La realtà che ci circonda, caratterizzata dalla pandemia e dalla chiusura forzata della cultura, ha costretto le arti visive (e non solo) a reinventarsi e adattarsi a questo tipo di scenario. È quanto ha fatto il Pirelli HangarBicocca di Milano, con il ciclo di incontri digitali sullo sviluppo artistico di Chen Zhen che avverrà ad aprile dal titolo “Eternal misunderstanding” (“Eterno malinteso”).
L’arte si è buttata sul digitale e spesso si influenzano a vicenda. È il caso chiamato “Arte senza tela”: a New York ha aperto una galleria dedicata alle opere digitali NFT. L’arte e la cultura abbracciano così nuovi orizzonti verso cui espandersi.
Arte e digitale, Pirelli HangarBicocca e il ciclo di incontri “Eternal misunderstanding”
Istituzioni importanti in campo artistico, come l’Hangar Bicocca di Milano, sono un esempio eccellente per sottolineare l’importanza di andare oltre alle difficoltà del momento causa pandemia e proporre lo stesso contenuti validi e interessanti per un pubblico sempre più voglioso di cultura.
Pirelli hangarBicocca ha lanciato “Eternal Misunderstanding: frammenti di cultura e arte dalla Cina contemporanea”. Si tratta di cinque incontri digitali per tutto il mese di aprile. Si approfondirà la dimensione artistica e culturale dell’artista Chen Zhen.
“Eternal misunderstanding”, chi prenderà parte agli incontri
Di cosa tratteranno gli incontri? Tra le persone che saranno coinvolte troviamo vari studiosi e curatori proveniente da diverse parti del mondo. Ci saranno: lo studioso di estetica e filosofia interculturale Marcello Ghilardi; il curatore Davide Quadrio, che da oltre 25 anni lavora tra Italia e Cina; la critica e curatrice basata a New York Wang Xin; la studiosa e docente Franziska Koch; la storica dell’arte e curatrice basata a Pechino Mia Yu; la studiosa di Daoismo Elena Valussi che vive e insegna a Chicago.
Cosa si intende per “Eterno malinteso”?
Il titolo della serie di incontri sull’arte di Chen Zhen, “Eterno malinteso”, ha una spiegazione ben precisa. È un’espressione con cui Chen Zhen fa riferimento alle eccessive semplificazioni utilizzate nella sfera occidentale per rappresentare la cultura e l’arte contemporanea cinese.
Chen Zhen è appartenuto alla prima generazione di artisti cinesi contemporanei affermatasi in Europa a partire dagli anni ’80. Il tutto posto in una condizione di diaspora divenuta emblematica di una crescente globalizzazione del sistema dell’arte internazionale. Concetti come malinteso e cortocircuito hanno anche un’accezione positiva, perché sono elementi che permettono l’apertura di nuovi spazi creativi al di fuori di identità definite.
Gli appuntamenti online
Tutti gli appuntamenti online si terranno alle ore 19 sul sito del Pirelli HangarBicocca. Ecco di cosa tratteranno.
I primi due incontri sono dedicati all’approfondimento di alcuni aspetti filosofici e culturali fondamentali per la poetica di Chen Zhen.
Giovedì 1° aprile Marcello Ghilardi parlerà di “Altri spazi, altri tempi. Forme dell’estetica tra Europa e Cina”.
L’8 aprile Elena Valussi tratterà de “La concezione del corpo nel Daoismo e nella medicina cinese in conversazione con l’arte di Chen Zhen”.
Seguiranno tre conversazioni moderate da Davide Quadrio, sul modo in cui l’arte contemporanea cinese è stata accolta, raccontata e storicizzata in Europa e negli Stati Uniti, e nel paese d’origine.
Il 15 aprile la curatrice Xin Wang esplorerà il rapporto tra tecnologia e spiritualità in artisti cinesi e occidentali partendo dalla generazione di Chen Zhen.
Il tema della conversazione con la storica dell’arte Fraziska Koch in programma il 22 aprile riguarderà La ricezione dell’arte cinese in Europa e Stati Uniti. Sarà uno sguardo attraverso le grandi mostre collettive e le collezioni private a partire dagli anni ’80.
Infine, giovedì 29 aprile si chiude il ciclo. L’incontro con Mia Yu tratterà il ritorno degli artisti cinesi della generazione di Chen Zhen nel proprio paese d’origine intorno alla fine degli anni ’90.
New York, l'”arte senza tela” e l’arte NFT
In campo artistico il digitale viene sempre più stimato. C’è chi pensa che non ci siano alternative se non buttarsi sulla tecnologia, c’è chi storce il naso a riguardo. Ma una cosa è sicura: la fruizione dell’arte digitale è apprezzata sempre di più.
Infatti, a New York ha aperto una galleria d’arte NFT, la cosiddetta “arte senza tela”. Cos’è il NFT? L’anagramma sta per Not Fungible Token, dove “Non fungibile” significa unico e insostituibile. Gli NFT quindi sono certificati di autenticità di un’opera digitale che ne attestano l’unicità nonostante sul web sia presente in milioni di copie.
La maggior parte degli NFT fa parte della blockchain di Ethereum, una criptovaluta simile ai bitcoin, che sulla sua rete accoglie anche questi NFT, dei token “speciali” che memorizzano informazioni. In questo sistema gli acquisti vengono effettuati tramite le criptovalute.
Esempi di arte NFT: il meme Nyan Cat e il collage digitale “Everydays: the first 5000 days”
I collezionisti d’arte digitale sanno bene quanto successo abbia avuto il meme Nyan Cat, il gatto volante che lascia una scia di arcobaleno. Divenuto talmente famoso da esser stato venduto su Internet in criptovalute per un valore di circa 580mila dollari.
Creato dall’artista Mike Winkleman, il collage digitale “Everydays: the first 5000 days” è stato messo all’asta e venduto per oltre 69 milioni di dollari. Sebbene su Internet ci siano mille copie del collage in questione.
Il successo degli NFT
L’NFT sta rivoluzionando il mondo dell’arte e la concezione stessa di bene culturale. Essendo certificati di autenticità, sono inattaccabili, in quanto gli NFT funzionano tramite blockchain, il database condiviso su migliaia di computer in tutto il mondo.
Questo garantisce l’autenticità delle criptovalute ed è una delle tecnologie più promettenti del futuro, visto che consente la trasmissione sicura dei dati in modo autonomo e senza intermediari. Agli artisti gli NFT fanno comodo per certificare l’autenticità di un’opera d’arte digitale, contrassegnarla in modo permanente e inalterabile, senza dipendere da un esperto che ne valuta l’originalità. Questo rende la loro opera un bene unico.
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