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Le richieste di boicottaggio di Mulan aumentano dopo il rilascio sulla piattaforma Disney

Le proteste sono iniziate lo scorso anno, ma ora sono più accese che mai

Le proteste e le richieste di boicottaggio sull’adattamento live-action di Mulan 2020 della Disney sono ricominciate dopo che il film è stato reso disponibile sulla piattaforma streaming di Disney Plus. Dopo il rilascio della pellicola il 4 settembre, su Twitter sono tornati in tendenza hashtag come #BoycottMulan.

Queste proteste però sono legate ad un particolare incidente avvenuto nell’estate del 2019.

Mulan 2020: il pubblico protesta

Lo scorso anno l’attrice e star di Mulan, Liu Yifei, ha commentato e mostrato il suo sostegno alle forze di polizia di Hong Kong in un momento in cui il popolo stava protestando contro le nuove politiche suggerite che avrebbero consentito l’estradizione dei cittadini nella Cina continentale.

Liu ha condiviso un messaggio su Weibo, una popolare piattaforma di social media cinese, in cui affermava: “Io sostengo la polizia di Hong Kong, potete anche picchiarmi adesso”. Liu ha poi aggiunto su Weibo in inglese: “Che peccato per Hong Kong”.

La giovane attrice ha parlato di questi commenti durante un’intervista con The Hollywood Reporter all’inizio di quest’anno, affermando che “è ovviamente una situazione molto complicata e non sono un’esperta”. Liu ha poi aggiunto: “Spero solo che questo venga risolto presto, è solo una situazione molto delicata”.

Anche il presidente dei Disney Studios, Alan Horn, ha parlato con The Hollywood Reporter a febbraio e commentato brevemente le osservazioni dell’attrice. Horn ha rivelato che la Disney cerca di essere apolitica quando si tratta di queste cose”.

“Ritengo che la libertà di parola sia una componente importante della società, le persone dovrebbero essere in grado di dire quello che vogliono dire. Non posso parlare per quello che dice Liu riguardo la Cina, non sapevamo ciò che avrebbe detto”, ha rivelato Horn.

Questo ovviamente è successo molto prima del rilascio ufficiale del film. Ora Mulan è arrivata, è qui e la Disney spera in una grande affluenza nei cinema cinesi. Durante l’intervista Horn ha rivelato che “se Mulan non funziona in Cina, abbiamo un problema”.

Poiché il potenziale al botteghino della Cina continentale è molto più grande di quello di Hong Kong – 1,3 miliardi di persone rispetto a meno di 10 milioni – i manifestanti chiedono alle persone di tutto il mondo di utilizzare l’hashtag #BoycottDisney per sensibilizzare le questioni precedenti.

“Poiché la Disney si inchina a Pechino e poiché Liu Yifei sostiene apertamente e con orgoglio la brutalità della polizia a Hong Kong, esorto tutti coloro che credono nei diritti umani a #BoycottMulan”. Questo è ciò che ha twittato l’attivista di Hong Kong, Joshua Wong, lo scorso venerdì.

Se le pressioni dei manifestanti sul boicottaggio di Mulan abbiano funzionato o meno, non è ancora ben chiaro. Disney non è tenuta a rivelare quante copie digitali di Mulan abbia venduto tramite Disney Plus. A livello teatrale, Mulan ha generato 6 milioni di dollari in mercati limitati – tra cui Thailandia, Malesia e Singapore – nel suo primo fine settimana. Il film uscirà in Cina l’11 settembre.

 

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