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Da Mirrorless a Camcorder: la mia esperienza con Panasonic HC-X1

Cosa comporta usare una telecamera professionale?

Passare da Mirrorless a Camcorder è sicuramente una situazione poco comune e non così diffusa in quanto si tratta di due prodotti distinti e fatti per esigenze estremamente diverse. A volte però, una fotocamera (non necessariamente Mirrorless) non è sufficiente, motivo per cui è necessario, almeno per esigenze video, passare a qualcosa di diverso. Ecco la mia esperienza tedesca con Panasonic HC-X1, una camcorder dedicata al broadcast che mi ha aiutato ad ottimizzare le riprese durante IFA 2019.

Da Mirrorless a Camcorder: perché Panasonic HC-X1

Come molti di voi sapranno, sono “nato” (artisticamente parlando) con la fotografia per poi avvicinarmi sempre di più al video e alla fine dividermi tra le due professioni. Questo perché, lavorando tra eventi, fiere, recensioni e altro, ho iniziato ad avere il bisogno di gestire al meglio le mie esigenze lavorative e professionali. Per questo motivo, grazie a Panasonic, ho potuto provare Panasonic HC-X1, una telecamera professionale dedicata al broadcast e che mi è servita non solo per dare un look più più professionale al prodotto finale bensì anche per poter gestire al meglio alcuni aspetti in fase di produzione (come l’audio, ad esempio).

Facciamo però un passo indietro: cos’è una Camcorder? Perché ho scelto proprio Panasonic HC-X1?

All’inizio di questa “avventura” mi sentivo completamente privo di esperienza circa la parte dedicata ai video professionali; questo perché ho sempre fatto video con reflex/mirrorless, avendo quindi alcuni vantaggi e alcuni svantaggi. I vantaggi di fare video con una mirrorless sono sicuramente dedicati alla facilità di trasporto e al peso contenuto, cosa non sempre disponibile in una camcorder. Tra gli svantaggi però bisogna segnalare l’impossibilità, facendo una media, di registrare clip oltre ai 30 minuti (cosa che in realtà potrebbe servirvi se dovete gestire particolari eventi). Questo succede principalmente perché un sensore (anche full frame) di una fotocamera si surriscalderebbe eccessivamente dopo i 30 minuti di registrazione e questo potrebbe portare ad una serie di problemi particolarmente gravi. Oltre a questo, nella maggior parte dei casi le fotocamere hanno un impugnatura comoda per la fotografia ma scomoda per i video, motivo per cui si acquistano Joystick, handle grip vari e soprattutto gimbal.

È proprio negli svantaggi di una mirrorless che si trova un piacevole riscontro nell’utilizzo di una Camcorder, tutti questi problemi non ci sono in quanto si tratta di un dispositivo pensato per il video. Come scrivevo poco sopra, bisogna capire e comprendere al meglio le proprie esigenze e valutare ogni possibilità produttiva. Se siete interessati esclusivamente alla fotografia o alla registrazione di qualche clip video qua e là è decisamente logico che la vostra scelta d’acquisto non ricadrà su una Camcorder. Diversamente, se avete specifiche esigenze lato video, soprattutto parlando di trasmissione, dirette streaming o gestione di eventi che richiedono lunghi tempi di registrazione e più di un microfono collegato al dispositivo di registrazione, allora è giusto avvicinarsi a telecamere più professionali.

Panasonic HC-X1 è un prodotto della fascia “Camcorder Broadcast”, cioè un dispositivo che dà il meglio quando utilizzato per streaming, registrazioni in live decisamente durature, interviste e simili. Panasonic produce però anche telecamere della serie “Cine”, cioé adatte per la registrazione di lungometraggi e/o spot pubblicitari. Ho scelto di portare con me a IFA HC-X1 principalmente per la comodità di trasporto e la doppia porta XLR per poter gestire due microfoni in ingresso (ma ne parleremo più avanti).

 

La prima regola che dovreste sapere se volete fare questo genere di passaggio da Mirrorless a Camcorder è sicuramente il fatto che ci sono alcuni accorgimenti che cambiano completamente e che andrebbero padroneggiati bene prima di buttarsi nella registrazione ai fini lavorativi. Ad esempio, sarebbe opportuno calibrare il bilanciamento del bianco ad ogni cambio di scenario, anche se molti prodotti (tra cui questo) integrano un sistema di calibrazione automatica piuttosto affidabile. Ciò non toglie che dare un punto di bianco puro per la calibrazione non la farà di certo soffrire, anzi, aiuterà un processo che migliorerà nel tempo. Altro punto di differenza è sicuramente la disposizione dei tasti e il tipo di movimento all’interno delle varie sezioni: all’inizio vi sembrerà di essere dentro ad un labirinto e andrete nel panico più totale. Tranquilli, è assolutamente normale ed è dovuto all’abitudine da utilizzo di una Mirrorless, dopo poco tempo vi abituerete e riuscirete a gestire il dispositivo velocemente. Ci ho messo decisamente poco a prendere confidenza con Panasonic HC-X1, e faceva tutto parte del test. In effetti l’idea non era affatto quella di recensire questo prodotto testando la qualità video, quanto più capirne la maneggevolezza e la praticità in una situazione dinamica come una fiera internazionale di tecnologia (e non solo).

La primissima volta in cui ho aperto la scatola di Panasonic HC-X1 ho subito pensato che avessero dimenticato di mandarmi la telecamera e mi avessero spedito soltanto la scatola in quanto il prodotto è mastodontico (positivamente parlando) ma estremamente leggero. A dimostrare questa affermazione è il gioco “prova a sollevarla” che ho fatto con tutti gli amici e colleghi passati dal mio studio: una volta vista la possenza del prodotto, tutti, indistintamente, hanno “caricato” il braccio per arrivare preparati all’ipotetico peso del prodotto, per poi rimanere quasi male dalla leggerezza globale. C’è chi mi ha chiesto se la videocamera fosse finta, vuota dentro oppure un semplice modello dimostrativo (mockup). Panasonic HC-X1 pesa esattamente 2kg ma misura 173 x 195 x 346 mm, pertanto ci si aspetta un rapporto misure – peso decisamente diverso.

Tra le altre caratteristiche troviamo un obiettivo LEICA DICOMAR 4K con grandangolo da 24mm, zoom ottico 20x e una luminosità da f/2.8 a f/4.5. L’escursione focale permette, paragonato ad un sensore 35mm, di arrivare ad avere uno zoom ottico fino a 508mm (20x, come scritto poco fa), caratteristica che, unitamente alla funzione “Macro Focus” permette di creare interessanti primi piani con uno sfocato eccellente, il tutto tramite un comodo slider che gestisce elettronicamente lo zoom oppure, se preferite, tramite una ghiera che effettua la stessa operazione ma con un feeling diverso e più fotografico. Il sensore è da un pollice ma è in grado di registrare in 4K@24p, 4K UHD fino a 60p oppure FHS a 60p. Piacevoli le triple ghiere manuali sull’ottica, una di queste per la gestione dello zoom ma, soprattutto, eccellente la presenza (come da segmento) di un doppio ingresso audio XLR.

Per chi non lo sapesse, il connettore XLR permette una qualità migliore dell’audio e, i dispositivi che integrano tale connettore, hanno di solito un controller dedicato alla gestione audio, caratteristica che consente un ingresso con una miglior frequenza in Hz (di solito intorno ai 96Hz) e quindi un risultato migliore e professionale. Ciò non accade invece nelle mirrorless o nelle reflex: dato lo spazio ridotto, la qualità del controller audio è sempre piuttosto bassa, risultando in un audio finale non così pulito e in alta definizione. Ecco perché spesso l’audio viene gestito da un recorder esterno (per chi ha una mirrorless o una reflex), problema che invece viene risolto direttamente in camera con un prodotto broadcast o cine come Panasonic HC-X1.

Da Mirrorless a Camcorder: l’esperienza in fiera

Usare Panasonic HC-X1 a IFA 2019 è stato decisamente divertente, soprattutto perché la costruzione da “telecamera vera” consente anche più tipi di impugnatura, utili a soddisfare ogni tipo di esigenza possibile in ambito video (per questo segmento, ovviamente). Questo mi ha permesso di impugnare la telecamera in stile “handy cam“, cioè lateralmente con la fascia sulla mano, durante anteprime, interviste e simili, diversamente, per la realizzazione di contributi e/o coperture, ho preferito il grip superiore a mo’ di “cage” tipico di Small Rig. Questa impugnatura posizionata nella parte superiore ha un comodo manicotto per realizzare contributi o anche “solo” per un trasporto più facile e comodo, ma non finisce qui: sempre nella stessa posizione, sono presenti tre attacchi a vite di diverse dimensioni per permettervi di collegare monitor esterni, shogun, ricevitori vari, accessori generali e così via. Insomma, come giustamente succede spesso in questo ambito, il prodotto è una “base” a cui poi collegare vari accessori per espandere il proprio workflow e gestire al meglio il lavoro.

La batteria presente in Panasonic HC-X1 è da ben 5.900mAh, sufficienti da garantire una buona autonomia in fiera, anche se comunque è consigliabile acquistarne un’altra. Il caricatore impiega circa 2 ore e mezza per la ricarica completa della batteria, pertanto dovreste considerare di munirvi della carica necessaria in base alle vostre esigenze. Diversamente, per utilizzo fisso si può anche considerare di sfruttare un alimentatore AC classico e standard per avere alimentazione continua e nessun problema per quanto concerne le batterie. Tali telecamere sono già predisposte per questo tipo di utilizzo, pertanto, di fatto, non c’è alcun tipo di rischio né preoccupazione che invece potrebbe esserci nel fare le stesse operazioni con una mirrorless (sempre per la questione del surriscaldamento). Ecco perché passare da Mirrorless a Camcorder potrebbe essere necessario in alcuni casi, seppur sia un tipo di operazione necessariamente commisurato al tipo di attività lavorativa in corso.

Panasonic HC-X1 resta un’ottima entry level nel mondo delle camcorder e disponibile ad un prezzo decisamente contenuto rapportato alla qualità effettiva, alla leggerezza e alla comodità d’uso. Pertanto, se siete alla ricerca della vostra prima camcorder, potreste averla trovata.

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Ricky Delli Paoli

Parlo italiano e inglese di giorno, russo di notte. Molti mi definiscono "creativo", io rispondo che sbagliano perché sono un creatino. Fotografo, riprendo (sia come "video" sia se sbagliate qualcosa), faccio Time Lapse, metto miei filmati su YouTube e racconto cose alla gente.

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