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Come fotografare di notte

Fotografare di notte può rappresentare un ostacolo per molti, ma in fin dei conti di tratta sempre di pensare a composizione, gestione della luce e delle fonti di illuminazione e ovviamente di impostare la fotocamera nel modo giusto. A parole è sicuramente più facile di quanto non sia nei fatti, tanto che molti appassionati preferiscono scattare l’ultima fotografia al tramonto e quella successiva quando il sole sarà tornato ad illuminare il giorno.

Quasi tutte le moderne fotocamere offrono quello che serve per affrontare questo genere di fotografia e, anche se a modo loro, addirittura molti smartphone hanno una modalità fatta apposta per ottenere buoni risultati al buio. E se quindi è possibile ottenere buoni scatti con uno smartphone, pensate a quello che potreste portare a casa con una fotocamera. Smartphone come Google Pixel 4 o iPhone 11 Pro sono ad oggi gli strumenti più avanzati da questo punto di vista, con modalità in grado di farci catturare addirittura le stelle. Ma come è possibile? Semplice, in automatico viene alzata la sensibilità ISO, vengono realizzati più scatti e poi uniti in un unico file che, visto su un display di piccole dimensioni, ci farà sobbalzare per la qualità ottenuta anche in pieno buio.

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Un esempio di fotografia notturna con Google Pixel 4XL

Ma fotografare di notte con una fotocamera reflex o mirrorless è un altro discorso. Con una fotocamera che sia dotata di una modalità manuale possiamo realizzare immagini notturne di diverso genere: dalle scie di luce in un paesaggio urbano ad un cielo in cui si staglia con tutta la sua forza la Via Lattea. Ma per realizzare questo tipo di fotografie è bene tenere a mente alcuni importanti aspetti e soprattutto avere la giusta dose di pazienza.

Come organizzare uno shooting di notte

Prima di pensare allo scatto, però, dobbiamo anche preparaci alla sessione di fotografia notturna per essere pronti ad ogni evenienza. Per iniziare è necessario studiare il luogo in cui vogliamo andare a fotografare di notte, soprattutto se l’idea è quella di andare in un posto isolato e lontano dall’inquinamento luminoso delle città. Per farlo oggi abbiamo a disposizione tanti comodi strumenti, come app da installare sul nostro smartphone che semplificano la fase di pianificazione. App come Planit Pro: Photo Planner (che però costa €10,99) o Stellarium Mobile Sky Map (costa circa 3 euro) sono importanti per avere indicazioni sul luogo in cui fotografare e per sapere dove un qualsiasi corpo celeste si troverà e a che ora. Se non volete spendere per avere questi strumenti sempre a portata di mano, navigando sul web si possono comunque trovare le stesse informazioni. 

‎Planit Pro: Photo Planner
‎Planit Pro: Photo Planner
Developer: JIDE Software, Inc.
Price: 9,99 €+
Planit Pro: Photo Planner
Planit Pro: Photo Planner
Developer: JIDE Software
Price: 10,99 €+
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‎Stellarium Mobile Sky Map
Stellarium Mobile Sky Map
Stellarium Mobile Sky Map
Developer: Noctua Software
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Se invece preferite mettervi alla prova sui paesaggi urbani la storia cambia. Prima di tutto non serve prepararsi a lunghe camminate, magari al freddo, oppure pensare a tutto ciò di cui abbiamo bisogno (e non solo dal punto di vista dell’attrezzatura), ma è importante invece conoscere bene la città che vogliamo fotografare.

Quando possibile vi suggerisco di studiare la situazione di giorno, perché chiaramente al buio diventa più difficile lavorare sull’inquadratura. Con la luce del sole si può scegliere la composizione più adatta, sfruttando edifici, strutture e tutto ciò che possa rendere la scena notturna accattivante.

L’attrezzatura necessaria per fotografare di notte

Se la pianificazione è il primo passo da compiere, il secondo è quello di pensare all’attrezzatura di cui abbiamo bisogno. Anche in questo caso è importante ragionarci prima in modo da non portarci sulle spalle del peso inutile.

Parlando di fotocamere è facile pensare che la soluzione ideale possa essere scegliere le ammiraglie delle varie case, dotate di sensori full-frame, come possono essere Nikon D850 o Canon 5D Mark IV parlando di reflex, o magari la mirrorless Sony A7R IV. Ma so bene che si tratta di fotocamere costose e quindi non alla portata di tutte le tasche. Ma oggi, per fortuna, anche le fotocamere più economiche hanno raggiunto una qualità tale da poter funzionare per il nostro scopo. Come ho già detto l’importante è che siano dotate di una modalità di scatto manuale.

È invece quasi superfluo dire che per la fotografia notturna è fondamentale un treppiedi. Se non ne avete già uno vi suggerisco di fare attenzione a due aspetti fondamentali da tenere a mente prima dell’acquisto: la leggerezza, così da potervi muovere con facilità, e la stabilità. Di notte potrebbe esserci del vento, magari non così violento da far cadere l’attrezzatura, ma forse abbastanza da far muovere la fotocamera quel tanto che basta per rovinare lo scatto. Ci sono comunque delle piccole accortezze per ovviare a questo problema, come quello di attaccare un peso, ad esempio il vostro zaino fotografico, alla colonna centrale. E fate attenzione anche a dove andranno a poggiare i piedi; evitate assolutamente terreni sabbiosi o sdrucciolevoli.

Impostazioni della fotocamera

Superata la questione location e attrezzatura, è ora di pensare alle impostazioni della fotocamera. Per prima cosa bisogna impostare il formato RAW per i nostri scatti, in fase di editing potremo lavorare sulla gamma dinamica con più libertà e, se necessario, sarà possibile recuperare dettagli nelle alte luci così come nelle ombre. Lavorare con un file non compresso ci consente anche di aumentare la luminosità non apparente delle stelle della Via Lattea. Il tutto grazie ad un adeguato software di editing.

fotografare di notte, stelle, via lattea

Molte fotocamere oggi hanno già impostata una modalità di scatto notturno, ma serve a lavorare a mano libera in scarsa luce, quindi dimentichiamocene e passiamo al modo manuale per controllare ogni parametro di scatto. Se ad esempio volete fotografare di notte in città ricordatevi di tenere la sensibilità a livelli contenuti (non oltre gli 800 ISO) e di lavorare su sui tempi e i diaframmi. Alzando il livello degli ISO otterremmo sicuramente una scena più luminosa, ma di contro si perderebbero molti dettagli per via del rumore che cresce con l’aumentare della sensibilità. Fotografando in città un accessorio fondamentale è un filtro Natural Night, grazie al quale vengono tagliate le frequenze delle luci artificiali e contenuto l’inquinamento luminoso, ottenendo così delle immagini con colori vividi ed eliminando il classico alone che si verrebbe a creare intorno alle fonti luminose. Lavorando a basse sensibilità bisognerà ovviamente utilizzare dei tempi di scatto più lunghi e quindi è importate utilizzare un comando remoto o impostare il timer per evitare qualsiasi, anche impercettibile, movimento della fotocamera. La maggior parte delle fotocamere oggi è dotata di connettività Wi-Fi e bluetooth per dialogare con uno smartphone e le app dedicate, grazie alle quali è possibile controllare la fotocamera in remoto. 

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  • Riduce l’inquinamento luminoso tagliando le frequenze delle luci artificiali

Dopo aver impostato gli ISO vediamo come procedere. L’apertura del diaframma dipende esclusivamente dal vostro obiettivo: utilizzate la più ampia apertura disponibile. Se state montando sulla fotocamera l’ottica standard di una normale reflex di medio livello, probabilmente non potrete aprire il diaframma a più di f/3,5, ma se invece avete un obiettivo più luminoso sfruttatelo al massimo. In questo modo passerà attraverso l’obiettivo quanta più luce possibile e potremo ridurre i tempi di scatto. E a proposito di tempi di scatto qui bisognerà sicuramente fare qualche prova, non posso darvi la ricetta perfetta. Ogni scena è diversa e ha la sua quantità di luce e quindi quello che posso suggerire è di partire da un’esposizione di circa 10 secondi. Se la scena sarà troppo scura aumentiamo di qualche altro secondo l’esposizione, se invece fosse troppo chiara velocizziamo il tempo di scatto scendendo magari a 8 secondi. 

fotografare di notte, londra

In luoghi aperti, invece, dove l’inquinamento luminoso non è presente, o è comunque contenuto, potete allora lavorare a sensibilità più elevate, non avendo paura di spingervi fino a 6400 o 12800 ISO. Sarà presente sicuramente del rumore, ma non è la fine del mondo perché ci sono diversi modi per contenerlo. Il primo è utilizzare fotocamere in grado di lavorare senza difficoltà ad alte sensibilità, ma torniamo al discorso precedente sul costo dell’attrezzatura. L’alternativa è lasciar gestire alla fotocamera la riduzione del rumore, funzione presente ormai in quasi ogni fotocamera così da limitare il rumore termico e gli hot pixel che appariranno durante una lunga esposizione. Ma sappiate che le operazioni di scatto risulteranno decisamente rallentate. Quindi la soluzione migliore è lavorare in post-produzione. Basta scattare più fotografie della stessa scena, con le stesse esatte impostazioni e unirle successivamente creando un unico file. Questa operazione permette di eliminare il rumore o quantomeno ridurlo, perché nei diversi scatti non sarà mai nello stesso punto, quindi grazie alla tecnica dello stacking (combinazione di più immagini) si otterrà una fotografia più pulita.

Ma, attenzione, non è solo il rumore di cui dobbiamo preoccuparci. A causa della rotazione terrestre le stelle potrebbero apparire mosse, se non con delle vere e proprie scie. Per ottenere delle immagini nitide della volta celeste potete affidarvi a quella che viene chiamata regola del 500. Bisognerà fare qualche calcolo, ma non è complicato. Con questa tecnica si può stabilire quale sia il giusto tempo di esposizione a seconda della focale che si utilizza. Per farlo basta dividere 500 per la lunghezza focale a cui volete scattare: con un 50mm su una fotocamera full-frame 10 secondi sono il tempo di posa ideale. Se invece lavorate con una fotocamera con sensore APS-C, ad esempio con fattore di moltiplicazione 1,6x, dovrete eseguire un’operazione leggermente più complessa: 500:(50×1,6)= 6,25. In questo modo il rischio di avere le stelle mosse non dovrebbe più assillarvi.

Quando fotografiamo la volta celeste un altro aspetto da considerare è quello della messa a fuoco, che però si può risolvere facilmente regolandolo manualmente su infinto. Se non siete abili matematici o comunque amate le comodità, sappiate che esistono dei dispositivi che vi possono facilitare la vita durante le riprese notturne e che vi permetteranno di ottenere fotografie di stelle perfettamente nitide. Sto parlando degli inseguitori stellari, che permettono alla fotocamera di seguire il movimento delle stelle e vi consentono di utilizzare dei tempi di scatto più lunghi e sensibilità ISO contenute. Utilizzando questi strumenti, che non sono neanche così economici, c’è però da fare attenzione ad un aspetto: se nella nostra inquadratura ci sono oggetti statici in primo piano dovremo fondere due scatti, uno per la zona del cielo stellato catturato grazie all’inseguitore stellare ed uno per il primo piano con gli oggetti statici.

fotografare di notte, aurora boreale

Non è un obbligo utilizzare delle lunghe esposizioni per le nostre immagini notturne; infatti, con obiettivi abbastanza luminosi (almeno f/2,8) possiamo provare a catturare la luce in modo diverso e più creativo, sfruttando la capacità di questi obiettivi di gestire lo sfuocato. Utilizziamo elementi che ci attraggono dietro ai quali siano presenti molte luci: queste, lavorando con un diaframma aperto e tempi di scatto abbastanza veloci e trovandosi nella zona sfuocata dell’immagine, risulteranno come delle bolle luminose e colorate, creando dei piacevoli effetti.

La pazienza è tutto per fotografare di notte e inizialmente questo genere fotografico può rappresentare un bella sfida, ma sono certo che quando i risultati inizieranno ad essere soddisfacenti si potrebbe trasformare quasi in una dipendenza. Riuscire a rimanere più tempo possibile all’aperto durante la notte, alzerà certamente le possibilità di catturare momenti speciali, come ad esempio una cometa.

fotografia notturna, stelle

E adesso che ci avviamo verso la primavera e le giornate iniziano a scaldarsi è il momento giusto per dedicarsi alla fotografia notturna. Anche se spesso e volentieri i risultati migliori si ottengono al freddo e al gelo. Quindi, oltre a pazienza e dedizione, servirà anche una buona dotazione di vestiario per tenersi al caldo. 

Le fotografie di questo articolo sono di Eleonora Costi, potete trovarne altre sul suo profilo Instagram.

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Luca Forti

Fotografo dal 2002 e scrivo di fotografia dal 2004: insomma, amo la fotografia e tutto ciò che le ruota intorno. Da due anni sono stato adottato da Milano e da sempre sono appassionato di tecnologia, di praticamente tutti gli sport, amo viaggiare, mangiare bene e non toglietemi il mio gin tonic!

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