Gli AirPod di Apple possono magari non piacere a livello estetico, ma di certo non ci sono lamentele sulla loro utilità, specialmente per quanto riguarda l’accoppiamento e il ricollegamento con l’iPhone. Poiché non ci sono singoli auricolari Bluetooth nel mondo Android, Google deve sviluppare una soluzione che soddisfi e funzioni con molti, ma sicuramente non con tutti i dispositivi audio Bluetooth. Questo è ciò che sta succedendo con l’imminente tecnologia Android Fast Pair, e Google sta rivelando ulteriori dettagli che vanno oltre il semplice, immediato abbinamento, con i dispositivi audio.
Vecchia tecnologia, che ora ha un perché
Android Fast Pair non è in realtà una novità: introdotta nel lontano 2017, ha attirato l’attenzione al I / O 2019 lo scorso maggio, quando Google ha spinto la tecnologia a più dispositivi basandosi sul kit di sviluppo di Smart Headset di Qualcomm. Nonostante il suo nome, tuttavia, Fast Pair non si limita a connettersi rapidamente con un dispositivo audio bluetooth, ma, soprattutto, e questa è la vera novità, fornisce rapidamente informazioni dettagliate su alcune caratteristiche e funzioni del dispositivo collegato.
Batterie sott’occhio
Tutti i dispositivi Bluetooth hanno almeno una batteria e molti di essi richiedono di tenere d’occhio i livelli di carica. Anche se Android mostra già i livelli di carica della batteria di tali dispositivi, non tiene conto del fatto che potrebbero essere presenti più di una batteria da tracciare. Questo è il caso degli auricolari True Wireless Stereo che hanno batterie per ogni auricolare e persino una per la custodia.
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Fast Pari terrà conto di questo e visualizzerà tre livelli di batteria, se necessario. Oltre a ciò, Fast Pair avrà anche la possibilità di localizzare i dispositivi e gestirli, almeno quelli entro il raggio d’azione della connessione Bluetooth. Tutto ciò verrà mostrato in un’unica schermata nei dettagli del dispositivo, incluse le impostazioni speciali del produttore e un link all’app dell’OEM (se esiste).
Queste modifiche sono in arrivo per Android Q ma c’è ancora uno però. Infatti per funzionare la tecnologia deve essere supportata dai produttori dei vari dispositivi, e al momento c’è un numero limitato che lo faranno.
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