lo fa con una prorompente grinta e tanta follia.
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