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Alexa impara l’italiano

Al Centro di Ricerca e Sviluppo di Torino, 50 persone insegnano dialetti, ricette e barzellette all'assistente vocale

A Torino ci sono una cinquantina di persone che insegnano l’italiano ad Alexa, l’assistente vocale di Amazon. Che con il 28,5% del mercato globale, è il più diffuso al mondo e ha un grande successo anche nel nostro Paese. Anche grazie alla naturalezza con cui risponde, alle battute e ai modi di dire che sa utilizzare. Tutta opera del team di ricerca e sviluppo Amazon in Piemonte.

La scuola di italiano di Alexa, con un team di professori esperti

Localizzare” un prodotto richiede sempre un grande lavoro. Non basta tradurre il libretto di istruzioni, serve capire come inserirlo nella cultura e nella società di arrivo. Ma la situazione diventa decisamente più complicata se il prodotto in questione risponde e dialoga con le persone. Per questo motivo sono tre anni che il Centro Ricerca e Sviluppo di Amazon a Torino assume i migliori professionisti perché diventino veri e propri maestri di italiano per l’intelligenza artificiale di Amazon.

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Come spiega a Repubblica Daniele Amberti, il responsabile del centro torinese: “Tre anni fa, quando abbiamo iniziato, la sfida più difficile è stata reperire alcune competenze, in particolare i Computational Linguist, figure tra l’informatico, il Data Scientist e il linguista“. Ma in totale ora ci sono poco meno di cinquanta persone a Torino, con un gran numero di esperti che lavora in remoto già da prima della pandemia.

Figure che bilanciano l’informatica con la filosofia del linguaggio, per creare un’esperienza utente il più naturale possibile. Che Amazon “coltiva” con un rapporto stretto con il Politecnico di Torino e altri atenei italiani. Perché questi ibridi fra l’ingegnere e il linguista hanno bisogno di una formazione davvero ricca, sia sul piano scientifico che umanistico.

Capire e rispondere con naturalezza

Chiunque abbia vissuto all’estero sa che la lingua non vive sulle grammatiche che si studiano a scuola, né nel linguaggio preciso di giornali e libri stranieri. Per comprendere appieno c’è bisogno di capire anche i sottotesti, le frasi troncate a metà, i regionalismi e il gergo. Per questo motivo parte del lavoro dei professionisti torinesi che insegnano l’italiano ad Alexa sta nel farle comprendere quello che noi diciamo.

Il team si occupa anche di tenere in conto gli accenti, dapprima testando la comprensione dell’intelligenza artificiale con alcuni dipendenti, poi usando i test dell’Amazon Preview. Oltre all’intonazione e le flessioni, insegnano a capire anche regionalismi come “spengere” e “chiama a Maria”. Non solo capisce gli errori grammaticali e li interpreta ma il team fa in modo che non suoni troppo perfetta, troppo robotica. Per esempio, in Italia pronuncia le frasi in inglese (per esempio il titolo di una canzone) con accento italiano.

Il processo di apprendimento è continuo, con dei dipendenti che ascoltano in contesti anonimizzati le conversazioni per capire se Alexa ha capito correttamente e ha risposto in modo appropriato (gli utenti possono scegliere di non inviare le registrazioni per migliorare Alexa). Un processo necessario per migliorare continuamente la comprensione. Non solo in termini di linguaggio ma anche di servizi erogati. Se un utente non ottiene quello che vuole (per esempio Alexa riproduce una radio tedesca invece che la versione italiana della stessa emittente), ripete la domanda specificando. Alexa può così apprendere ciò che gli utenti desiderano quando fanno richieste troppo vaghe, trovando la giusta informazione con meno input.

Alexa in italiano ha una personalità diversa

Un altro degli aggiustamenti fatti dal team di professionisti torinesi sta nel curare la personalità dell’intelligenza artificiale. Le linee guida generali che si applicano a circa metà della popolazione mondiale sono: cortese e autoironica. Sono tratti apprezzati. Ma ogni team regionale ha la possibilità di modificare la personalità di Alexa perché piaccia di più agli utenti di quel Paese.

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Per esempio, il team decide che in Italia il piatto preferito di Alexa sia l’amatriciana, che conosca alcune poesie e modi di dire. Insegnano barzellette che sono scritte a Milano dal team di Gianmaria Visconti, Country Manager Alexa per Italia, Spagna e Francia. Dead jokes, giochi di parole banali e scontati, che possono non far ridere, ma vanno bene per tutti. Le barzellette più divertenti spesso toccano  temi non adatti per la famiglia o per un vasto pubblico. Siamo quindi limitati, ma per scelta: anche nella politica Alexa non prenderà mai posizione“. Niente satira per l’AI.

Italiana è anche la selezione di molti contenuti nel nostro Paese, dalle ricette alle notizie. Che per News Stream includono fonti come ANSA, Tgcom24 e Rai. E non includo quindi il “web generalista”, preferendo istituzioni accreditate. E lo stesso vale quando si chiedono informazioni per esempio sui vaccini: Alexa cerca dati dell’OMS o del Ministero della Salute.

Italianizzare” Alexa è un processo complesso e richiede il lavoro di moltissimi esperti, che utilizzano un insieme di machine learning e programmazione per fornire un servizio il più naturale e completo possibile. E chiunque abbia testato gli smart speaker Echo, oppure abbia utilizzato Alexa a casa, in auto o al lavoro, può confermare che sta funzionando. Anche se sulle barzellette forse c’è ancora un po’ di lavoro da fare.

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Source
Repubblica

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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