È arrivato Incloodo, il social che mette al centro i gruppi

Un social in fondo cos’è, se non un luogo virtuale in cui un utente esprime se stesso? Può farlo aderendo emotivamente a un progetto, intervenendo in argomenti in cui è competente, o più semplicemente esibendo virtù (dalle più elevate a quelle meramente estetiche).

Azzurra Roberto, Drago Picari e Fabio De Martino, con Incloodo, hanno pensato a un social network in qualche modo rivoluzionario. Un social network, cioè, che metta al centro il gruppo e non il singolo. Lo dice già con una sufficiente chiarezza il nome stesso, “Incloodo”, e lo ribadisce il gioco di parole del motto: “Insieme si diventa”. Nel senso che insieme si diventa qualcosa, ma anche nel senso che “insieme”, cioè “gruppo”, lo si diventa, bisogna in qualche modo imparare a stare insieme correttamente.

Inclusione e condivisione, dunque, stanno alla base di Incloodo, un social che nasce in un momento storico in cui c’è un gran bisogno dell’una e dell’altra cosa (e una gran confusione intorno a entrambi i termini).

In una breve chiacchierata Azzurra Roberto, founder di Incloodo, ci ha raccontato meglio il social, tra genesi e obiettivi.

Come nasce Incloodo

L’idea iniziale è venuta ai founder Azzurra Roberto, Drago Picari e Fabio De Martino nel 2020, mentre si trovavano negli Usa, ma il progetto si basava in realtà un modello di business differente.

Si trattava, in sintesi, di un wallet condiviso, che grazie a un sistema di QR code avrebbe permesso la suddivisione in tempo reale delle piccole spese. L’idea, specie tra i giovani, sarebbe stata senza dubbio vincente, ma si sono presentati due tipi di ostacoli: uno legato all’investimento iniziale e l’altro alle specifiche competenze.

Tuttavia la senior data engineer Azzurra Roberto, il full stack developer Drago Picari e lo strategic advisor Fabio De Martino hanno mantenuto l’idea di puntare sulle esperienze condivise. E si sono accorti di come mancasse un social network che, in un certo senso, parlasse al plurale. Ed ecco quindi che, a un anno di distanza dallo spunto iniziale, il social Incloodo ha cominciato a prendere forma.

Dalla startup innovativa all’App Store

Il social Incloodo esiste come startup innovativa dal giugno del 2021, dopo un gran lavoro dietro le quinte per la creazione della user experience.

A distanza di un altro anno, nel giugno del 2022, sono iniziati i test su ambiente iOS, e da fine ottobre la piattaforma è disponibile sull’App Store.

Secondo le previsioni dei due founder, entro la primavera del 2023 il social Incloodo sarà scaricabile anche dagli utenti Android.

Il grosso investimento per quanto riguarda il marketing avverrà in un secondo momento: ora i primi utenti e i microinfluencer stanno movimentando e riempiendo l’app di contenuti.

La scelta di avvalersi di microinfluencer non è affatto casuale, anzi ci porta al cuore della questione: cos’è Incloodo, e perché si differenzia dagli altri social?

Cos’è Incloodo

Affidarsi a grandi influencer, mi spiega Azzurra Roberto, avrebbe magari garantito un forte impatto immediato, ma di certo avrebbe snaturato il senso stesso di Incloodo.

Che non è il solito social dove ognuno può mettersi in evidenza, bensì una piattaforma verticale per gruppi. Insomma: l’io scompare e fa spazio al noi.

Da singolo non si può agire attivamente. I livelli di interazione in Incloodo sono infatti tre. Se non si è iscritti a un gruppo si può solamente leggere i contenuti. Solo iscrivendosi a un determinato gruppo, cioè diventandone membri, ecco che si può intervenire, interagendo in chat, postando foto e video, creando eventi. È una mossa in più perché in ogni gruppo entri solo chi sia davvero interessato all’argomento, e non ci sia spazio per haters e disinformatori. Ma sul discorso sicurezza torneremo.

Il terzo livello di interazione permette di creare un gruppo, su un argomento che si reputa particolarmente caro o congeniale. E allora se ne potranno moderare i contenuti, cancellarli se occorre, ma anche rifiutare l’ingresso a determinate persone.

Il social Incloodo: chiunque diventa un creator

La possibilità di aprire gruppi e di condividere passioni dà modo a chiunque di incontrare altri sulla propria lunghezza d’onda.

È per esempio attivo il gruppo creato da Antonello, “Scene CULT capite male”, che coinvolge gli appassionati di cinema, o quello creato da Dina, “Passione Scarpe”, imperdibile per gli amanti di sneakers uniche. O ancora il gruppo di Maria, “Italian LifeStyle”, che esalta l’unicità del nostro Paese.

Il doppio livello di protezione

Il fatto che sul social Incloodo chiunque possa creare gruppi ha reso necessario un doppio livello di sicurezza. Il primo è affidato a una tecnologia di machine learning, che blocca i contenuti inadatti. Il secondo è affidato agli utenti, che sono caldeggiati a comunicare a Incloodo contenuti o atteggiamenti inappropriati.

“Insieme si diventa”, è proprio vero: imparare a stare civilmente in un gruppo dà grandi soddisfazioni ma può non essere semplice.

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Il presente e il futuro prossimo di Incloodo

Azzurra Roberto mi spiega che il target iniziale di Incloodo sarebbe dovuto essere quello dei giovanissimi. Ma già dalle prime battute ci si è accorti che l’età media è più elevata del previsto, e staziona intorno ai 30 anni.

È possibile che altri social, più autoreferenziali, siano i preferiti dai ragazzi. Mentre una piattaforma che premia gli interessi condivisi sia più adatta a un’utenza più matura.

Infine, l’inevitabile domanda: previsioni per il social Incloodo? Azzurra Roberto mi risponde senza esitazione: da qui a un anno, l’obiettivo è di arrivare a 500.000 utenti.

Sarebbe un bel colpo, sia per Incloodo che per una prospettiva meno narcisistica dei social.

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