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Caterham 170, la nuova baby è la più leggera di sempre: 85 CV e 470 kg

La nuova Caterham 170 è la più piccola e leggera di sempre. Sarà anche la più divertente?

Caterham Seven è l’automobile nuova venduta in Italia più leggera che ci sia. Dai 540 kg della 275 ai 525 della 485R, il peso di queste sportive inglesi si avvicina più ad una moto che ad un’auto. Se però per voi voi 525 kg sono ancora troppi, è arrivata la risposta alla vostra sete di leggerezza, Caterham 170. La nuova entry level della Casa inglese pesa infatti solo 440 kg, risultando la più leggera Caterham di sempre, e ha solo 85 CV. Cosa potrà offrire con una scheda tecnica così particolare? Scopriamo trutto quello che nasconde questa mini-sportiva da 170 km/h.

Caterham 170 è la più piccola e leggera di sempre: 440 kg e meno di 1,5 m di larghezza

Poche settimane fa ho provato una Caterham 485R, che mi ha letteralmente rapito. Leggerissima, piccola, stretta, un’esplosione di energia e piacere di guida. Ma quella piccola scatoletta di alluminio era dotata di gomme larghe e del telaio SV, più largo e lungo di un classico telaio Caterham. Quella, che per il mercato italiano è la top di gamma, con i suoi 1,69 m di larghezza e 3,35 di lunghezza è la Seven più “grande” disponibile.

Dalla più grande e potente, ora, con Caterham 170 torniamo sulla terra, alle origini della Seven. Quando nacque come Lotus, Colin Chapman desiderava una motocicletta con 4 ruote: leggerissima, stretta, con pochi cavalli, capace di permettervi di andare al 100% in ogni curva e su ogni strada, mai troppo stretta per lei. Oggi, la Caterham 170 riprende quella storia con una lunghezza di soli 3,1 metri, e una larghezza di soli 1,47 metri. Parliamo di un’auto che è oltre 10 cm più stretta delle altre Caterham, 15 cm più stretta di una piccola Toyota Aygo. Questa larghezza così contenuta è stata ottenuta con passaruota più stretti e con gomme dal battistrada minuscolo, da 155 su cerchi da 14 pollici. Queste dimensioni ancora più lillipuziane la rendono la Caterham più piccola mai prodotta.

Non sorprende che, con così poca “ciccia”, questa Caterham 170 sia anche la più leggera: la bilancia si ferma infatti a soli 440 kg, un risultato incredibile e quasi impossibile da credere. Il merito è anche del motore, davvero piccino come scopriremo più avanti, e dell’assenza di parti considerate fondamentali da altre auto, ma che qui semplicemente… non ci sono. Tetto, portiere, clima, radio, ABS, persino il bagagliaio e in alcune versioni il parabrezza: queste sono tutte cose che semplicemente non potrete avere, o per le quali dovrete pagare un extra, come nel caso di portiere, tetto e parabrezza.

E il motore? Ritorna il 660 cm3 tre cilindri turbo by Suzuki

E sotto il cofano cosa c’è? In un ambiente così candido e concentrato a creare la più leggera Caterham Seven di sempre, anche il motore deve essere, per filosofia, piccolissimo. Ed infatti nel profondo Sussex hanno semplicemente preso il motore più piccolo e leggero oggi in produzione. Parliamo di una vecchia conoscenza del mondo Caterham, ovvero il tre cilindri turbo R06A da soli 660 cm3 di Suzuki. Si tratta di un motore realizzato specificatamente per le kei car, le piccole automobili giapponesi dalle dimensioni ridotte e motori molto piccoli.

Il motore, nello specifico, è condiviso con la versione giapponese del mitico Suzuki Jimny, ma è stato opportunamente rivisto e potenziato dai tecnici inglesi. Al posto dei classici 64 CV e 95 Nm di coppia, la nostra Caterham 170 eroga la bellezza di 85 CV e 116 Nm di coppia. Sono numeri davvero piccoli, ma che se pensiamo arrivino da un motore da soli 0.6 litri lasciano quasi a bocca aperta. Grazie al turbo, poi, il motore è bello vivace anche ai bassi regimi, e il sound è davvero simpatico, quasi ricorda un sei cilindri… mozzato.

Il resto della meccanica è la classica base Caterham: sospensioni anteriori con ruote scoperte, piccoli freni a disco sulle quattro ruote, ponte De Dion al posteriore, e cambio manuale a 5 marce con rapporti molto ravvicinati. Il nome 170, poi, deriva dal rapporto potenza/peso dell’auto, come da tradizione Caterham: 85 CV per soli 440 kg di peso equivalgono a oltre 170 CV per tonnellata. Per ragioni di marketing, però, hanno scelto il primo numero “tondo”, 170. E poi, come direbbero gli inglesi: 170? That’ll do, 170 andrà bene. Grazie poi alle dimensioni davvero ridotte e al motore da 0.6 litri, la 170 è la prima Caterham a rientrare nelle regolamentazioni delle kei car. Una questione che sta molto a cuore dei nuovi proprietari del marchio, i giapponesi della VT Holdings, che vorranno fare il botto nel loro Paese d’origine.

Le prestazioni di Caterham 170 sono da hot hatch, sia in versione S che R

L’idea di una Caterham back to basics, con pochi cavalli da sfruttare su ogni strada e passo di montagna senza rischiare di perdere la patente, è davvero geniale. Il bello di una Caterham è infatti il modo in cui ti fa sentire al volante, la purezza dei suoi comandi e la capacità di emozionare in pochi, pochissimi metri, e non le velocità pazzesche che comunque sa raggiungere. Per questo, per chi in una Caterham cerca soprattutto emozioni di guida questa 170 potrebbe essere la scelta giusta. Esteticamente, la Caterham 170 non si distingue dalle altre Seven se non per la larghezza ancora più ridotta. Piccola, con la sua estetica tipicamente anni ’50, porta però al debutto il primo paio di fari posteriori Full LED della storia della Casa. Come dicevano? Un piccolo passo per l’uomo…

E tra l’altro non parliamo neanche di un’auto lenta in senso assoluto, anzi. Grazie al peso equivalente a un terzo di una Ford Fiesta ST, infatti, i soli 85CV spingono benissimo i 440 kg della 170. L’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 6,9 secondi, al passo con le hot hatch di ultima generazione come la succitata Fiesta o la nuova Hyundai i20N. La velocità massima, a causa dell’aerodinamica deficitaria e dei rapporti cortissimi del cambio, è invece di 170 km/h. Ma una Caterham 170 non si sceglie per andare forte in autostrada. Si sceglie come auto per il weekend, da tirare sulle più belle strade collinari o per divertirsi in pista.

Per questo, Caterham ha pensato a due iterazioni della sua nuova piccola belva. Potrete scegliere infatti la 170S, Street, più stradale, o la pistaiola 170R, Race. La 170S ha interni in pelle, componenti cromate e un look più retrò. Le sospensioni sono adatte alle asperità della strada, più morbide e accondiscendenti, e parabrezza, cinture e sedili sono presenti e civili (per quanto possa essere civile un’auto pensata nel 1957…). La 170R, pur con gli stessi 85CV e senza cambiare nulla del powertrain originale, è più estrema e dedicata alla pista. Compaiono infatti cinture a 4 punti, interni con a richiesta un pannello in fibra di carbonio, e al posteriore trova posto un differenziale autobloccante meccanico (installabile a richiesta anche sulla 170S). Non mancano poi il volante a sgancio rapido e l’assenza di serie di parabrezza e porte, ottenibili solo a richiesta.

E quanto costerà la nuova Caterham 170?

Abbiamo quindi un’automobile ridotta all’osso, con un motore da microcar giapponese e una potenza superata persino dalla FIAT Panda 4×4 TwinAir. Siamo però anche di fronte all’auto più leggera del listino, che promette un’esperienza di guida pura, unica e inconfondibile. E, al contrario di tutte le altre Caterham, il prezzo non è folle.

Per alcuni, sono sicuro, già solo l’idea di spendere dei soldi su un’automobile del genere è folle. Qui però parliamo di pochi soldi folli da spendere in senso assoluto. Nel Regno Unito, infatti, la nuova Caterham 170 parte da sole 22.990 sterline, ovvero 26.900 euro. Questo prezzo si intende in forma di kit: in UK infatti è legale acquistare l’auto smontata e costruirla nel proprio garage, come hobby.

Visto che in Europa questa pratica non è consentita, passiamo subito al prezzo per le auto prodotte in fabbrica per il mercato europeo. Si parte infatti da circa 29.500 euro per la 170S, mentre la più estrema 170R è offerta da 30.900 euro. Per una 170S dotata di parabrezza, portiere, e della mitica Tonneau Cover si arriva a 30.000 euro tondi. Tantissimi per un giocattolo, certo. Ma una cifra giusta e invitante per chi cerca un’automobile in grado di emozionare come nessun altra. E che vi evita di perdere la patente nel farlo…

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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