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Cafè X: quando il barman è un robot

500 anni dopo la nascita della prima caffetteria, Cafe X, a San Francisco, è pronto a dare un nuovo significato alla parola barista. Come? Optando per un braccio robotico in grado di servire il caffè ai clienti!

Il fondatore, Henry Hu, ha notato che i baristi occupano la maggior parte del loro tempo spostando le tazze mentre preparano i caffè ed ha deciso di tagliare le attese aprendo una caffetteria totalmente automatizzata.

I clienti di Cafe X potranno ordinare i loro caffè tramite i chioschi presenti nel locale oppure usando l'app dedicata. Tra le scelte di chicchi ci sono quelli di AKA Coffee, Verve Roasters e Peet’s Coffee. No, non sono marche scelte a caso: l'idea è che ogni nuova location di questo strano franchise (che al momento conta solo la caffetteria di San Francisco e quella di Hong Kong) possa utilizzare i chicchi di caffè prodotti localmente.

Il progetto è stato finanziato con 5 milioni di dollari da parte di Khosla Ventures, Social Capital, Jason Calacanis, Felicis Ventures, Silicon Valley Bank e The Thiel Foundation e segue un trend ormai apprezatissimo, quello di affidare l'area food e beverage a startup che utilizzano la robotica per tagliare i costi, sia di gestione che in fase di vendita Ovviamente non mancano coloro che non vedono di buon occhio questa transizione verso l'automatizzazzione, ma Hu afferma che il lavoro per gli esseri umani non mancherà. A noi infatti toccherà occuparci dei rifornimenti, delle ricette, della manutenzione e ovviamente dell'assistenza ai clienti.

Per ora questo curioso progetto sembra voler rimanere ancorato alla soleggiata california, con nuovi chioschi in arrivo a Fremont pronti ad offrire un caffè al prezzo di 2,25 dollari – al posto dei 4-5 dollari richiesti mediamente a San Francisco -, ma chissà che in futuri non nascano nuovi Cafè X anche in Europa.

Voi cosa ne dite? Berreste un caffè preparato con un processo completamente automatizzato o preferite il vostro barista di fiducia?

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