Da oggi, finalmente, tutta l’Italia è in zona bianca.
Anche la Valle d’Aosta, che sino a ieri era l’unica regione ancora in zona gialla, va ad aggiungersi alle altre diciannove, già entrate nella fascia di minor rischio.
E questo non è l’unico motivo che può indurci a sorridere. Proprio da oggi decade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto (salvo in specifici casi, che vedremo). Inoltre, i dati epidemiologici nel nostro Paese sono piuttosto confortanti. Ed è recentissima la notizia dell’imminente riapertura delle discoteche.
Con un rapido fuori programma, potremmo aggiungere che a rendere dolce questo lunedì ha pensato anche la nazionale calcistica allenata da Roberto Mancini, che sabato sera negli ottavi di finale degli Europei ha battuto l’Austria dopo un match più ostico del previsto.
Parentesi calcistica a parte, sono dunque diversi i segnali che legittimano gli italiani ad affrontare l’estate con uno stato d’animo positivo. Se non fosse che, in brusca controtendenza rispetto a tutte queste buone notizie, c’è la crescita preoccupante della variante Delta del Covid.
Consideriamo uno per uno tutti gli aspetti che vi abbiamo elencato.
Da oggi tutta l’Italia è in zona bianca: i numeri
Perché una regione passi in zona bianca occorre che l’incidenza di nuovi casi sia sotto la soglia dei 50 settimanali ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive. E ora anche la Valle d’Aosta rispetta questo parametro.
L’incidenza settimanale nazionale dei contagi è stata di 11 casi per 100mila abitanti, contro i 17 casi della scorsa settimana. L’indice Rt è rimasto stabile allo 0,69.
Il tasso medio di occupazione dei reparti di terapia intensiva è del 4%, di molto sotto la soglia critica (fissata al 30%). E le persone ricoverate nelle terapie intensive nell’ultima settimana sono state 362, contro le 505 della settimana precedente.
Le parole di Roberto Speranza
Italia tutta in zona bianca. Via libera anche alla Valle d’Aosta, con l’ordinanza firmata dal Ministro della salute Roberto Speranza venerdì 25 giugno.
Il ministro ha detto: “Ho appena firmato l’ordinanza che porta anche l’ultima regione che era ancora in zona gialla, la Valle d’Aosta, in zona bianca. Ma ciò non toglie che dobbiamo mantenere un livello di attenzione e di prudenza. L’Italia tutta bianca è sicuramente un fatto positivo, ci dice che il quadro è molto migliorato oggettivamente nelle ultime settimane, ce lo dicono tutti i numeri che analizziamo ogni giorno, però non dobbiamo considerare chiusa la battaglia. La partita non è vinta: c’è un virus che ancora circola, c’è l’insidia delle varianti e quindi conviene tenere ancora molto alto il livello di attenzione”.
Cosa si può fare in zona bianca
Ricordiamo che in zona bianca vigono il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento interpersonale e l’uso obbligatorio della mascherina, proprio da oggi unicamente al chiuso. E per quanto riguarda la mascherina all’aperto?
Via le mascherine all’aperto
Per quanto riguarda la mascherina all’aperto, da oggi decade l’obbligo di indossarla, come abbiamo riportato in un altro articolo.
Lo ha deliberato il Comitato tecnico scientifico martedì 22 giugno. Tuttavia, la mascherina all’aperto è ancora obbligatoria in alcuni casi, come leggiamo nell’ordinanza. E cioè nelle “situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurino assembramenti o affollamenti, per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie, nonché in presenza di soggetti con conosciuta connotazione di alterata funzionalità del sistema immunitario”.
Discoteche verso la riapertura
Sta sciogliendosi anche l’ultimo nodo, motivo di aspre polemiche: quello delle discoteche. Pare che siano di prossima apertura, anche se vi potrà accedere solo chi ha con sé il Green pass. E cioè chi ha fatto almeno la prima dose di vaccino, chi possiede un certificato di guarigione dal Covid ho chi ha effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti.
Per la riapertura delle discoteche non è ancora stato stabilito un giorno, ma sembra si sia indirizzati verso la data di sabato 10 luglio.
La variante Delta
A insidiare questa serie di buone notizie c’è l’avanzata piuttosto preoccupante della variante Delta del Covid.
I numeri in Italia sono ancora bassi, anche se gli ultimi dati parlano di una percentuale di casi quadruplicata: dal 4,2% del totale delle infezioni nel mese di maggio al 16,8% di giugno.
Ma è in altri Paesi europei che i numeri della variante Delta spaventano, ed è eclatante il recentissimo caso Maiorca: 850 contagiati in pochi giorni e più di 3000 persone in quarantena.
La variante Delta, secondo una circolare del Ministero della Salute, ha una trasmissibilità dal 40 al 60% maggiore rispetto a quella Alfa.
E pare ci sia un solo modo per proteggersi: completare quanto prima il ciclo vaccinale. Come ha dichiarato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio Superiore di Sanità. “È importante progredire il più veloce possibile con la campagna vaccinale. Una sola dose di vaccino non copre adeguatamente, va completato il ciclo vaccinale per riuscire a ottenere protezione sia da patologia grave che letale”.
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