Audi RS Q e-tron sistema raffreddamento a sei circuiti per s...

Audi RS Q e-tron: ecco come vengono gestite le alte temperature del deserto thumbnail

Audi si appresta a sfidare il deserto della Dakar e le sue altissime temperature con una RS Q e-tron specificatamente sviluppata con un innovativo sistema di raffreddamento a sei circuiti. Una delle priorità del team di ingegneri che ha realizzato questo veicolo “ibrido” è stata quella di mantenere al fresco sia il pilota sia l’intera meccanica della vettura, rendendo tollerabili (per entrambi) temperature normalmente insopportabili.

Audi per ottenere questa ha implementato un complesso sistema di raffreddamento che andiamo a spiegare.

“Audi non è mai stata al Rally Dakar. La prima cosa che ci siamo chiesti è stata: come espellere il calore dall’auto? ”, ha dichiarato Sebastian Fröber, l’ingegnere responsabile dei sistemi di raffreddamento. “Tutto è iniziato con simulazioni CFD per l’aerodinamica dell’intero veicolo. Poi abbiamo progettato i singoli sistemi di raffreddamento.” Di aiuto è stata l’esperienza Audi nello sviluppo di requisiti di raffreddamento complessi, come nel modello R18 e-tron 4. tre volte vincitore di Le Mans o per le auto impegnate in Formula E. Tuttavia, gli obiettivi differiscono in modo significativo: nella vettura sportiva di Le Mans, massima aerodinamica ed efficienza avevano la priorità, mentre il prototipo che deve viaggiare nel deserto necessita della migliore dissipazione del calore possibile.

Audi RS Q e-tron al fresco con il sistema di raffreddamento a sei circuiti

Come si può immaginare il cuore della trazione elettrica è il sistema di batterie ad alto voltaggio. Per mantenerlo alla giusta temperatura, Audi utilizza un liquido di raffreddamento chiamato Novec, che non conduce alcuna corrente elettrica. Questo circuito a bassa temperatura ha un refrigeratore sotto il cofano anteriore.

Una MGU trasferisce la sua energia ad altre due unità MGU: una aziona le ruote posteriori, l’altra quelle anteriori. Quando il flusso di potenza viene invertito, ovvero durante la frenata, entrambe le unità recuperano energia e la reimmettono nella batteria. Questi tre moduli MGU sono collegati tra loro tramite il proprio circuito a bassa temperatura.

C’è anche un circuito di raffreddamento dell’olio nel condotto dell’aria anteriore sinistro davanti al radiatore a bassa temperatura. L’olio idraulico del servosterzo, che viene pesantemente caricato durante la guida fuoristrada, circola al suo interno. Il sistema fornisce anche i due martinetti sul lato destro e sinistro del veicolo che si occupano di sollevare l’auto se un danno a uno pneumatico costringe l’equipaggio a cambiare le ruote.

Il condensatore dell’aria condizionata si trova anch’esso nel condotto dell’aria anteriore destro. Il sistema di trazione dell’Audi RS Q e-tron include anche un convertitore di energia, che Audi definisce “Range Extender”. L’efficientissimo motore TFSI, che è disposto trasversalmente dietro il sedile del passeggero anteriore, ha un circuito del fluido con un radiatore. Un circuito dell’olio motore è collegato termicamente a questo sistema tramite uno scambiatore di calore.

Il turbocompressore a gas di scarico richiede un secondo sistema di raffreddamento: l’aria compressa aspirata fluisce nel motore attraverso un intercooler. Il radiatore a liquido e l’intercooler si trovano uno accanto all’altro sopra l’asse posteriore. La presa d’aria sul tetto divide il flusso d’aria tra i due radiatori. “Nei passaggi difficili, ad esempio quando si attraversano le dune a bassa velocità, può essere che questo flusso d’aria non sia sufficiente “, spiega Sebastian Fröber. “Per questo motivo dietro ciascuno dei due refrigeratori c’è una ventola, che può estrarre l’aria calda se necessario”. Questa aria calda esce nella parte posteriore dell’Audi RS Q e-tron.

Il sistema di raffreddamento di Audi RS Q e-tron è progettato per i carichi più impegnativi . “Durante gli ultimi test in Marocco a novembre, afferma Sebastian Fröber, Carlos Sainz ha attraversato la soffice sabbia di un letto di fiume in secca (uno “uadi”) con le prese d’aria volutamente chiuse con nastro adesivo per bloccare i flussi. Tutti i sistemi hanno funzionato perfettamente”.