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Chi ha detto che il mondo dei motori è per soli uomini?

Scopriamo insieme quattro donne che hanno dato il loro contributo al settore dell'automotive

Specchietti retrovisori, indicatori di direzione e tergicristalli: cos’hanno in comune tutti questi elementi? Semplice: sono stati tutti frutto di menti femminili. Ebbene sì, il mondo dell’automotive non è un circolo per soli uomini, ma un settore che si è evoluto anche grazie al contributo delle donne.

Volete qualche esempio? SEAT ne propone ben 4.

June McCarroll (1867-1954)

La dottoressa June McCarroll

Avete presente la linea che divide le due corsie di una carreggiata? Esiste grazie ad una dottoressa: June McCarroll. Nel 1917 June stava cercando di raggiungere il suo studio quando un camion, che proveniva dalla direzione opposta, la costrinse ad andare fuori strada. Un episodio che la spinse a proporre la famosa linea di mezzeria. Purtroppo le autorità locale non le diedero retta ma lei non si diede per vinta. Prese un po’ di vernice e tracciò personalmente la linea.

La sua determinazione, e il successivo appoggio da parte di un’associazione femminile locale, portarono lo stato della California a tracciare la linea di mezzeria su 5.600 km di strade. Ora, oltre 100 anni dopo, il sistema è utilizzato in tutto il mondo ed è diventato praticamente indispensabile.

Oggi abbiamo sistemi che aiutano gli automobilisti a mantenere la corsia, come il lane assist, e che gli avvisa in caso di abbandono involontario della corsia. Funziona usando delle videocamere che si trovano sugli specchietti retrovisori che riconosce la segnaletica e la posizione del veicolo“, spiega Lluïsa Tomás, ingegnere di SEAT. Insomma, la tecnologia di oggi si basa su un’idea nata un secolo fa.

Florence Lawrence (1886-1938)

Florence Lawrence, attrice e grande appassionata di auto

Avete mai sentito parlare di Florence Lawrence? Nata il 2 gennaio del 1890 ad Hamilton, nell’Ontario, Florence divenne ben presto un’attrice famosa, con quasi 300 film all’attivo.

Il cinema però non fu la sua unica passione La Lawrence infatti adorava le auto, ne aveva addirittura un’intera collezione. E no, non le piaceva solo guidarle o ammirarle, ma era perfettamente in grado di ripararle o addirittura potenziarle. È a lei e al suo genio creativo che dobbiamo l’indicatore di direzione e persino gli stop, elementi che oggi ritroviamo a bordo di ogni singola vettura.

Mary Anderson (1866-1953)

Ci troviamo nuovamente all’inizio dell’900 per parlare di Mary Anderson, proprietaria di un ranch e nota produttrice di vino. Mary, durante una gita con le figlie, rimase particolarmente stupita di fronte a tutte le soste necessarie alla pulizia del parabrezza. L’autista infatti doveva scendere dall’auto periodicamente per rimuovere il nevischio e il fango che continuavano a depositarsi sul vetro. Nascono così i tergicristalli.

Mary Anderson, inventrice dei tergicristalli

Una volta tornata a casa la Anderson contattò un designer e realizzò un dispositivo che poteva essere azionato senza uscire dal veicolo. Volete sapere la parte più triste della storia? Mary brevettò l’invenzione ma nessuno l’acquistò. Una volta scaduto il brevetto però i tergicristalli comparverò su tutte le auto.

Dorothy Levitt (1882-1922)

Giornalista, autrice, attivista e pilota, Dorothy Levitt si guadagnò un posto nella storia grazie ad una serie di incredibili record di velocità. Un esempio? Nel 1905 raggiunse i 146 km/h, un numero davvero impressionante per l’epoca.

Nel 1909 Dorothy scrisse un libro intitolato “The woman and the car. Il volume conteneva alcuni utili consigli, uno dei quali ha cambiato per sempre il modo di produrre autovetture. La Levitt infatti suggerì di portare sempre con sé un piccolo specchio per controllare ciò che accadeva alle proprie spalle. Da questo piccolo consiglio nacque lo specchietto retrovisore.

Lo specchietto di Dorothy Levill, nato per controllare il traffico alle sue spalle, adesso si è evoluto diventando un sistema complesso che offre funzionalità aggiuntive e che include diversi sensori, capaci di adattarsi alla quantità di luce presente per migliorare la nostra visuale e di fornire informazioni utili a chi è al volante – ha commentato Teresa Salinas, responsabile dei sistemi e degli specchietti interni in SEAT – In futuro aggiungeremo ancora più funzionalità, funzionalità che vedrete presto sui nostri nuovi modelli. L’innovazione non si ferma mai

Last but not least… Elvira Beloso

Lo so, il nome non vi dirà nulla. Elvira Beloso non è mai finita sui giornali ma è una figura chiave per SEAT. La Beloso infatti lavorava per la casa automobilistica spagnola e, con amore e pazienza, decide di conservare i modelli più iconici dell’azienda, quelli capaci di raccontarne la storia. La sua collezione, che oggi conta 317 vetture, contiene auto uscire per prime o ultime dalla catena di montaggio, edizioni speciali e persino veicoli utilizzati dalle autorità o in particolari eventi commemorativi.

La lungimiranza di Elvira ha permesso a SEAT di ricostruire la propria storia.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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