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Ecco come la pandemia sta modificando gli spostamenti degli italiani

Ce lo dice un report di Google

Abbiamo perso il conto di quanti report ci stanno raccontando come la pandemia abbia acuito la voglia sfrenata dei nostri connazionali di andare su Internet per fare acquisti o giocare.

Per questo accogliamo con giubilo una ricerca, tanto originale quanto interessante, che fotografa altro. Che ci spiega, cioè, come questi mesi (anni) della pandemia abbiano influito sugli spostamenti degli italiani. Non nel senso del passaggio tra regioni a seconda dei diversi colori dell’una e dell’altra. Intendiamo proprio il rapporto tra il Covid e gli spostamenti fisici degli italiani: in che luoghi vanno, con quali mezzi eccetera.

È quanto ci dice uno studio di Google, e più precisamente l’ultimo Report sugli spostamenti della comunità, pubblicato venerdì 14 gennaio. Per approntarlo, il colosso di Mountain View ha giocato in casa, sfruttando i dati della cronologia di Google Maps.

Cosa ci dice, dunque, il report? In che modo il Covid sta agendo sugli spostamenti degli italiani?

Covid e spostamenti degli italiani: i tre report

Il report sugli spostamenti della comunità ha dunque analizzato i movimenti degli italiani, inevitabilmente influenzati dalla pandemia.

Ma il rapporto tra Covid e spostamenti è ancora più interessante se confrontato con i due studi analoghi che Google ha pubblicato il 29 marzo 2020 e il 6 novembre 2020.

Scopriamo prima cosa ci dicono i dati dell’ultima ricerca, e confrontiamoli poi con quelli delle due precedenti.

aperitivo Covid

Il report del 14 gennaio 2022: gli indicatori

L’ultimo report di Google, così come i due che lo hanno preceduto, prende in esame sei indicatori.

E lo fa prima con una panoramica nazionale, poi diffondendosi regione per regione.

Ma quali sono i sei indicatori? Il primo è Retail e tempo libero (spostamenti verso ristoranti, bar, centri commerciali, parchi a tema, musei, biblioteche e cinema). Il secondo è Alimentari e farmacie, il terzo Parchi (che comprende anche gli spostamenti verso spiagge pubbliche e porticcioli) e il quarto Stazioni e trasporto pubblico. Il quinto indicatore è Luoghi di lavoro, il sesto Zone residenziali.

I risultati del report

I dati del report vanno confrontati con il periodo appena precedente al primo lockdown. E cioè con il valore mediano per il periodo di cinque settimane che va dal 3 gennaio al 6 febbraio 2020.

Scopriamo così che, tra i sei indicatori, quello più in calo riguarda gli spostamenti tramite trasporto pubblico, che fanno segnare addirittura un -34%.

Da segnalare anche il -22% degli spostamenti verso i luoghi in cui abitualmente trascorriamo il nostro tempo libero. Anche i movimenti verso il luogo di lavoro, con la crescita dello smart working, hanno subito una flessione del 19%.

Se a questi tre indicatori col segno meno aggiungiamo il +17% di spostamenti in direzione di alimentari e farmacie, risulta evidente come gli effetti della pandemia sono ancora ben presenti nelle abitudini, e quindi negli spostamenti, degli italiani.

Differenze tra regioni

Gli stessi indicatori sono poi declinati regione per regione. E ci permettono di constatare come ci siano differenze anche vistose, oltre che non facili da interpretare.

Per esempio, Sicilia e Calabria guidano la classifica per quanto riguarda la diminuzione degli spostamenti verso i luoghi di lavoro (con percentuali rispettivamente del -26 e del -25%).

Il dato più vistoso in assoluto è il +50% della Liguria per ciò che concerne i movimenti in direzione di parchi e altri luoghi pubblici.

Si divaricano poi di molto gli accessi alle farmacie tra la Sardegna (+29%) e la Valle d’Aosta (solo il +10%).

Un confronto con i precedenti report

Altre indicazioni interessanti arrivano dal confronto tra quest’ultimo Report sugli spostamenti della comunità e i due precedenti.

Com’è facilmente immaginabile, i risultati delle ricerche del 29 marzo 2020 e del 6 novembre 2020 mostrano un rapporto tra Covid e spostamenti ancora più stringente.

Le percentuali del report più datato parlano da sole, ed è sufficiente citarle: Retail e tempo libero -94%, Parchi -90%, Alimentari e farmacie -85%, Trasporto pubblico -87% e Luoghi di lavoro -63%.

Il 6 novembre le percentuali scendono: Retail e tempo libero -40%, Parchi -15%, Alimentari e farmacie -8%, Trasporto pubblico -45% e luoghi di Lavoro -30%.

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Il report di Apple

Anche Apple ha stilato un report sugli spostamenti, sulla falsariga di quello di Google, ma di respiro globale.

I dati riferiti all’Italia, come d’altronde quelli di tutti i Paesi, mostrano non solo una graduale ripresa degli spostamenti. Ma anche una netta coincidenza tra le variazioni della mobilità e l’andamento della pandemia, tra picchi e momenti di stallo.

Qui gli indicatori presi in esame sono stati tre: gli spostamenti a piedi, in automobile e con gli altri mezzi di trasporto.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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