In un certo senso sì. O meglio, allo stato attuale gli Amazon Web Services continueranno a funzionare per le aziende estere che hanno team o uffici dislocati in Russia, mentre il colosso americano ha bloccato le nuove iscrizioni da Russia e Bielorussia.
“A differenza di altri provider tecnologici statunitensi, AWS non ha data center, infrastrutture o uffici in Russia e abbiamo una policty di lungo corso nel non fare affari con il governo russo. Abbiamo già fermato ogni nuova iscrizione ad AWS da Russia e Bielorussia. I nostri principali clienti che usano AWS in Russia sono aziende che hanno sede all’estero e hanno alcuni team di sviluppo in loco. AWS ha regole chiare per cui se un cliente sta usando i servizi AWS per incitare, promuovere o incoraggiare la violenza, il terrorismo o altre gravi minacce, noi non permetteremo di usare i nostri servizi.
Se venissimo a conoscenza di clienti che tengono questo tipo di comportamenti vedrebbero i loro accessi ad AWS sospesi.”
Amazon ha inoltre dichiarato di essere al lavoro per aiutare l’Ucraina a difendere lo Stato dai cyberattacchi, sfruttando una collaborazione che le due parti paiono aver avviato prima dello scoppio della guerra con l’intenzione di modernizzare i servizi statali.
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