Il cambiamento climatico sta aumentando la nostra aggressività online

Il cambiamento climatico contribuisce all’innalzamento del livello del mare, la siccità e catastrofi ambientali sempre più frequenti. Secondo uno studio, però, sembra che le temperature più elevate possano avere un effetto sul comportamento delle persone: il cambiamento climatico porta a una maggiore aggressività?

Il cambiamento climatico influisce sull’aggressività

Con l’aumento delle temperature in tutto il mondo, gli scienziati hanno documentato effetti ambientali su larga scala: innalzamento del livello del mare, siccità, intense inondazioni e la scomparsa di alcune specie. Ma alcuni ricercatori, sempre più spesso, temono che le temperature più elevate possano anche contribuire al temperamento delle persone.

Uno studio avrebbe rilevato che l’incitamento all’odio sui social media è aumentato con le alte temperature. Un altro ha riportato un aumento delle molestie e delle discriminazioni sul posto di lavoro presso il servizio postale degli Stati Uniti quando la temperatura ha superato i 32 gradi.
Insieme, gli studi si aggiungono a una letteratura in crescita che collega il calore al comportamento aggressivo.

I ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research hanno riscontrato un aumento dell’incitamento all’odio fino al 22% su Twitter quando le temperature superano i 41 gradi. Hanno anche scoperto che i tweet offensivi erano più comuni durante il freddo estremo, con un aumento del 12,5% quando era inferiore a -3 gradi.

I risultati dello studio

Per determinare la relazione tra incitamento all’odio e temperatura, i ricercatori hanno utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico per analizzare 75 milioni di tweet di odio da un database contenente oltre 4 miliardi di tweet pubblicati da persone negli Stati Uniti tra il 2014 e il 2020. I tweet hanno compreso 773 differenti città.

Secondo i risultati, il comportamento aggressivo è stato meno presente tra i 12 e i 21 gradi, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Health. Le temperature superiori a 27 gradi sono state costantemente collegate a aumenti significativi dell’odio online in tutte le zone climatiche.

Quindi man mano che le estati diventano sempre più calde, come si prevede per il futuro, i ricercatori temono che ci sarà un aumento dell’odio online. “Penso che, poiché vivere in un mondo influenzato dal clima aumenta il nostro stress e la nostra precarietà, vedremo anche un aumento dell’aggressività online”, ha affermato Libby Hemphill, professoressa associata dell’Università del Michigan che studia l’incitamento all’odio e i social media.

Sembra che il cambiamento climatico, però, aumenti anche le molestie sul luogo di lavoro. Negli uffici postali degli Stati Uniti, ad esempio, con le ondate di calore più frequenti e intense, e di conseguenza l’aumento dello stress. Non solo le temperature soffocanti in strutture senza climatizzazione hanno spinto a mollare il lavoro a centinaia di impiegati, ma nei giorni al di sopra dei 32 gradi, i lavoratori hanno subito maggiori molestie sul posto di lavoro e discriminazione da parte di dirigenti e supervisori. Lo afferma uno studio pubblicato il mese scorso dalla National Academy of Science.

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Il calore diminuisce la nostra pazienza

Il calore come aggravante non è certo un concetto nuovo. Per anni psicologi e scienziati sociali hanno documentato la relazione tra alte temperature, motivazione e comportamento aggressivi e criminalità. Il corpo umano, infatti, genera adrenalina in risposta al calore eccessivo, che può portare all’aggressività come effetto collaterale. Inoltre la frequenza cardiaca aumenta e si innescano anche altre reazioni metaboliche che innescano situazioni a dir poco spiacevoli.

Gli esperti concordano che il rallentamento del cambiamento climatico potrebbe tenere sotto controllo anche l’aggressività delle persone. Questo è un motivo in più per, nel nostro piccolo, contribuire a far star meglio il pianeta: non solo per salvare la Terra da un futuro praticamente già scritto, ma anche per vivere meglio tra noi.

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